LA PEZZOPANE: ''LO SCANDALO DELLE BOZZE E' UNA GOFFA PANTOMIMA'' VITTORINI: ''LA FUGA E' STATA UNA FARSA'', CHIESTO NUOVO CONSIGLIO CON LEI

LEGGE RICOSTRUZIONE: CIALENTE SI SCUSA CON LA DE MICHELI MA LA POLEMICA RESTA

17 Aprile 2015 13:38

L'Aquila - Politica

L'AQUILA “Chiedo scusa al sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia, onorevole Paola De Micheli, per la gazzarra scatenatasi ieri in Consiglio comunale, nel momento in cui, come peraltro già deciso e noto, alle ore 16.15, ha dovuto lasciare l’aula per far fronte agli altri impegni assunti in previsione della sua visita all’Aquila”.

Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, corre ai ripari dopo la protesta veemente della minoranza durante il Consiglio comunale di ieri pomeriggio, scatenata dalla fuga della De Micheli, rimasta poco più di un'ora nella seduta straordinaria, aperta per discutere della bozza di una nuova legge sulla ricostruzione.

Una comparsata in una seduta che, ha mormorato Cialente durante le fasi più calde della bagarre, “voleva essere un saluto, ma forse sarebbe stata meglio non farla venire” visto lo scarso tempo a disposizione.

E invece i consiglieri ci riproveranno: 15 di loro tra opposizione e maggioranza, grande assente il Partito democratico, hanno sottoscritto una mozione del consigliere dell'Unione di centro Raffaele Daniele che chiede al presidente del Consiglio, Carlo Benedetti, di convocare una nuova seduta alla presenza della De Micheli.

La stesura della bozza è stata guastata da molte polemiche per la diffusione di versioni arretrate della legge spedite via email ai consiglieri, rispetto a quelle più aggiornate in possesso delle associazioni di categoria, imprenditori e altri stakeholder.

Nella giornata di ieri, in mattinata la De Micheli è stata ricevuta per un'oretta in Curia, prima di intervenire in Consiglio comunale, abbandonato in poco tempo per un incontro con le associazioni di categoria e imprenditori convocato alla Regione Abruzzo dal vice presidente della Giunta, Giovanni Lolli.

Tra le reazioni si registrano quelle della senatrice Stefania Pezzopane, che sta curando con la De Micheli la stesura della nuova legge, per la quale è tutto normale se imprenditori hanno una versione della bozza più aggiornata rispetto a quella degli imprenditori, tanto che parla di “goffa pantomima”.

Ma nuove bordate arrivano da due dei consiglieri di opposizione ieri più scatenati, Vincenzo Vittorini di Appello per L'Aquila che vogliamo, per il quale è stata una “farsa”, e Roberto Tinari, che chiede al contrario lui le scuse della De Micheli.

MOZIONE BIPARTISAN: “LA DE MICHELI TORNI IN CONSIGLIO”

Una mozione-ordine del giorno bipartisan del Consiglio comunale dell’Aquila, firmata da 15 consiglieri di centrodestra e centrosinistra escluso il Partito democratico, chiede un “secondo round” con il sottosegretario Paola De Micheli per discutere della bozza di nuova legge sulla ricostruzione, discussione resa impossibile nel Consiglio di ieri dalla fuga dell’onorevole piacentina.

La mozione, inviata già ieri sera, è firmata per l’opposizione da Raffaele Daniele (Unione di centro), Guido Liris (Forza Italia), Alessandro Piccinini (Nuovo centro destra), Luigi D’Eramo (Prospettiva 2022), Ettore Di Cesare e Vincenzo Vittorini (Appello per L’Aquila che vogliamo), Angelo Mancini (Italia dei valori-L’Aquila oggi), Daniele Ferella (Tutti per L’Aquila).

