L'AQUILA – Nuovo atto incendiario in Marsica, dopo la sequela di episodi registrati tra San Benedetto, Pescina e Collelongo (L'Aquila).
L'ultimo l'altra notte ai danni di una Opel Astra che si trovava su un terreno di proprietà della famiglia Cherubini, nota alle cronache perchè coinvolta in una inchiesta sullo spaccio di sostanze stupefacenti che portò all'arresto dei fratelli Ennio ed Italo di 29 e 26 anni.
Dopo una lunga indagine coordinata dal capitano Enrico Valeri, andata avanti quasi un anno, condotta dai carabinieri della locale stazione, affiancati dai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Avezzano, agli ordini del tenente Marco Mascolo, si accertò come i due colpissero gli acquirenti della droga indietro con i pagamenti ma anche i loro familiari più stretti.
E chissà se anche l'episodio dell'altra notte non sia da ascrivere alla guerra tra faide per il controllo del mercato dello spaccio che va avanti da qualche tempo. Anche se stavolta i ruoli sono invertiti, visto che a rimanere vittime di un attentato sono i due Cherubini.
L’auto, che secondo la ricostruzione dei carabinieri era in disuso perché aveva il motore fuso, è risultata intestata a un uomo di origine marocchina. Era stata, però, utilizzata da Italo Cherubini.
Secondo quanto riporta Il Centro, nell’incendio è rimasto danneggiato anche un trattore che si trovava vicino all’auto data alle fiamme. Sul terreno che si trova sulla Provinciale 19, per domare il rogo che si era esteso ad alcune sterpaglie, segnalato da alcuni passanti, sono arrivati immediatamente i vigili del fuoco di Avezzano.
I carabinieri al comando del maresciallo Loreto Colabianchi hanno accertato che si trattasse di un’auto che usava uno dei due fratelli Cherubini, dall’inizio di agosto uscito dal carcere e detenuto agli arresti domiciliari.
Già a giugno, sempre in un terreno della Provinciale 19, era stato dato alle fiamme un camion, in uso alla stessa famiglia.
Download in PDF©
