MATURITA’ COVID PER 500MILA STUDENTI, AZZOLINA, ”FARE ESAMI NON ERA SCONTATO”

17 Giugno 2020 19:37

Italia - Scuola e Università

ROMA – C'è stato un momento in cui si è temuto che a scuola i ragazzi non sarebbero più tornati, nemmeno per l'esame di Stato, e che anche questo si sarebbe svolto a distanza, come gli ultimi 100 giorni di lezione.

E invece oggi sono iniziati in presenza gli esami di maturità che riguarderanno complessivamente quasi 500 mila ragazzi.

Un colloquio orale, quello che hanno sostenuto i primi convocati, oggi, in base alla lettera dell'alfabeto estratta due giorni fa e che vedrà via via sfilare tutti davanti ai commissari, non per questo privo delle paure e delle emozioni che da sempre caratterizzano questo appuntamento.

“Fare gli esami in presenza non era scontato – ha detto la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, che ha scelto di intervenire all'istituto Quarenghi di Bergamo – alcuni paesi europei li hanno cancellati. Questi esami non concludono l'anno scolastico ma fanno da collegamento con settembre. Sono molto felice di vedere oggi le scuole riaperte e di essere qui”.

La ministra ha annunciato che già dal primo settembre le scuole saranno aperte per recuperare tutte le attività di apprendimento.

Il premier Giuseppe Conte, dal canto suo, ha ricordato la sua maturità come un momento caratterizzato da “tanta apprensione e tanta concentrazione” ma poi nel momento della prova si è trovato “determinato e concentrato”. E ha confessato di essere riuscito, la notte prima, ad addormentarsi tardi, per aver ripassato “fino all'ultimo”. 





La maturità 2020 consiste nella discussione, in apertura di colloquio, di un elaborato sulle discipline di indirizzo (es latino e greco, matematica e fisica ecc) trattando un argomento che lo studente ha già concordato nelle scorse settimane con i docenti della classe.

Segue poi la discussione di un breve testo studiato durante l'ultimo anno nell'ambito dell'insegnamento di lingua e letteratura italiana.

Vengono quindi analizzati materiali assegnati dalla commissione.

In chiusura, c'è l'esposizione delle esperienze svolte nell'ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento e accertate le conoscenze relative a “Cittadinanza e Costituzione”.

Nell'ambito di quest'ultima parte, la ministra Azzolina nei giorni scorsi ha detto pubblicamente che le sarebbe piaciuto se ai ragazzi fosse posta qualche domanda relativamente al periodo dell'emergenza Covid, cosa che i docenti oggi hanno fatto suscitando in qualche caso la commozione dei ragazzi, particolarmente provati dal difficile periodo che il lockdown ha imposto.

Rigorose sono le regole di accesso alle scuole sia per i docenti che per i maturandi.

Autocertificazioni, mascherine, sanificazioni dei locali, percorsi guidati, e in alcuni casi aule allestite in gazebo, palestre, aule magne e sale docenti.





E la prevenzione ha reso necessaria a Ladispoli, vicino a Roma, di far slittare l'esame di due giorni: ieri un commissario ha accusato sintomi riconducibili al Covid ma oggi il test negativo ha allontanato questo sospetto.

I maturandi – la gran parte dei quali svolgerà il colloquio entro la fine del mese – possono farsi accompagnare da una sola persona ma ben 4 su 10 hanno deciso che non vorranno nessuno al loro fianco, per avere meno “pressione”.

All'uscita, una volta terminato, li attendono abbracci, applausi e qualche lacrima. “Avevo immaginato un giorno diverso – ha raccontato Chiara, studentessa a Napoli – avevo immaginato il tema d'italiano, pensavo che avrei condiviso con le mie amiche tutte le emozioni, ma da vicino, non riducendo al minimo gli incontri”.

Tra i docenti c'è chi, essendo una persona “fragile”, segue il colloquio dei suoi allievi da remoto.

Ma ci sono anche professori che pur potendo rinunziare a fare gli esami – perché con gravi patologie o gravi situazioni familiari – hanno deciso comunque di esserci, in presenza o da remoto, per non lasciare soli i propri studenti in questo anno scolastico così particolare.

“E' mancato il classico giro e stretta di mano finale a ciascun professore – ha detto al termine della mattinata Sonia Miserendino, docente di inglese all'Ipsia Galileo Galilei di Caltanissetta – ma abbiamo potuto guardare negli occhi e ascoltare dal vivo i nostri ragazzi e questa, dopo un anno così complesso e faticoso, è già una bella ricompensa”.

 

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