Per la maggioranza firmano Giustino Masciocco (Sinistra ecologia libertà), Enrico Perilli (Federazione della sinistra), Pierluigi Mancini (Alleanza per l’Italia), Giuliano Di Nicola (Italia dei valori), Adriano Durante (Centro democratico) e anche Giuseppe Ludovici (gruppo misto) e il consigliere straniero Gamal Bouchaib.

“La presenza del sottosegretario De Micheli è ritenuta fondamentale e prodromica per ascoltare ed eventualmente recepire le proposte dei consiglieri comunali” sulla nuova bozza di legge, ma il sottosegretario “ha abbandonato l’aula dopo meno di un’ora dall’inizio dei lavori senza dare la possibilità ai consiglieri comunali di fornire il proprio contributo esponendo proposte fattive per la ricostruzione della propria città”.

Un atteggiamento ritenuto “gravissimo e assolutamente irrispettoso del Consiglio comunale e dei numerosissimi cittadini aquilani intervenuti per assistere ai lavori”.

Ecco perché il gruppo di consiglieri in rivolta “stigmatizza l’atteggiamento della De Micheli nel mostrare un comportamento irrispettoso nei confronti delle istituzioni e dei cittadini”.

E con queste premesse, “chiede al presidente del Consiglio comunale di convocare senza indugio una nuova seduta del Consiglio con il medesimo ordine del giorno e alla presenza dell’onorevole De Micheli”. (alb.or.)

CIALENTE: “SI SAPEVA CHE SAREBBE RIMASTA UN'ORA, POLEMICA INGIUSTA”

“Deve essere chiarito che oltre tre settimane fa, l’onorevole De Micheli aveva fissato la data del 16 aprile per una delle sue visite mensili nel cratere. Pertanto, nelle settimane successive, aveva predisposto l’intera agenda che l’ha impegnata per tutta la giornata, sin dal mattino, con tutti i protagonisti della ricostruzione”, spiega Cialente che ieri a denti stretti ha ammesso che sarebbe stato meglio “non far intervenire per niente il sottosegretario dati i ritmi serrati della sua visita nel capolugo”. 

“La seduta del Consiglio comunale straordinario per la discussione sulla legge è stato invece convocata solo mercoledì 8 aprile – aggiunge il sindaco – A quel punto, come atto di cortesia istituzionale e per portare il proprio saluto in Consiglio comunale, il sottosegretario ha deciso di partecipare, anche se solo per un’ora, ai lavori dell’assemblea, non potendo trattenersi oltre, avendo poi altri incontri, fissati da settimane, con le categorie sociali e imprenditoriali”. 

“Tutto questo si sapeva – precisa Cialente – La gazzarra scatenatasi è stata solo una provocazione e un’ingiusta polemica politica, nei confronti di chi sta lavorando al meglio nell’interesse dell’intero cratere. Devo, purtroppo, sottolineare che, ancora una volta, il Consiglio comunale ha perso un’occasione per esercitare il ruolo per il quale ha avuto mandato dai cittadini. Alla ripresa dei lavori, dopo la canea, infatti, solo pochi interventi, da parte dei consiglieri, hanno contenuto proposte da inserire nella legge, gli altri sono stati solo di trita e ritrita polemica politica”.

“Si è andati avanti stancamente, finché, alle 20.30, non è venuto a mancare il numero legale. Ripeto – prosegue – un’occasione persa che, ancora una volta, denota l’uso che molti gruppi consiliari fanno della nostra tragedia, solo al fine di sterili polemiche politiche e di ricerca di visibilità, senza mai farsi carico delle drammatiche responsabilità che gravano su noi amministratori. In ogni caso, già dalle 9 di stamani, insieme con la senatrice Stefania Pezzopane, stiamo lavorando per inserire nella proposta di legge da inviare al Governo le poche proposte pervenute dai consiglieri comunali”.

