MARE PESCARA: COMUNE, ”ORA OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO”

14 Agosto 2015 16:56

Pescara - Politica

PESCARA – L'istituzione di un osservatorio epidemiologico e l'effettuazione di uno studio comparativo tra i dati sanitari relativi alla stagione balneare 2015 con quelli degli anni precedenti.

La richiesta è stata fatta al manager della Asl di Pescara, Claudio D'Amario, con una lettera a firma del sindaco Marco Alessandrini e del suo vice Enzo Del Vecchio. Nei giorni in cui infuriano le polemiche e sono in corso indagini sul mancato divieto di balneazione a seguito della rottura della condotta in via Raiale il 27 luglio, che ha fatto riversare in mare una grande quantità di liquami in un tratto della costa nord pescarese.

Ultima delle polemiche quella sulle sabbie usate per il ripascimento e che, sospetta l’associazione Terra nostra, potrebbero sarebbero inquinate.





“In qualità di sindaco – si legge nella nota del Comune inviata per conoscenza anche all'assessore alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci – avverto fortemente la necessità di mettere in atto tutte le misure possibili volte a tutelare la salute dei cittadini, creando le opportune condizioni, anche in sinergia con le altre Istituzioni locali competenti in materia sanitaria, finalizzate a scongiurare l'eventualità' di rischi, criticità o pericoli per la collettività”.

Ciò che chiedono sindaco e vice sindaco con l'istituzione di un osservatorio epidemiologico è quello di avere “un punto di vista certo e qualificato, in grado di permettere alle Istituzioni di 'cristallizzare' ed esaminare in dati legati alle affezioni di natura batterica relativi all'intera stagione balneare corrente – dal primo giugno al 30 settembre – e che conduca ad un accertamento oggettivo circa le conseguenze eventualmente attribuite alla salute delle persone a seguito della balneazione nel mare pescarese”.

“Ritengo sia utile – scrive infine Alessandrini – anche effettuare uno studio comparativo tra i dati sanitari relativi alla corrente stagione balneare e quelli degli anni precedenti, concernenti i ricorsi alle strutture sanitarie per le cure di problematiche riconducibili alla balneazione nelle acque cittadine”.

A rilanciare le accuse è però oggi l'associazione civica Terra nostra.





“C'e' ancora un'altra vicenda oscura – si legge in una nota – che riguarda lo scandalo delle fogne in mare e la grave omissione da parte del sindaco di Pescara Alessandrini: le tonnellate di sabbia che sono state prelevate a ridosso dei trabocchi del lato nord del molo. Area interdetta alla balneazione proprio per la sua criticità e posizionamento alla foce del fiume”.

Terra nostra che dunque di sapere dove “sono state trasportate le sabbie, in quale tratto di litorale è stato fatto il rinascimento, se sono stati fatti campionamenti di analisi prima di procedere all'utilizzo delle sabbie rimosse. Se le analisi sono state effettuate vorremmo conoscere pubblicamente i risultati”.

“Domande legittime, dopo quello che sta succedendo – osserva infine Terra Nostra – che meritano una risposta chiara perche' i casi di irritazione cutanea non si sono verificati soltanto nella parte nord del litorale ma anche a sud”.

 

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