MESSAGGIO TRUFFA NELLE EMAIL DEGLI ABRUZZESI, AGENZIA ENTRATE ”ECCO COME BISOGNA DIFENDERSI”

3 Luglio 2017 16:37

L'Aquila -

L’AQUILA – L’Agenzia delle entrate interviene per informare e attivare forme di prevenzione sulle “email truffa” che in questi giorni stanno arrivando alle caselle di posta elettronica di molti contribuenti italiani.

Nel testo della mail “truffa” sono riportati numeri di telefono degli Uffici dell’Agenzia delle Entrate della Toscana, ma i destinatari delle stesse mail possono essere anche contribuenti abruzzesi.

“Avviso in merito a indebitamento” è l’oggetto dei messaggi che molti contribuenti si sono visti recapitare sulla propria casella di posta elettronica.





Molti uffici toscani dell’Agenzia delle Entrate hanno ricevuto in queste ore numerose telefonate da contribuenti di tutta Italia preoccupati per la comunicazione ricevuta.

Nell’email, infatti, sono riportati alcuni numeri telefonici “reali” degli uffici toscani.

L’Agenzia delle Entrate, si legge nella nota dell’ufficio stampa abruzzese, “informa di essere totalmente estranea a tali comunicazioni, raccomanda inoltre di non dare seguito al loro contenuto e di non scaricare gli allegati della mail potenzialmente dannosi per il proprio pc”.

Nella finta email si legge: “Egregio сontribuente, ci аffrettiаmo a informare che per il 3° trimestrе 2016 Lei ha debito сon dipаrtimеnto finanziario. In сaso di mancаtа estinzione di indebitamento еntro un trimestre dopo il ricеvimento di avviso sarеmo costretti а deferire le cаusа al precettare е compilare la cаusа di prelievo dеi fondi dаl personale conto bancario. Il numero del Suo atto № IT69119495 inserito nella comunicazione”.





L’email si conclude con l’indicazione di alcuni numeri telefonici, questa volta reali, relativi agli uffici toscani dell’Agenzia delle Entrate.

Per questa ragione, dunque, i centralini sono stati contattati ripetutamente da contribuenti di ogni parte d’Italia per ricevere informazioni in merito.

Non è la prima volta che questo tentativo di truffa viene segnalato, già nel mese di giugno 2016 era circolata una mail molto simile; il consiglio è di cestinare la mail e non aprire gli allegati.

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