“Intendo invece ringraziare l’onorevole De Micheli, non solo per quanto sta facendo, ma soprattutto per quanto ci ha comunicato – precisa Cialente – Ossia che, a metà maggio, si riunirà il Cipe per deliberare un valido finanziamento per la ricostruzione pubblica, per l’ulteriore assegnazione di personale, di cui abbiamo estremo bisogno, per assicurare nuovi stanziamenti a copertura delle spese per traslochi e per le attività produttive. Soprattutto, tengo a sottolineare, per gli ulteriori 20 milioni di euro, da me richiesti, per un investimento totale di 40 milioni di euro, destinato, dopo 80 anni, a realizzare e completare l’intero piano d’area del Gran Sasso, a copertura di tutti gli investimenti previsti nel relativo piano di sviluppo, comprese le proposte dell’associazione GranSasso Anno zero, e per il restauro dello storico hotel di Campo Imperatore. Per quanto riguarda la legge per la ricostruzione, con la senatrice Pezzopane stiamo continuando a raccogliere le osservazioni che provengono da tutte le associazioni di categoria, gli ordini professionali, i sindacati, i singoli cittadini”. 

“Anche lunedì la senatrice incontrerà tutti i soggetti coinvolti e interessati a vario titolo – conclude – Nel rinnovare le mie scuse al sottosegretario De Micheli e nel sottolineare, ancora una volta, il mio rammarico per la scarsa consapevolezza, da parte di alcuni, dell’importanza del passaggio politico nel Consiglio comunale di ieri, ringrazio i pochi consiglieri che hanno presentato emendamenti al testo di legge in fase di stesura”.

PEZZOPANE: “LO SCANDALO BOZZE E' UNA GOFFA PANTOMIMA”

“Quanto alla goffa pantomima sull’esistenza di bozze difformi, orchestrata al solo scopo di intorpidire le acque, chiarisco che il testo su cui sto lavorando, insieme ai sindaci dell’Aquila e del cratere e agli uffici speciali per la ricostruzione, sarà reso noto solo quando sarà ultimato. Le cose prima si fanno e poi si dicono”.





Non è un problema, per la senatrice aquilana Stefania Pezzopane, il fatto che la bozza di legge sulla ricostruzione sia stata diffusa in diverse versioni, una più arretrata ai consiglieri comunali, una più aggiornata agli imprenditori, associazioni di categoria e stakeholder, e forse nemmeno quella terza versione costituisce il testo più aggiornato.

All’indomani del Consiglio comunale in seduta straordinaria e aperta con il sottosegretario Paola De Micheli, che si pensava dovesse ascoltare tutte le posizioni dei consiglieri sulla norma e che invece si è dileguata dopo un’oretta di lavori tra gli improperi, la Pezzopane assicura che va tutto bene, che l’iter “sta andando avanti in maniera positiva e spedita” e che le proteste dei consiglieri dell’opposizione di centrodestra e civica vanno considerate “atteggiamenti inopportuni e dannosi per la città, da parte di chi ha cercato solo la bagarre per attirare l’attenzione mediatica”.

“È chiaro che ci sono più bozze in circolazione e non vedo quale sia il problema”, ribadisce la senatrice, ma il problema non è il numero di bozze quanto la diffusione che ha preferito nel distribuire quella aggiornata i poteri alla principale istituzione cittadina, il Consiglio comunale. Un testo, il terzo, che è stato reso noto all'opinione pubblica solo grazie al lavoro di AbruzzoWeb.

Una frattura che sembra fare il verso al decisionismo renziano: comanda l’organo di governo e l’assemblea legislativa si deve limitare a ratificare. (alb.or.)

LA NOTA COMPLETA

La predisposizione delle esigenze normative sulla ricostruzione sta andando avanti in maniera positiva e spedita.

Dal confronto di ieri siano usciti suggerimenti utili, nonostante alcuni atteggiamenti inopportuni e dannosi per la città, da parte di chi ha cercato solo la bagarre per attirare l’attenzione mediatica, abbandonando poi il Consiglio comunale e facendo mancare il numero legale, proprio quando la discussione si stava facendo concreta.

