MIBACT: MAGANI VA VIA, INCARICO A ROMA DIREZIONE VUOTA E IMPRESE IN AFFANNO

6 Agosto 2014 12:43

Regione - Cronaca

L'AQUILA – La sedia del direttore regionale dei Beni culturali resta vuota, a tutto danno delle imprese impegnate nella ricostruzione post terremoto.

Fabrizio Magani, infatti, è stato nominato al segretariato generale del Ministero a Roma, chiudendo ogni speranza alla possibilità di un rinnovo, atteso da mesi e mai arrivato.

La lettera di nomina è giunta qualche giorno fa e già da questa settimana l'ex direttore si trasferirà nella Capitale.





Il ministero contestualmente ha riaperto la procedura di interpello per l'incarico alla direzione abruzzese con una circolare emanata lo scorso 1 agosto per individuare il dirigente di prima fascia che sostituirà Magani, che non potrà partecipare comunque alla selezione in quanto dirigente di seconda fascia.

Un incarico che sarà ad interim, in attesa dell’approvazione del Dpcm che disciplina la riorganizzazione del Mibact, rimandata a settembre.

La vacatio in Abruzzo va avanti dal 16 aprile, quando dopo diverse proroghe Magani ha lasciato l'incarico. Una situazione che sta creando problemi enormi nell’attività corrente e nella pianificazione, compreso il pagamento delle spettanze alla ditte impegnate nella ricostruzione aquilana. Questo perché manca chi possa apporre una firma ai mandati di pagamento dei Sal (stato di avanzamento lavori).

Un disagio che potrebbe prorogarsi visto che i tempi per la nomina non sono affatto immediati, in considerazione del periodo feriale, delle procedure per la selezione e la successiva registrazione.





La riconferma di Magani era poi arrivata dal ministro Dario Franceschini i primi di aprile nel corso della presentazione della convenzione con Finmeccanica per l'uso di sistemi sperimentali contro i crolli del sito campano.

Nell’occasione aveva annunciato che Magani non sarebbe andato a ricoprire la funzione di vice direttore del Grande progetto di restauro e messa in sicurezza, ma sarebbe rimasto a lavorare sulla ricostruzione post-terremoto.

A fare il nome di Magani per questo progetto era stato l’ex ministro Massimo Bray, provocando le proteste di numerosi esponenti della politica aquilana preoccupati che si potesse interrompere tutto il lavoro portato avanti fino ad allora. Elisa Marulli

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