INTERVISTA A VITTORIO LATTANZI, DEL CELEBRE SITO DI NOTIZIE FALSE. ''QUELLA VOLTA CHE CHEF CRACCO HA PASSATO I GUAI PER UN AGNELLO CONDITO VIVO''

LERCIO A PESCARA, ”NOSTRI FAKE PRESI PER VERI! SATIRA STA BENE, IL GIORNALISMO MENO”

di Filippo Tronca

14 Giugno 2016 08:00

Pescara - Cultura

PESCARA – La satira non è affatto morta, con la chiusura di giornali storici come Cuore, Il male, Frigidaire e Tango. Ha solo cambiato linguaggi, si è diluita e si è reinventata su internet e sui social. È la realtà piuttosto, ed anche l’informazione che dovrebbe essere seria, che non gode di buona salute.

A confermarlo nel gran finale di Satyricom, la due giorni di Pescara dedicata alla satira on line, Vittorio Lattanzi, anima del sito internet e profilo Facebook Lercio, ideato da Michele Incollu, giornale di false notizie, che fanno il giro del web e decine di migliaia di like, di taglio umoristico, comico e grottesco con la mission di irridere il cattivo giornalismo. Lercio è un collettivo di autori, una trentina, che provengono in buona parte dalla scuderia di umoristi del blog del comico Daniele Lutazzi. Chiuso il blog, hanno costituto il collettivo Acido Lattico, e hanno preso in mano il sito Lercio.it, nato ispirandosi al sito americano Onion, il più famoso a livello planetario dedicato alle fake news.

Le notizie di Lercio, come quelle di Onion, questo il bello,  più di una volta sono state prese per vere dal popolo della rete, da esponenti politici anche di primissimo ordine, e financo da autorevolissimi giornali, diventando prima virali, poi figuracce colossali.

“La prima cosa per chi fa il giornalista – spiega ad Abruzzoweb Lattanzi – dovrebbe essere quella di verificare la notizia, e le fonti, soppesare con cura l'autorevolezza del media da cui una notizia viene ripresa, ma questo non sempre avviene. E c’è poi molta gente che non riesce più a distinguere una notizia falsa, chiaramente inventata, da una vera. Forse perchè la realtà in effetti supera spesso la fantasia. Per noi è una fortuna, visto che siamo un sito di parodia del giornalismo sensazionalistico, per così dire superficiale, che va dietro al click facile. Ma la cosa a rifletterci deve preoccupare e non poco”. 

E Lattanzi, classe 1977 di Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, assiduo frequentatore di Pescara, dove per anni ha lavorato il padre, in un gremito Auditorum del Museo delle Genti d'Abruzzo, ha illustrato casi clamorosi di notizie false prese per vere.

Quella ad esempio secondo la quale l’ex ministro di colore Cecile Kyenge avrebbe suggerito di usare i cani e gatti degli italiani per sfamare gli immigrati. Lattanzio ha letto tra le risate centinaia di commenti di inaudita violenza sulla rete come reazione a questa notizia palesemente paradossale.





Per non parlare di un altro titolo di Lercio che ha fatto storia: “Bollo sulle carrozzine per disabili: c'è l'ok del Governo Letta”.

“Devo ammettere – spiega Lattanzi – che quando ho letto le reazioni indignate dell’onorevole del Pdl Luca Gramazio sul suo profilo Facebook, e a ruota di tanti altri esponenti politici, ho provato grande soddisfazione. Peccato che tra chi ha commentato inferocito questa notizia ho scoperto che c’era anche mio padre…”.

Clamoroso anche la gaffe fatta da Repubblica XL che ha preso per vera e rilanciato la notizia, “Errore nel sistema operativo, radio Maria passa i Megadeath”, gruppo satanista heavy metal, “mentre in redazione – sottolinea Lercio –  si pranzava con il corpo di Cristo”.

Nel suo intervento Lattanzi ha poi ripercorso la storia delle bufale nei secoli, prese per vere dalla stampa, dalla politica e dalla popolazione.

Non poteva mancare War of the worlds (“La guerra dei mondi”), celebre sceneggiato radiofonico trasmesso il 30 ottobre 1938 negli Stati Uniti e interpretato da Orson Welles, tratto dall'omonimo romanzo di fantascienza di Herbert George Wells. È rimasto famoso per avere scatenato il panico descrivendo un'invasione aliena, presa per vera da milioni di persone.

Per non parlare dello scherzo satirico perfettamente riuscito dello scrittore Jonatan Swift, che nell'Irlanda del XVIII secolo pubblicò il pamphlet Una modesta proposta, in cui si spiegava che il miglior modo per risolvere il problema della sovrappopolazione, era quello di far ingrassare i bambini dei poveri e darli da mangiare ai ricchi. Spiegando anche le migliori ricette per cucinare i pargoli. La proposta paradossale, provocò veementi reazioni in parlamento e nell'opinione pubblica.

C'è poi il celebre fake del settimanale Il Male, che ha pubblicato in prima pagina la foto dell'attore Ugo Tognazzi arrestato come il capo delle Brigate Rosse.





“Arrivando ai giorni nostri non si può non citare – prosegue Lattanzi – la nostra notizia ovviamente falsa di Carlo Cracco, uno dei più famosi chef italiani, che avrebbe rivelato il segreto di uno dei suoi piatti più rinomati: il celebre agnello in lacrima d’agnello, insaporito da vivo. Ci siamo inventati che Cracco preleverebbe il latte materno, scaldandolo poi alla brace insaporendolo con olio, prezzemolo, pepe, sale, aglio, coriandolo, noce moscata e rosmarino in modo da farlo abituare a quei sapori sin dalla prima poppata. Nel nostro articolo sottolineiamo anche che in questo modo l'agnello viene svezzato con la mentalità che lo rende già propenso a diventare un piatto vincente''.

Ebbene anche in questo caso si è scatenato un putiferio in rete. Con decine di migliaia di commenti al vetriolo del mondo ambientalista, animalista e vegano, conditi da minacce di morte nei confronti dello chef.

“Alla fine Cracco disperato – racconta Lattanzi – ha dovuto smentire la notizia sui social network, sottolineando che stava perdendo prenotazioni a rotta di collo nei suoi ristoranti. Noi ovviamente gli abbiamo risposto che era solo una delle nostre fake news. Ricordandogli anche che nei suoi confronti girano anche altre bufale, ad esempio che Cracco farebbe la pubblicità alle patatine in busta…”

“Non c’è che dire – conclude Lattanzi – la realtà ci supera continuamente, ci sono titoli veri del giornalismo quello serio, che avremmo voluto scrivere noi”.

Alla fine dell’intervento, un fuoco di artificio di altri titoli di Lercio, da godere nella loro geniale semplicità, degna della migliore tradizione satirica: “Femen si fanno aumentare il seno di 2 taglie per protestare con più veemenza”, “Stasera a letto senza respirare! Vivo per miracolo il bimbo punito da genitori respiriani”, “Roma: Adinolfi inciampa durante un comizio e uccide il suo elettorato”, “A fuoco la cucina del cardinal Bertone, intervengono pompieri di Lazio, Campania e Abruzzo”, “Ricerca svela: in Italia reati giù del 95% se si cacciano via gli italiani”.

 

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