Il testo della legge si sta arricchendo ulteriormente, grazie al fattivo contributo di alcuni consiglieri, che hanno esposto le loro ragioni e presentato delle proposte fondate, alcune delle quali mi erano già state sottoposte negli incontri precedenti da sindaci, associazioni di categoria, sindacati.

Tutte le proposte saranno tenute in debita considerazione e avranno il giusto peso. Non tutto diventerà legge, perché posso essere usati anche strumenti più agili, come i regolamenti e le delibere Cipe.

La fase di confronto non termina con il Consiglio di ieri. Ho in programma altri incontri con ordini professionali, associazioni di categoria e altri soggetti che vogliono contribuire alla predisposizione di questo testo, che ritengo utile e necessario. Fino all’approvazione finale da parte del Parlamento c’è sempre lo spazio per migliorarlo.

Quanto alla goffa pantomima sull’esistenza di bozze difformi, orchestrata al solo scopo di intorpidire le acque, chiarisco che il testo su cui sto lavorando, insieme ai sindaci dell’Aquila e del cratere e agli uffici speciali per la Ricostruzione, sarà reso noto solo quando sarà ultimato. Le cose prima si fanno e poi si dicono.

È chiaro che ci sono più bozze in circolazione e non vedo quale sia il problema, poiché il testo base su cui sono iniziate le consultazioni si è arricchito e modificato, via via che arrivavano le proposte dei soggetti coinvolti, a dimostrazione di come tutti hanno risposto con serietà e concretezza e stanno lavorando per migliorare la bozza originaria sottoposta alla consultazione, inviando le loro minute, che contengono idee e suggerimenti. È un segnale dell’ampio coinvolgimento e, per me, constatare tutta questa partecipazione è un successo.

Girano e gireranno ancora proposte aggiuntive e vere e proprie ulteriori bozze. Bene così, tuttavia sarà uno solo il testo che approderà in Parlamento per iniziare l’iter legislativo e che verrà inviato al sottosegretario De Micheli per le valutazioni del Governo.

La bozza di legge su cui sto lavorando contiene già molti punti chiave, come la white list delle imprese, la certificazione Soa; l’albo reputazionale redatto dagli ordini professionali sui propri iscritti per certificare la “qualità” degli studi coinvolti nei lavori; la qualifica di pubblico ufficiale per amministratori di condominio, rappresentanti di consorzi o singoli proprietari; la determinazioni di penali per le ditte che non rispettano la scadenza dei lavori; la fissazione di un limite per la quota dei lavori in subappalto, la risoluzione del contratto in caso di fallimento dell’affidatario dei lavori.

E ancora la fissazione di un tempo massimo per i lavori all’interno dei centri storici, la previsione del 5% delle risorse stanziate per la ricostruzione privata, da destinare al sostegno delle attività produttive; la proroga per i precari e lo slittamento delle graduatorie Ripam per i profili tecnici; il riconoscimento di maggiori tutele per i parenti delle vittime, provvedimenti le seconde case anche nei centri storici delle frazioni e dei comuni e altro ancora.

Sono tutti punti determinati, venuti al pettine grazie al lavoro di concertazione e di ascolto e alla concretezza di chi lavora, piuttosto che gridare al vento.

Ieri ero l’unica Parlamentare abruzzese presente e non è stata una bella cosa. Mi farò carico di coinvolgere anche altri su questo prezioso lavoro.

VITTORINI: “DE MICHELI FARSA, LO STATO NASCONDE LA VERITA'''

“L’operazione mediatica continua! Tutti i governi che si sono avvicendati dal 6 aprile 2009, data della Strage dell’Aquila, hanno operato per nascondere la Verità e le responsabilità dello Stato a tutti i livelli istituzionali. Ma le ultime vicende sono più che sconcertanti”.

