LEGGE RICOSTRUZIONE: SI SPACCA LA MAGGIORANZA, PICCOLI CONTRO IL PD

di Alberto Orsini

9 Maggio 2015 16:52

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Aumenta la frattura nella maggioranza di centrosinistra dell’Aquila tra il Partito democratico e i piccoli partiti, uno dei temi di maggiore scontro è il varo della nuova legge sulla ricostruzione.

Ieri la commissione Territorio riunita assieme alla conferenza dei capigruppo si è rifiutata di discutere la bozza per proporre emendamenti, deliberando di voler attendere il testo definitivo prima di esprimersi.

Un altolà che è il seguito delle polemiche alla vigilia del Consiglio straordinario convocato per discutere la legge, quando AbruzzoWeb ha scoperto che i consiglieri avevano un testo meno aggiornato di quello di imprenditori e categorie che avevano già redatto numerosi emendamenti.

Una riunione cominciata male e finita peggio, con la fuga dopo meno di un’ora del sottosegretario alla Ricostruzione Paola De Micheli e gli strali dei consiglieri.

Portabandiera della posizione oltranzista è il consigliere comunale di Sinistra ecologia libertà Giustino Masciocco, presidente della commissione Bilancio e presentatore della pregiudiziale approvata con i sì dei piccoli della maggioranza e l’astensione imbarazzata del Partito democratico e quella complice del centrodestra.

Masciocco ha spiegato le proprie ragioni intervistato allo stand di AbruzzoWeb al quinto Salone della ricostruzione, spiegando che, se il Consiglio arriverà troppo tardi, quando il testo definitivo non potrà più essere modificato, ciascun consigliere si rivolgerà alla propria forza politica di riferimento in Parlamento per proporre emendamenti.





“Questo è il livello del nostro Consiglio comunale!”, è sbottato, sprezzante, il sindaco, Massimo Cialente, nel corso di un convegno al termine del quale si è lasciato andare a un lungo sfogo che farà discutere molto.

Contro la decisione di ieri arriva anche la nota del capogruppo democrat a Villa Gioia, Stefano Palumbo, per il quale “con la proposta Masciocco il Consiglio rinuncia a influire”.

MASCIOCCO: “PER DISCUTERE SERVE IL TESTO DEFINITIVO”

“Abbiamo valutato l’ipotesi di fare o meno degli emendamenti – ha spiegato il consigliere vendoliano – A questo punto, dato che le bozze che girano sono molteplici e gli incontri con associazioni, sindacati ed enti sono stati molteplici e hanno prodotto emendamenti, si è ritenuto come Consiglio comunale che, per poter discutere, si debba avere il testo definitivo”.

Secondo Masciocco, “i testi da depositare potranno essere di iniziativa governativa o parlamentare. O la ‘mitica’ De Micheli (risposta alla definizione di ‘mitico Consiglio’ data dal sottosegretario in riferimento alle polemiche che ci sono state, ndr) lo proporrà al Parlamento, oppure la senatrice Stefania Pezzopane lo presenterà al Senato. Ma almeno si discuterà sulle scelte di fondo che il governo o il Partito democratico, incarnato dalla Pezzopane, hanno già fatto”.

Tra le scelte strategiche citate come esempio, “i 300 milioni per lo sviluppo si discuteranno con il territorio o li gestirà la Regione? O li gestiranno in pochi tra cui il governo? I 128 assunti con il concorso Ripam (cosiddetto ‘concorsone’, ndr) saranno assunti in pianta organica e poi non ci sarà posto per i precari a tempo determinato?”, le domande di Masciocco.

“Se non vorranno raccogliere le istanze e gli emendamenti del Consiglio comunale ogni forza politica si rivolgerà ai propri rappresentanti in Parlamento per rappresentarla – ha rimarcato – Non vorrei che il passaggio in Consiglio fosse solo formale per dire che la legge è stata discussa con tutti invece poi le scelte vengono fatte da pochi”.





“Se propongo un emendamento non so se resterà solo una proposta, di proposte sono pieni i fossi”, ha concluso, proprio come i se e i ma.

PALUMBO: “FORTE CONTRADDIZIONE NELL’ATTEGGIAMENTO”

“Dopo l’accoglimento della richiesta del consigliere di Sel Giustino Masciocco di ieri in commissione Territorio, il Partito democratico non può che rilevare la forte contraddizione nell’atteggiamento di una variegata compagine consiliare, di cui fanno parte gli esponenti cosiddetti civici, che prima si batte e ottiene la seduta straordinaria del Consiglio comunale, rivendicando la possibilità di contribuire alla stesura della legge sulla ricostruzione e poi, ieri, decide di rimandare la discussione a quando la bozza verrà depositata in Parlamento”, fa notare Palumbo polemicamente.

“Se l’intendimento è questo, qual è stato lo scopo di convocare quel Consiglio comunale se non, viene da pensare, mettere in piedi un palcoscenico e dare la stura alle polemiche in pubblico? – si chiede poi – E, soprattutto, che credibilità e buona fede possono rivendicare quelli che criticano il Pd imputandogli la presunta gestione in solitaria della ricostruzione se poi mettono da parte l’opportunità di incidere nel vivo e in tempo utile nel processo?”.

Per non parlare, secondo il capogruppo dem, “dell’atteggiamento velleitario di Forza Italia, che annuncia una proposta di legge autonoma da affidare ai propri parlamentari, gli stessi che hanno snobbato il confronto all’Aquila con la referente del governo”.

“Il Pd si è astenuto sulla proposta di Masciocco, ritenendo che spettasse agli altri partiti assumersi la responsabilità di privare il Consiglio della possibilità di esprimersi e influire sulla legge – conclude – Noi continuiamo a lavorare nelle sedi istituzionali e di governo per la rinascita fisica, economica e sociale dell’Aquila e delle sue frazioni”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: