LOTTA ALLA POVERTA’, UN MASTER PER FORMARE PERSONALE CAPACE

di Monica Cannavicci

2 Giugno 2014 18:02

Teramo - Cronaca

SCERNE DI PINETO – La soglia della povertà, allo stato attuale, rappresenta uno dei problemi più gravi e preoccupanti poiché investe sia i paesi sottosviluppati che quelli cosiddetti sviluppati, pertanto c'è la necessità di trovare il prima possibile una soluzione. 

Partendo da questa esigenza è stato realizzato un Master universitario di I° livello dal tema ‘Politiche e servizi per la riduzione della povertà’, organizzato dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione” Auxilium” di Roma e dal Centro Studi  sull’Infanzia e  l’Adolescenza”  di Scerne di  Pineto (Teramo), che si pone l’obiettivo di formare figure specializzate in grado di conoscere e approfondire le cause della povertà, di saper progettare politiche per affrontarle nonché di poter creare e gestire i servizi di prevenzione e riduzione della. povertà. 





A collaborare al progetto, la delegazione Caritas Abruzzo e Molise, la Fondazione Caritas onlus della Diocesi di Pescara-Penne. Un contributo economico è arrivato dal Banco di Napoli. 

Particolarmente indirizzato ad assistenti sociali, psicologi, educatori e insegnanti, volontari della Caritas e di altre associazioni ed organizzazioni no profit, nonché a dirigenti e funzionari comunali degli ambiti sociali, il corso ha la durata complessiva di un anno ed è destinato a 30 operatori. 





“La crisi che sta investendo l’Europa e l’Italia – affermano i promotori del progetto – è una  crisi  non  solo  di  natura  economica  ma  anche  sociale e culturale, che si abbatte più duramente sulle fasce deboli della popolazione, con la conseguenza che si è aggravata la povertà delle famiglie e quindi  dei bambini. La vera conquista, intanto, è quella di non far perdere o di ridare la dignità a queste persone che hanno perso tutto”.

Il Master rappresenta quindi una delle prime esperienze formative nel nostro Paese e si propone di analizzare e approfondire gli strumenti utili almeno per arginare questo problema, e questo sia attraverso l’illustrazione di principi teorici e metodologici, sia attraverso il racconto di persone che sono tra i cosiddetti protagonisti “poveri.”

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