LUCI E OMBRE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS: CICCOZZI, ”SERVONO FIDUCIA E SACRIFICIO, COLORE E BELLEZZA”

27 Marzo 2020 07:30

L'Aquila - Cultura

L'AQUILA – “Ora più che mai, abbiamo tutti bisogno di una bolla d’aria di armonia, colore e bellezza. Fiducia e sacrificio”.

Così il maestro aquilano Giancarlo Ciccozzi, pittore e scultore contemporaneo, conosciuto ben oltre i confini nazionali, fa il punto sullo stato dell'arte al tempo dell'emergenza sanitaria che sta vivendo la comunità mondiale.

Come vede la situazione attuale dell’arte?





“Il mondo dell’arte e più in generale quello della cultura sta attraversando un momento critico della sua storia, ovviamente a causa della serrata generale per l’epidemia da Covid-19. Dopo il proliferare di opinioni e di analisi a medio e lungo raggio, ad oggi, se il governo non provvede con vigorose iniezioni di sostegno, c’è la reale possibilità che il sistema dell’arte non regga l’urto di tali conseguenze. Da una parte ci saranno le istituzioni storiche affermate che sopravvivranno per il loro prestigio e potere, non fosse che per non farle fallire; ad esempio la Biennale di Venezia o la Scala di Milano. Dall’altra, un’infinità di piccole e medie realtà, ovvero piccoli musei, pinacoteche, associazioni, rassegne, teatri, che hanno fatto della bellezza e dell’arte un bene comune disseminato in tutta Italia. Queste ultime, non avendo fondi per reagire andranno inevitabilmente verso il declino, la chiusura o la pura passività. Ho anche visto un bagno di umiltà da parte dei grandi Musei e delle più rinomate Gallerie che prima erano diventate quasi snob ed elitarie che hanno 'generosamente' messo in rete mostre virtuali come quella di Raffaello alle Scuderie del Quirinale. Posso affermare con certezza che anche da parte degli artisti colgo un entusiasmo, una generosità e una voglia di fare, che respirano di novità, tutte atmosfere che non si sentivano da moltissimo tempo”.

Che ne pensa delle misure prese dal governo?

“Questa situazione di sospensione senza certezze costringerà tutti gli operatori del settore a invertire la rotta. Dovranno accantonare tutto quello che avevamo progettato per i prossimi anni, riconfigurandolo e ripensandolo interamente, incluso tutto quello che c’era di buono. Solo tra qualche anno, si tornerà ad una situazione più stabile come poteva essere quella di qualche settimana fa. Per giustificate esigenze di salute pubblica, se lo stop a tutte le attività culturali e quelle ad esse correlate, proseguirà ancora a lungo, ci sarà il collasso sistemico del settore. Migliaia di artisti, galleristi, piccole gallerie, professionisti del settore non avranno entrate economiche. Finora, a mio avviso, il governo italiano ha risposto solo con minimi interventi. Sostanzialmente sono briciole di fronte ad un numero impressionante di futuri disoccupati. Solo un’iniezione vigorosa e mirata di denaro potranno, almeno per il momento, risollevare e non portare al declino del mondo dell’arte”.

E lei, come vive questo momento?





“La casa come isolamento per due mesi mette a dura prova la solidità psicologica di ciascuno di noi. Dal canto mio, essendo sempre stato una persona libera, un 'anarchico' nello spirito che non ama tanto le 'definizioni' per antonomasia, un artista 'bohémien' per dirla tutta, non mi trovo per nulla a mio agio, anzi. La privazione della libertà fisica equivale alla privazione della libertà di espressione. Per mia fortuna riesco a ritagliarmi buona parte del mio tempo per dedicarlo all’ultimazione di alcuni lavori che erano destinati ad un paio di importanti esposizioni del 2020. All’alba mi ritrovo nel mio laboratorio, intimo e accogliente, a lavorare stimolato esclusivamente dalla voglia di fare arte, di creare e di innovarmi. In linea di massima, riesco a pensare sempre positivamente e credo che queste opere non saranno lavoro inutile, anzi. Apprendo quotidianamente dai social, da ammiratori, amici artisti e da collezionisti che mi scrivono e mi contattano, che c’è nell’aria il timore, se pur remoto, che possa interrompersi anche il loro rapporto con l’arte e le emozioni. Personalmente mi fa molto piacere rispondergli, ma a volte mi limito alle mie competenze non volendo sostituirmi ad uno psicologo che sicuramente è ben altra professione”.

Cosa vuol comunicare ai cittadini aquilani?

“Fiducia e il sacrificio. Ora più che mai, abbiamo tutti bisogno di una bolla d’aria di armonia, colore e bellezza. Non potrebbe essere diversamente, perché l’arte è qualcosa di più di un valore numerico ed economico. Il 2 marzo è morto Ulay, artista di fama mondiale e compagno di Marina Abramovic

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