MARINA REI A SAN SALVO: ‘LA MALINCONIA E’ POESIA CHE CONCEDE UNA SPERANZA’

di Alessandra Renzetti

28 Novembre 2014 10:34

Chieti -

SAN SALVO – Nel 2012 ha appassionato i suoi fan con il capolavoro La conseguenza naturale dell’errore. A soli due anni dall’ultimo successo Marina Rei torna sul palco per presentare un nuovo disco impegnativo. dal titolo complesso ma dal sapore dolceamaro.

Unica data abruzzese del suo tour appena iniziato è quella di questa sera presso il Beat Cafè di San Salvo (Chieti) dove la splendida voce dell'artista romana si esibirà in un live organizzato in collaborazione con l’associazione culturale sSdeshow, per presentare il suo nuovo album Pareidolia uscito lo scorso 30 settembre.

Ma cos’è una Pareidolia? Si tratta di un processo psichico con cui si percepisce un qualcosa anche dove non c’è: una vera e propria tendenza a creare, qualità indispensabile, come ha spiegato la Rei, per un vero artista.

Oggi è anche il titolo di un album frutto di un equilibrio tra rock e ballad, prodotto da Giulio Ragno Favero, bassista de ‘Il Teatro degli Orrori’, e anticipato da un singolo dalla vena malinconica, il cui testo è una dolce poesia dalla semplice bellezza: Lasciarsi andare.





La musica per Marina Rei: passione o forma d’espressione?

Difficile rispondere, ma per Marina Rei la musica è la sua vita, anzi, 25 anni della sua vita: questo è per me la musica. Rappresenta me stessa, ciò che sono e tutto ciò che faccio, magari con il tempo riuscirò a fare altro e mi rendo conto che la vita è fatta anche di tante altre cose.

Da chi o cosa si lascia maggiormente ispirare quando compone le sue canzoni?

Ho scritto canzoni sul sovrappopolamento nelle carceri, canzoni d’amore e sull’universo femminile, ho scritto pezzi più malinconici, altri più gioiosi, alcuni invece che riguardavano fasi di profonda sofferenza: ogni canzone rappresenta un periodo della mia vita al quale mi rapporto. Mi lascio ispirare da quello che vivo e ho vissuto, dal mio pensiero che viene tradotto in canzone, ma questo non significa che poi il pezzo sia autobiografico: può essere semplicemente la voglia di dire qualcosa che mi sorprende, che mi lascia perplessa o che mi rappresenta.

Pareidolia, il suo nuovo album ha un titolo particolare, come mai questa scelta?





È un titolo che ho scelto per la sua apparente complessità e la sua apparente difficoltà, proprio nell’intento di incuriosire chi legge questa parola e di spingere benevolmente a ricercare il significato di una parola che normalmente non utilizziamo nella quotidianità. Io sono una persona molto curiosa, che ama ricercare, quindi ho spinto chi ama la mia musica a fare altrettanto.

Il singolo Lasciarsi andare ha anticipato il suo album: è un testo molto malinconico, come mai?

Si molto. In  linea generale sono tutte canzoni dalla vena malinconica perché io do un’accezione positiva al termine ‘malinconia’, mai negativa; la malinconia è un aspetto positivo della vita, un momento poetico attraverso il quale scrivo cose che mi appartengono, che vedo o sento, per cui mi piace anche descrivere flash della vita con quella malinconia chiara che poi conceda una speranza finale.

A proposito di mondo femminile: il 25 novembre c’è stata la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lei cosa ne pensa?

È assurdo dover ricordare al mondo che la donna va rispettata; il rispetto per la donna dovrebbe far parte della vita. Si tratta comunque di una giornata importante che pone l’attenzione su un tema purtroppo molto attuale. Io per esempio ho sempre sostenuto e sostengo la campagna contro l’infibulazione, quella per me è una violenza agghiacciante che tratto nella canzone Donna che parla in fretta; ognuno con i propri mezzi, dovrebbe ricordare più spesso e non solo  in quell’occasione che la violenza sulle donne non è accettabile; io lo faccio con la musica.

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