MEGALO’ 2: VIA LIBERA GENIO CIVILE, ESPLODONO POLEMICHE, ”FERMARE TUTTO”

21 Febbraio 2018 16:51

Pescara - Politica

CHIETI –  Il Genio civile  ha revocato la sospensione di lavori relative alle opere di messa in sicurezza idraulica, precedentemente disposta, sul terreno dove potrebbe sorgere a breve il Megalò 2, il contestatissimo centro commerciale in progetto tra Chieti e Cepagatti, sulle rive del fiume Pescara.

L'ordinanza, come racconta Il Centro, è stata notificata alla società di costruzioni Sile, ai comuni di Chieti e Cepagatti, all'autorità dei Bacini regionali e alla Giunta regionale, guidata da Luciano d'Alfonso

Il Genio civile ha infatti dichiarato la conformità dei lavori richiesti per la messa in sicurezza idraulica, a seguito di un sopralluogo effettutato il 5 febbraio. Il resposabile del Genio civile di Pescara, l'ingegner Vittorio Di Biase, tiene però a precisare ad Abruzzoweb che “il Genio civile non ha dato a nessun tipo di via libera ad attività di tipo edilizio,  ha semplicemente revocato la sospensione dei lavori precedentemente disposta, dando atto dell'esecuzione delle opere di messa in sicurezza idraulica, da parte della società”.

Il Genio civile, fa notare infatti Di Biase, “non ha nessuna competenza in merito al controllo dei titoli abilitativi necessari alla ripresa dell'attività edilizia”. 

Sarà a tal proposito decisiva invece l’udienza del Tar del 23 marzo che dovrà confermare o bocciare il pronunciamento contrario del Comitato via regionale al progetto.

Tanto è bastato però per provocare una ridda di reazioni politiche tutte contrarie alla realizzazione del Megalò, che di fatto con l'ordinanza del Genio civile, incassa un punto a suo favore. 

D'alfonso in primis assicura che “la partita sulla realizzazione del Megalò 2 non è affatto chiusa. Siamo contrari da sempre a questa ipotesi di velocizzatori senza verifiche veritiere, completate ed esaustive, e metteremo in campo tutte le risorse dell'ordinamento a nostra disposizione per scongiurare un'eventualità così incerta ed impattante su un sito ad alta criticità poiché posto a ridosso di un'asta fluviale di notevoli dimensioni”.

D'Alfonso annuncia che “interverrà personalmente” alla prossima riunione del comitato di Valutazione di impatto ambientale (Via) “per illustrare le tappe del percorso amministrativo e per chiedere al comitato stesso il rigore della lettura di tutti gli elementi in campo e la precauzione necessari per un intervento su un'area delicata come quella in cui si vorrebbe far sorgere il nuovo manufatto”, spiega il governatore. “È noto come vi siano forti rischi sul piano ambientale e si profili un danno sociale al commercio dell'intera zona che naturalmente esula dalle valutazioni di questa sede. Inoltre, desta perplessità – conclude D'Alfonso – la pervicacia dell'impresa costruttrice che si legge e si rileva dalla stampa nel procedere a dispetto delle esigenze di verifica che l' ordinamento consente e impone”.

Non si fanno però attendere le feroci polemiche alimentate anche dal clima di campagna elettorale.  





Forza Italia ritiene che i permessi a costruire sono oramai scaduti, e dunque i due comuni possessori dell’area , Chieti e Cepagatti non devono dare il via libera, in quanto “per completare il centro commerciale occorre riavviare le procedure”.

 Il Movimento 5 stelle denuncia “inaccettabile lassismo e superficialità con cui il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso e il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, stanno gestendo il procedimento autorizzativo”.  “,  e osservano che  le opere messe in campo dalla società Sile, a cominciare dalle palancolature, stravolgono completamente l'assetto idrogeologico dell'area”.

