L'AQUILA – Arriverà l'inverno? L'estate risentirà del clima anomalo di questa stagione?
Sono sempre di più le persone che, viste le temperature elevate e le scarse precipitazioni degli ultimi tempi, iniziano a porsi queste domande. Niente pioggia, infatti, e niente neve. Nei mesi scorsi il bel tempo ha dominato incontrastato su tutta Italia e, anche e soprattutto in Abruzzo, da sempre meta turistica per gli amanti degli altri sport invernali, sembrano lontani i ricordi di quei lunghi e freddi inverni passati a sciare sulle cime innevate. Un'anomalia che probabilmente continuerà a manifestarsi anche con l'arrivo della bella stagione, con la primavera potrebbe essere caratterizzata da perturbazioni anche a carattere freddo e un'estate mite, caratterizzata da una certa persistenza del trend invernale a causa di frequenti rimonte anticicloniche.
Ma che cosa è successo? Si tratta semplicemente di una fase da attraversare oppure il clima sta sta davvero cambiando?
“La causa principale risiede in un forte 'El Niño'” – spiega ad AbruzzoWeb il direttore e previsore di Abruzzometeo.org Giovanni De Palma – che, alle nostre latitudini, favorisce persistenti rimonte di alta pressione, mentre venti tempestosi, ma non gelidi, sferzano ripetutamente le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava”.
Conosciuto anche con la sigla Enso (El Niño-Southern Oscillation), si tratta più precisamente di un fenomeno climatico periodico che si verifica nell'Oceano Pacifico centrale nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, ma con un periodo statisticamente variabile fra i tre e i sette anni.
Il fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione. I paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dall'agricoltura e dalla pesca, in particolare quelli che si affacciano sull'Oceano Pacifico, ne sono i più colpiti, ma può avere effetti anche a scala globale attraverso modificazioni della circolazione atmosferica in tutto il pianeta.
“Il problema al momento è centrato su un Nino molto forte – prosegue De Palma – Quindi le tempeste si approfondiscono sull'Atlantico, i venti sono tesi e forti e, di conseguenza, alle nostre latitudini non sono arrivati scambi meridiani”.
Una situazione già preannunciata nei mesi scorsi dagli esperti e dai vari centri di ricerca che, facendo un punto sull'inverno in arrivo, avevano parlato della possibilità di un clima molto mite su tutto l'Emisfero Nord, e quindi anche sull'Europa. Due, allora, gli scenari che si erano profilati in due differenti periodi della stagione.
Una prima parte più mite per via della presenza di anticicloni o per l'arrivo di aria temperata oceanica, con un aumento dell'attività depressionaria sul Nord Atlantico con vortici di bassa pressione molto intensi sull'Europa occidentale, e una seconda parte più fredda. La possibilità che gli anticicloni possano essere 'stirati' verso Nord. El Nino, in tal caso, può contribuire a disturbare il vortice polare e questa situazione permetterebbe alle masse di aria fredda di invadere l'Europa con episodi da buona invernata su molte nazioni.
E anche lo stesso De Palma dichiara in tal senso che “nei prossimi giorni questo flusso si abbasserà di latitudine, con perturbazioni e forti venti occidentali”.
Per il momento però, arrivati quasi a metà febbraio, ancora non si può parlare di inverno vero e proprio, fatta eccezione per qualche sporadico episodio di maltempo e qualche lieve nevicata nei giorni scorsi.
Il previsore di AbruzzoMeteo.org tiene a precisare che “non è possibile ovviamente sapere come sarà il tempo nei prossimi mesi ma in teoria la primavera potrebbe essere disturbata da perturbazioni anche a carattere freddo”.
“Per l'estate – sottolinea inoltre – non si esclude una certa persistenza del trend invernale, ossia caratterizzato da frequenti rimonte anticicloniche”.
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