Durissima la reazione sulla propria bacheca Facebook del consigliere del gruppo Appello per L’Aquila che vogliamo Vincenzo Vittorini dopo il Consiglio comunale di ieri che avrebbe dovuto parlare della nuova proposta di legge sulla ricostruzione ma si è interrotto con la fuga del sottosegretario Paola De Micheli, prima di riprendere.

“Lo Stato per bocca dell’avvocato Sica durante la sua requisitoria in Corte d’appello per il processo alla commissione Grandi rischi comunica che arriveranno a L’Aquila i tanti denari per la ricostruzione – ricorda – A questo segue la conferenza stampa in pompa magna all’Aquila delle istituzioni locali e nazionali che annunciano i 6 miliardi per la ricostruzione. A ciò segue la sentenza in parte assolutoria della Corte d’Appello dell’Aquila per alcuni membri della Cgr”.

E ancora, prosegue, “la nomina da parte del premier del nuovo capo della Protezione civile nella persona di Fabrizio Curcio, uomo di Bertolaso, dopo la richiesta di rinvio a giudizio dello stesso Bertolaso da parte del procuratore generale presso la Corte di Appello. E poi l’assenza del governo alla fiaccolata del 6 aprile per memoria-verità-giustizia. E poi la farsa della fuga dell’onorevole De Micheli dal Consiglio comunale di ieri e delle mille bozze della legge per la ricostruzione”, elenca esasperato Vittorini.

“Tutti gli ultimi avvenimenti sotto il governo Renzi, il governo del cambiamento! Il premier attuale come i suoi predecessori occulta la Verità. Cambiano i colori dei governi nazionali, regionali e locali ma non cambia la sostanza: mettere a tacere tutto! – denuncia – Si barattano i fondi per la ricostruzione con le assoluzioni e si tenta in ogni modo di fare uscire lo Stato pulito contro ogni evidenza. Da questo emerge che se faremo i buoni ci elemosineranno la ricostruzione”.

Ma per il consigliere Aplcv “non c’è baratto che fermerà la sete di Verità. Tutto ciò ho denunciato pubblicamente nel Consiglio comunale di ieri dopo aver assistito all’ennesima operazione mediatica. Nulla, però, è stato riportato dagli organi di stampa alla città!”, scrive ancora, evidentemente non riferendosi a questo giornale.

“Un Paese che non vuole la Verità non potrà mai cambiare in meglio e una Città che non cerca la Verità ma che si fa abbindolare dai potenti di turno sarà sempre fragile – avvisa il consigliere – Non accettiamo i ricatti, ma andiamo avanti per la Verità, la Giustizia e la Ricostruzione”.





TINARI: “PERCHE' IN EMILIA SOLDI IN CASSA E A NOI COMPETENZA?”

Anche da un altro consigliere, stavolta di centrodestra, Roberto Tinari, scatenato ieri nella contestazione, sempre da Facebook arrivano strali sulla vicenda: se il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha chiesto scusa alla De Micheli in una nota, il consigliere di Forza Italia è di parere opposto.

“Le scuse il sindaco e la onorevole le devono porgere a tutti gli aquilani – sostiene – Con le belle parole il sindaco finora ha fatto solo bella figura, ma ha capito che non si ricostruisce una città… Che ormai è allo sbando. Si deve domandare perché Renzi non viene all’Aquila … A che punto si trova il suo cronoprogramma… Perché non se ne va a casa?”.

“Questa signora onorevole ha capito che in questa città con le belle parole non si fa più bella figura. Grazie alla complicità di tanti, troppi hanno avuto questo privilegio in questa città – aggiunge poi – Le tasse le abbiamo restituite e ripagate, ora la signora onorevole ci spieghi perché in Emilia (la sua terra ) hanno dato 8 miliardi pronta cassa (spendibili immediatamente) a noi invece 1,2 spalmati negli anni per competenza, ossia utilizzabili solo attraverso complicati passaggi burocratici che durano mesi”, conclude.

