INTERVISTA A PIERLUIGI FREZZA, PRESIDENTE REGIONALE DELL'ANCE GIOVANI

MASTERPLAN, PERIFERIE E BORGHI ”ECCO COME RILANCIARE L’EDILIZIA”

28 Aprile 2016 08:00

L'Aquila -

L'AQUILA – “L'edilizia può ripartire in modo virtuoso e sostenibile grazie al Masterplan per il Sud, alla riqualificazione delle periferie urbane, alla rivitalizzazione dei paesi in via di spopolamento, ma servono tempi certi, l'abbattimento della burocrazia, e strategie condivise e ambiziose”.

A dirlo è Pierluigi Frezza, presidente abruzzese dei giovani dell’Ance, l’associazione nazionale costruttori edili. Tra i protagonisti del convegno di venerdi scorso “Le città invisibili”, l'appuntamento annuale di Ance Abruzzo Giovani, a cui hanno preso parte oltre ai vertici dell'associazione dei costruttori, a cattedratici e urbanisti, anche il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, che ha annunciato importanti investimenti per la riqualificazione urbana delle periferie. 

Tra i temi toccati non poteva non esserci il Masterplan per il Sud, il grande piano di investimenti del valore 1,5 miliardi di euro su tutto l’Abruzzo, che prevede la realizzazione di una ottantina di interventi infrastrutturali e non solo nei prossimi anni, il cui elenco definitivo è stato approvato la scorsa settimana dalla Giunta regionale.





“Il settore delle costruzioni non attraversa un buon periodo – spiega Frezza – basta vedere il calo delle iscrizioni alla cassa edile. Fa eccezione L'Aquila, dove è in corso la ricostruzione post-sisma, ma nel restante territorio l’edilizia residenziale privata è ferma. Dunque il Masterplan è decisivo come volano. Confidiamo che il nuovo Codice degli appalti, appena approvato, possa velocizzarne la filiera, visto che in esso ci sono misure che snelliscono la burocrazia”.

Altro aspetto di cui si è parlato nel convengo, sempre nell'ottica del rilancio del settore, è l'Agenda urbana europea, il grande piano di Bruxelles di investimenti per riqualificare le città e in particolare le periferie, partendo dal presupposto che attualmente il 72 per cento della popolazione dell'Ue, vive in città, paesi e sobborghi urbani e si prevede che la quota della popolazione urbana continuerà a crescere e raggiungerà probabilmente un livello superiore all'80 per cento entro il 2050.

“Il sottosegretario Chiavaroli – prosegue Frezza – ha assicurato il massimo impegno da parte del governo italiano per trasformare in investimenti concreti gli obiettivi dell’Agenda europea. Condividiamo la sua sottolineatura sul fatto che la riqualificazione urbana delle periferie, rappresenta anche un'azione concreta e preventiva per contrastare l’emarginazione di intere fasce della popolazione, da cui trae alimento il terrorismo islamico e la criminalità organizzata”.

“L'Ance – sottolinea però Frezza – ha prodotto un documento in cui si chiede al governo oltre agli sgravi fiscali per interventi di rigenerazione urbana, ed anche per la messa in sicurezza sismica del patrimonio edilizio esistente, anche l'investimento di fondi diretti da destinare a progetti davvero validi, pensati in una cornice strategica di ampio respiro, e non da mettere a bando con interventi spot e slegati uno dall’altro”.





Frezza sostiene poi che “bisogna puntare sulla realizzazione di impianti sportivi nelle periferie, che possano diventare luoghi di aggregazione, socialità e dunque volano per la riqualificazione delle periferie”.

Altro tema toccato nel congresso, quello dei piccoli centri, dei tanti paesi in via di spopolamento, ma che rappresentano un patrimonio storico architettonico straordinario e forse unico al mondo.

“Tanti paesi dell'entroterra abruzzese – spiega Frezza – stanno diventando contenitori vuoti. E tal proposito sono d’accordo con ciò che ha detto il presidente dell’Ance Abruzzo Enrico Ricci, non si può pensare di trasformare tutti questi paesi spopolati in alberghi diffusi, non ci sono i presupposti economici, è una follia”.

“Io ritengo invece – conclude Frezza – che serve un'azione politica per favorirne il ripopolamento. Questi paesi devono vivere per tutto l’anno, compresi ovviamente quelli che stiamo ricostruendo nel cratere sismico. Dunque bisogna garantire servizi essenziali, dotarli di una buona connessione internet, investire sui trasporto pubblico locale, e sulle infrastrutture per accorciare le distanze con le città, intervenendo in particolare sulla viabilità minore, che in alcune aree interne e montane è in condizioni pietose. Restaurare e valorizzare i tanti tesori che custodiscono”. Filippo Tronca

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