Sul piede di guerra anche  Wwf Chieti-Pescara, Confcommercio Chieti, Confesercenti Chieti, Aniac Chieti, Cna Chieti e Upa Chieti che in una nota congiunta ribadiscono che “il Genio civile, come più volte chiarito anche dagli stessi esponenti di quell'ufficio regionale, non ha titolo per rilasciare permessi edilizi visto che altre sono le sue funzioni. Il permesso a costruire a suo tempo emesso dalle amministrazioni municipali di Chieti e Cepagatti rimane invalidato dalla 'bocciatura' espressa dal Comitato Via e dovrà essere revocato o annullato”.

Contro il raddoppio del centro commerciale si è scatenata in questi anni una battaglia portata avanti da ambientalisti, sindaci e associazioni di categoria che temono la desertificazione del piccolo commercio di prossimità.

L'ordinanza che di fatto sblocca i lavori richiama altri due documenti, rispettivamente del 2013 e del 2014, con cui lo stesso Genio Civile bloccava i lavori per motivi di sicurezza idraulica, ma la società bergamasca Sile ha redatto un progetto di messa in sicurezza, approvato dagli organi competenti e, dunque, il progetto ha preso nuovamente il via.

Il progetto del Megalò due non è interessato dalla moratoria per l’apertura di nuovi grandi centri di distribuzione approvato in Consiglio Regionale, in sede di finanziaria, fino al 31 dicembre 2021.

LE REAZIONI

FEBBO E SOSPIRI, “PERMESSO A COSTRUIRE SCADUTO, BISOGNERA' RIAVVIARE LE PROCEDURE”

“I comuni di Chieti e Cepagatti non possono che considerare le richieste di concessione edilizia per Megalò 2 assolutamente scadute, dunque completare il centro commerciale occorre riavviare le procedure”.

Lo affermano in una nota i consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, commentando la notizia del via libera del Genio civile alla realizzazione del nuovo centro commerciale.

“La messa in sicurezza, con gli opportuni interventi per contenere il rischio alluvionale ed idrico dell’area interessata, erano e sono obblighi rimasti inevasi fino a poco tempo fa da parte della proprietà. Queste azioni – proseguono Febbo e Sospiri – erano la 'conditio sine qua non' per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie al completamento di tutte le strutture del centro commerciale”.
“Il Comitato per la Valutazione dell'impatto ambientale ha negato la proroga per i nuovi insediamenti, in considerazione del fatto che le opere di messa in sicurezza non erano neanche partite, esprimendosi con parere negativo anche alla richiesta di una variante rispetto alla dimensione e alla tipologia dell’edificato proposto per il nuovo centro commerciale, come da noi auspicato in sede di presentazione delle osservazioni e dimostrato in sede di audizione”, sottolineano i due consiglieri.





“Ovviamente la proprietà ha la facoltà di riavviare un nuovo iter procedurale autorizzativo, al fine di completare l’idea di questo terziario avanzato. Idea per la quale – concludono Febbo e Sospri – in linea generale, noi ci siamo sempre opposti, per cultura e principio, certi anche del fatto che l’hinterland in questione è quello con la più alta concentrazione di centri commerciali d’Italia e non è in grado di assorbire un altro intervento edificatorio. Inoltre, le condizioni socio-economiche dell'area metropolitana non consentono l'apertura di nuovi centri commerciali, le opere in oggetto hanno un forte impatto ambientale e naturalistico, e che vige un blocco sulla moratoria per l’apertura di nuovi grandi centri di distribuzione da noi presentato ed ottenuto in Consiglio Regionale, in sede di finanziaria, fino al 31 dicembre 2021”.

MOVIMENTO 5 STELLE: BLOCCARE IMMEDIATAMENTE VOLTURE CONCESSIONI E PROGETTI 

“Regione Abruzzo e comune di Chieti inerti” sulla questione del cosiddetto Megalò2, il nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere in un'area tra i comuni di Chieti e Cepagatti (Pescara), secondo il Movimento 5 Stelle che, in una nota parla di “inaccettabile lassismo e superficialità con cui il presidente, Luciano D'Alfonso e il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, stanno gestendo il procedimento autorizzativo relativo al cosiddetto Megalò2. Si tratta dell'ennesimo passo avanti da parte di chi vorrebbe speculare su quei terreni in danno della città di Chieti, del piccolo commercio locale e del nostro centro storico”.

