SORPRESA: PEZZOPANE VOTA RODOTA', ''STIMO FRANCO MA SERVE UN CAMBIO''

MARINI IMPALLINATO DAI FRANCHI TIRATORI SI FERMA A 521 VOTI, QUORUM LONTANO

18 Aprile 2013 14:22

L'Aquila - Politica

ROMA – Niente da fare per l’aquilano Franco Marini presidente della Repubblica alla prima votazione.

Alla fine dello scrutinio la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha annunciato la fumata nera dunque per l’ex sindacalista della Cisl, che si ferma a 521 voti invece dei 672 richiesti per raggiungere la maggioranza dei due terzi dei 1.007 grandi elettori.

Stefano Rodotà ha ottenuto 240 preferenze mentre 104 sono state le schede bianche, 15 le nulle.

Tra i nomi votati anche Giorgio Napolitano, Romano Prodi, Emma Bonino, Valeria Marini, Veronica Lario, Paolo Bolognesi, Mara Carfagna, Sergio Chiamparino, Claudio Magris, Claudio Sabelli Fioretti, Milena Gabanelli, Gustavo Zagrebelsky, Massimo D’Alema, Anna Finocchiaro, Mario Monti, Pier Luigi Bersani, Annamaria Cancellieri, Franco Marino e Santo Versace.

Una citazione cinefila anche per Raffaello Mascetti, il personaggio interpretato da Ugo Tognazzi in Amici miei, l’immortale conte burlone inventore della ‘Supercazzola’.

A sorpresa la senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopane, che in lista subito dopo di lei aveva proprio Marini, ha annunciato su Twitter di aver votato Rodotà: “stimo Franco, ma è necessario un cambiamento”, ha scritto.

LA DELUSIONE NEL SUO PAESE D’ORIGINE

“Delusione proprio no, la battaglia rimane aperta, potrebbe essere eletto al prossimo scrutinio. Certo sarebbe stato troppo bello se Marini fosse stato nominato presidente della Repubblica al primo turno”.

A parlare è Fulgenzio Ciccozzi, dipendente della ditta ‘Carmine Marini’, la più grande di San Pio delle Camere, paese natio dell’ex presidente del Senato, Franco Marini, dopo l’esito del primo scrutinio sulla elezione del presidente della Repubblica.

“Noi ci speriamo ancora – continua Ciccozzi – sarebbe una grande soddisfazione per San Pio e per L’Aquila, in questo momento molto particolare per il nostro territorio colpito dal terremoto. Avremmo infatti più visibilità e più attenzioni al di là dell’aspetto politico”.

Ciccozzi lavora da più di dieci anni a San Pio delle Camere, ma abita a Roio, frazione del Comune dell’Aquila.





Chi in paese ha mostrato più nervosismo è uno dei parenti più diretti di Franco Marini, Leonello Daniele, cugino dell’ex presidente del Senato.

Abbiamo trovato nel piazzale della sua azienda Daniele, il quale ha allontanato i giornalisti a brutto muso: “Andate via, non è il momento di parlare, non c’è niente da dire, se non andate via voi vado via io”.

In paese comunque anche tra gli abitanti dei moduli abitativi provvisori, che quindi hanno ancora la casa inagibile, c’è speranza che al secondo scrutinio Marini ce la possa fare.

“Speriamo che sia eletto il nostro concittadino – spiegano Silvio e Maria Orioli, due anziani coniugi ancora molto vitali – Marini ha fatto molto per noi e molto potrà fare se dovesse diventare presidente della Repubblica, innanzitutto con una ricostruzione più veloce. Marini è una persona che tiene molto al suo territorio dove viene spesso e infatti lo abbiamo incontrato al bar prima delle elezioni politiche”.

Un’altra testimonianza del ‘tifo’ per Marini, questa volta particolare, è dell’imprenditore Renzo D’Andrea, il quale dichiara di “sapere da due mesi che Franco sarebbe diventato presidente della Repubblica”.

“Infatti mi ha telefonato il fratello di mia moglie che fa il giornalista a Roma, il quale mi ha informato appunto due mesi fa che Marini sarebbe stato in corsa per la prima carica dello Stato”.

E L’ATTESA DI QUESTA MATTINA

A San Pio delle Camere è già alta l’attesa per la possibile elezione al Quirinale di Franco Marini, il cittadino più illustre del paese abruzzese.

“Ci spero molto – spiega Roberto Lupi, imprenditore trapiantato da anni a San Pio, 700 abitanti, segni evidenti di ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009 – l’elezione di un nostro concittadino è sempre un vanto per tutto l’Abruzzo, sicuramente influenzerà anche la ricostruzione ma a mio avviso la cosa più importante è legato al prestigio della nostra terra”.

Nel bar all’ingresso del paese di Franco Marini il sentimento prevalente è la forte speranza: “Speriamo che vinca – dice Beniamino Camilli – sarebbe una cosa bellissima”.

I circa 700 abitanti di San Pio sono però in qualche modo già abituati ai successi del loro concittadino, visto che fecero festa grande quando diventò presiedente del Senato.

“Marini presidente della Repubblica sarebbe indubbiamente una gran cosa e ci farebbe felici al di là di tutte le valutazioni – dice l’ex sindaco Gianni Costantini – però come al solito rischiamo di farci del male da soli”, dice riferendosi alle polemiche interne al Pd.





“Dopo un confronto tutti dovrebbero aderire alla linea tracciata dalla maggioranza ma il problema è che qui tutti vogliono vincere a ogni costo”.

“L’ultima volta che ha visto Marini – dice ancora Costantini – è stato al mio ristorante quando è passato con un furgoncino accompagnato da un amico durante l’ultima campagna elettorale”, nella quale per altro Marini non è stato eletto al Senato.

“Gli ho detto: chi te lo fa fare? E lui non mi ha risposto, ma ha condotto la campagna elettorale come un giovanotto girando l’Abruzzo in lungo e in largo”, chiude Costantini.

Non ci sono tv nei pochi locali pubblici di San Pio, sia perché la gente sta seguendo da casa le votazioni, sia perché nell’unico bar del paese la tv non è stata ancora attivata in quanto appena ristrutturato.

In un negozio di tendaggi c’è il titolare che si dichiara ex alpino, Giorgio D’Innocenzo, che sta seguendo su internet le operazioni alla Camera.

“Conosco molto bene Marini, partecipa all’attività della sezione Ana di Barisciano (L’Aquila), ed è stato molte volte con noi. Speriamo sia eletto anche per il nostro paese, e anticipo sin d’ora che deve fare di più per San Pio che è alle prese con il terremoto e con la crisi”.

“Però siamo coscienti che se dovesse diventare presidente avrebbe meno occasioni per venire, anche qui al cimitero c’è la tomba della moglie morta lo scorso anno e che lui viene spesso a trovare”.

Se dovesse essere eletto si porrebbe un problema per gli eventuali festeggiamenti “in quanto il paese è commissariato – conclude D’Innocenzo – ma sicuramente con gli alpini faremo qualcosa”.

D’ALESSANDRO (PD): “PER NUOVO PRESIDENTE SERVE AMPIO CONSENSO”

“Di fronte alle difficoltà del Paese, è necessario dotare di un ampio consenso la più importante figura istituzionale, cioè il presidente della Repubblica, che oggi rappresenta l’unità nazionale. Auspico la massima condivisione”.

Così il capogruppo del Partito democratico all’Emiciclo, Camillo D’Alessandro, al termine della prima votazione alla Camera dei deputati.

D’Alessandro è uno dei grandi elettori designati dal Consiglio regionale dell’Abruzzo.

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