LOLLI: “NIENTE POTERI FORTI, PARLATO DI TASSE E SVILUPPO''

“Nella riunione di ieri in Regione con i sindacati, le categorie economiche, l’Università, gli ordini professionali, i poli di innovazione e gli uffici della ricostruzione, si è parlato di questioni fiscali e dell’utilizzo dei fondi per lo sviluppo economico dei comuni del cratere”.

Lo afferma il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, rispondendo alle polemiche sorte dopo la partecipazione del sottosegretario Paola De Micheli al Consiglio comunale dell’Aquila per parlare della nuova legge sulla ricostruzione e la sua fuga precipitosa per raggiungere palazzo Silone dopo meno di un’ora.

“Come si evince – sottolinea Lolli – non c’è stata affatto alcuna riunione con i poteri forti, ma con tutti quei soggetti interessati direttamente e indirettamente alla ricostruzione dell’Aquila”.

In particolare, spiega il vice presidente, “nella riunione si sono affrontate due questioni fondamentali su cui la Regione ha la competenza diretta. La prima – elenca – come proseguire l’iniziativa per scongiurare la restituzione del 40% di tasse e tributi sospesi dopo il sisma: si tratta di una questione vitale su cui è aperto un tavolo di confronto nazionale con il governo e con l’Unione europea, rispetto alla quale c’è il rischio di azioni dirette di recupero da parte dell’Inps e dell’Agenzia delle entrate”.

La seconda questione, “l’utilizzo del 5% dei fondi della ricostruzione da destinare allo sviluppo economico del territorio del ‘cratere’. In particolare – svela Lolli – con una comune valutazione molto critica per la complessità delle procedure e la lunghezza dei tempi si è discusso dell’utilizzo della prima tranche di 100 milioni di euro e soprattutto di come impostare in modo più adeguato, efficace e partecipato l’utilizzo delle risorse che in futuro verranno messe a disposizione per il sistema economico locale”.

Al contrario, dunque, “non si parlato affatto della legge, in assenza peraltro di un testo, e tutte le associazioni e forze sociali hanno chiesto di essere coinvolte nella discussione ed elaborazione del testo. In questo senso – annuncia Lolli – è stata convocata una nuova riunione per lunedì prossimo con la senatrice Stefania Pezzopane”.

“L’iniziativa di ieri è stata assunta solo per avviare un confronto nell’immediatezza della visita del sottosegretario De Micheli all’Aquila e mi auguro che in futuro – conclude Lolli – al netto delle polemiche politiche, tutti possano convenire sulla necessità di agire su questi temi di grande valore per il nostro futuro economico, occupazionale e sociale”.

DE MATTEIS: “LA DE MICHELI E' LA PEGGIORE DI TUTTI E I SOLDI NON CI SONO”

“Il sedicente sindaco Massimo Cialente dovrebbe chiedere scusa agli aquilani per aver fatto venire il sottosegretario Paola De Micheli, il peggiore dei rappresentanti dei governi che abbiano mai incrociato il Consiglio comunale, un’indegna presenza del governo diretto dal ‘Conte Mascetti’ Matteo Renzi che ha preso in giro gli aquilani con 12 minuti di fuffa di inutili chiacchiere prima di fuggire”.

Questo il durissimo commento del consigliere comunale dell’Aquila Giorgio De Matteis, leader della coalizione mista civico-politica L’Aquila città aperta, che oggi ha tenuto un incontro con la stampa il giorno dopo la seduta straordinaria aperta di ieri per parlare della nuova legge sulla ricostruzione che si è conclusa con la fuga della De Micheli dopo meno di un’ora.