In particolare la consigliera regionale pentastellata, Sara Marcozzi, chiede di “bloccare immediatamente le volture delle concessioni e i progetti”.

“È bene ricordare – sottolinea Marcozzi nella nota – che è ancora pendente il ricorso al Tar promosso dalla società Sile avverso il provvedimento emanato dal Comitato Via lo scorso marzo. A questo si aggiunga che le opere messe in campo dalla Società Sile, a cominciare dalle palancolature, stravolgono completamente l'assetto idrogeologico dell'area. Basti pensare che in caso di precipitazioni copiose l'argine costruito per proteggere l'area in cui dovrebbe sorgere il secondo centro commerciale dallo straripamento del fiume potrebbe causare l'allagamento delle strade e delle aree al di fuori del centro commerciale. Una variazione che di fatto muta completamente la mappa del Piano Stralcio di Difesa dalle Alluvioni”.

“Per questo – prosegue Marcozzi – chiederemo all' Autorità di Bacino di verificare se le novità a livello strutturale adottate dalla società Sile abbiano modificato l'assetto idrogeologico relativo alle mappe del Psda e ai relativi rischi di alluvione con considerevoli rischi anche relativamente all'uscita dell'asse-attrezzato a Chieti Scalo”. “Il M5s sta proseguendo la verifica dell'iter autorizzativo delle relative scadenze che sembrerebbero mostrare lacune e criticità – aggiungono i consiglieri comunali M5s Argenio e D'Arcangelo – manteniamo alta l'attenzione su un progetto dannoso sia dal punto di vista ambientale che economico-sociale”. 

AMBIENTALISTI E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA:  ''DA GENIO CIVILE NESSUN PERMESSO A COSTRUIRE

“Il Genio Civile, come più volte chiarito anche dagli stessi esponenti di quell'ufficio regionale, non ha titolo per rilasciare permessi edilizi visto che altre sono le sue funzioni. Il permesso a costruire a suo tempo emesso dalle amministrazioni municipali di Chieti e Cepagatti rimane invalidato dalla 'bocciatura' espressa dal Comitato Via e dovrà essere revocato o annullato, come richiesto con una specifica diffida dall'avvocato Francesco Paolo Febbo a nome delle associazioni”.

Lo affermano in una nota congiunta Wwf Chieti-Pescara, Confcommercio Chieti, Confesercenti Chieti, Aniac Chieti, Cna Chieti e Upa Chieti a proposto della realizzazione a Chieti del centro commerciale cosiddetto Megalò 2, dopo che il Genio Civile ha revocato l'ordinanza di sospensione lavori emessa a suo tempo nei confronti della società che vuole realizzare il centro commerciale perché nel frattempo sono state eseguite le opere di messa in sicurezza idraulica dell'area.

“Il prossimo passaggio sarà l'udienza di fronte al Tar di Pescara, prevista al momento per il 23 marzo prossimo, nella quale – prosegue la nota – le associazioni ambientaliste e di categoria chiederanno la piena conferma del giudizio del Comitato Via e quindi il definitivo stop a un progetto dannoso per l'ambiente e per l'economia del territorio. Prima della sentenza del Tar non saranno possibili novità di alcun tipo. Circa l'interpretazione di una presunta 'vittoria' di una parte sull'altra, ci preme sottolineare che semmai dovesse essere realizzato un ulteriore intervento edilizio a ridosso del fiume gli unici 'sconfitti' sarebbero il buon senso, il sacrosanto principio di precauzione e la buona politica, quella capace di far prevalere gli interessi generali su quelli, pur legittimi, di una singola impresa e di un progettista”. 

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