MATURITA’: SOS COMMISSARI, CEI, ”AIUTATE PARITARIE”

18 Maggio 2020 17:44

Italia - Scuola e Università

ROMA – Strada in salita per gli esami di maturità. Il timore dei contagi fa aumentare le defezioni tra i prof e i Provveditorati stentano a trovare presidenti di commissione disponibili a ricoprire l'incarico in vista dell'esame di Stato che dal 17 giugno terrà impegnati quasi 500 mila studenti.

In alcune regioni gli Uffici scolastici regionali hanno continuato per giorni ad appellarsi al senso di responsabilità e di sacrificio di tutto il personale.

“Il fatto che manchino membri interni, esterni e presidenti di commissione non è purtroppo un fatto solo di quest'anno – ha spiegato all'Ansa Mario Rusconi, che presiede l'Associazione presidi di Roma e Lazio (Anp) – ma certamente questo'anno la situazione è aggravata dal timore del contagio, timore che è comprensibile: molti insegnanti nella scuola italiana hanno una età superiore ai 55 anni e quindi sono più esposti, la situazione è complessa. Quest'anno sicuramente mancheranno membri interni e presidenti di commissione”.

Proprio per questo, racconta Rusconi, nel Lazio c'è stato in questi giorni un confronto col neo direttore dell'Ufficio scolastico regionale il quale, in caso di mancanza di docenti, provvederà a nominarli d'ufficio e non si potranno sottrarre all'incarico tranne in casi eccezionali (certificato medico o 104).

I presidi confidano anche che il Protocollo sulla sicurezza che verrà siglato domani tra organizzazioni sindacali e ministero dell'Istruzione (doveva essere firmato oggi ma l'incontro è slittato di un giorno) dia al personale della scuola piene garanzie e maggiori tranquillità.





Alle perplessità dei docenti ad essere presidenti di commissione d'esame legate ai rischi Covid si aggiunge da sempre anche la scarsa motivazione dovuta al fatto che i compensi sono modesti.

A conti fatti il “gettone” che si riceve per fare il presidente basta appena a coprire le spese vive.

Problemi simili è probabile che si presenteranno anche per reperire gli esaminatori per le commissioni dei concorsi che dovrebbero partire in estate; quello straordinario dovrebbe svolgersi già in luglio. Intanto sono scese in campo la Conferenza episcopale italiana e le stesse scuole cattoliche denunciando “sperequazioni di trattamento”, a svantaggio dalla rete delle paritarie.

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana è infatti oggi tornata a rilanciare la “forte preoccupazione” espressa in queste settimane da genitori, alunni e docenti delle scuole paritarie, a fronte di una situazione economica che, fa notare, ne sta ponendo a rischio la stessa sopravvivenza.

“Questo tipo di 'ripartenza' ha tutto il sapore di una inaccettabile quanto inqualificabile ipocrisia”, ha tuonato padre Francesco Ciccimarra, presidente nazionale Agidae, l' Associazione gestori istituti dipendenti dall'Autorità ecclesiastica.





Il mondo delle scuole paritarie aggrega oltre 13 mila istituti scolastici, circa 200 mila lavoratori, docenti e non docenti, oltre 800 mila alunni.

Il presidente Nazionale Agidae ha fatto che il DL Rilancio “non ha previsto alcun tipo di sostegno a questo “mondo”: nessuna forma di detraibilità/deducibilità fiscale delle rette pagate dalle famiglie, nessun intervento economico per la disabilità degli alunni, nessuna risorsa per la didattica on line.

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, invece, dopo la segnalazione di frasi sessiste su un libro di testo scolastico da parte del deputato Alessandro Fusacchia, ha chiesto la collaborazione degli editori per evitare che cose del genere accadano ancora.

“Quelle frasi sono semplicemente vergognose”, ha scandito la ministra

. “La scuola si batte ogni giorno per educare le ragazze e i ragazzi al rispetto, all'uguaglianza. Un lavoro che rischia di essere vanificato se non facciamo tutti la stessa doverosa attenzione ai messaggi che si trasmettono”, ha concluso. 

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