“Alla De Micheli chiediamo di scusarsi con il Consiglio comunale, rappresentanza civile e politica, sbeffeggiato dalla sua inutile presenza nella sostanza e scorretta dal punto di vista istituzionale. Non si azzardi a tornare in Consiglio senza aver chiesto scusa”, sbotta De Matteis, evocando la mozione bipartisan presentata da 15 consiglieri per un “secondo round” che, però, lui e i suoi fedelissimi non hanno firmato.

“Il sindaco Cialente e la senatrice Stefania Pezzopane – attacca ancora – stanno bene solo in una compagnia di guitti della politica. La senatrice Pezzopane sarebbe opportuno si dedicasse più alle comparsate televisive: ha evidenziato la sua inutilità attraverso la diffusione della presunta bozza ufficiale di una legge che ancora non vede la luce”.

De Matteis si sofferma sulla questione dei fondi della ricostruzione, sulla quale la De Micheli si è spesa particolarmente ribadendo che “i soldi ci sono”. “Quella frase è stato quanto più squallido si potesse dire – risponde – Lei che è emiliana, ci dica come stanno utilizzando in quel territorio gli 8 miliardi generosamente regalati dall’ex ministro Fabrizio Barca dopo i terremoto del 2012. Al suo governo avevamo chiesto di disporre di una quota parte che non utilizzano, vista la carenza di cassa dell’Aquila”.

“Le due delibere Cipe cui ha fatto riferimento nel suo intervento in Consiglio, le numero 22 e 23, sono relative la prima a risorse finanziate dal governo Letta, l’altra è la riutilizzazione delle economie derivante dai soldi stanziati dal governo Berlusconi – aggiunge ancora – Sono ferme la prima al ministero dell’Economia, l’altra al Dipe, Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica: prima di arrivare alla Corte dei conti e alla pubblicazione impiegheranno tra i 6 e gli 8 mesi. È evidente la cialtroneria di questo governo che vanta risultati non suoi”.

“I 6 miliardi della legge di stabilità di Renzi sono la fuffa personificata, se non si riesce ancora a utilizzare i soldi che risalgono a Berlusconi figuriamoci quando saranno utilizzabili quelli inseriti come sola competenza. Sarebbe interessante sapere quando questa diventerà cassa, quindi i soldi saranno disponibili in concreto: dipende dalle entrate e quindi tra uno o due anni”, conclude Gdm. (alb.or.)

LIRIS: “LEGGE RALLENTA E APRE MERCATO ALL'ESTERNO”

“La sinistra ha prodotto una legge per rallentare la ricostruzione e tentare così di nascondere l’assenza dei finanziamenti. La sinistra sceglie di non difendere le imprese e gli artigiani aquilani: c’è una chiara volontà di aprire il mercato della ricostruzione all’esterno”.

Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale dell’Aquila Guido Liris, parlando della bozza di legge sulla ricostruzione.

“Non ci sono certezze per i precari, vecchi e nuovi, del Comune e degli uffici speciali, sono precariamente inseriti nelle piante organiche: fino a quando questa precarietà? I centri storici delle frazioni sono fuori dalla ricostruzione: è questa l’attenzione tanto promessa? Gli aquilani devono saperlo! – accusa – La legge dipinge gli abitanti del territorio aquilano come una massa di potenziali delinquenti: imprenditori, artigiani, tecnici e condòmini, tutti soggetti fra i quali impedire a tutti i costi il contatto e la collaborazione: sembra scritta da chi non ha la minima conoscenza delle peculiarità della nostra città e della nostra realtà”.

Secondo Liris, “se legge deve essere, deve avere caratteristiche di snellezza, deve focalizzare l’attenzione sulla certezza dei finanziamenti e sul flusso costante degli stessi, deve stabilire un albo reputazionale che gratifichi le tante ditte edili aquilane che hanno lavorato bene e rispettato i tempi, senza contenziosi né varianti in corso d’opera: il blocco dei cantieri è stato provocato da S.p.a., non locali, che sono state colpevolmente promosse su questo territorio”, conclude.

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