LAVORO: PARADOSSO THALES, VINCE BANDI EUROPEI MA A CHIETI E L’AQUILA STABILIMENTI A RISCHIO

di Marco Signori

28 Dicembre 2015 16:14

Regione - Economia

PESCARA – Vince bandi europei grazie ai quali ottiene significativi finanziamenti ma rischia di dover chiudere lo stabilimento di Chieti. E a rischio c'è anche il futuro di quello dell'Aquila.

È il paradosso di Thales Italia, che grazie alle professionalità che operano presso il sito produttivo teatino, in collaborazione con l'Università dell'Aquila e con altre aziende, con il progetto SafeCop si è classificato primo in una graduatoria di ben 51 progetti presentati da oltre 900 industrie, centri di ricerca ed atenei europei.

Ciò non scongiurà però il rischio che i 100 addetti perdano il lavoro, visto che l'azienda non produce da tempo un progetto industriale.

“Non ci sono in ballo solo posti di lavoro, che è aspetto di assoluta rilevanza – ha detto il vice presidente della Regione con delega alle Attività produttive Giovanni Lolli – ma un pezzo della ricchezza culturale e tecnologica dell'intero Abruzzo”.





“È attualmente in corso una trattativa su un tavolo nazionale presso il Ministero per lo Sviluppo economico la cui prossima riunione è fissata per il 14 gennaio. La Thales Italia, a tal proposito, ha chiesto che le venga consentito di cogliere alcune opportunità. Infatti, la casa madre francese della Thales lamenta che nel mercato italiano della difesa, le attivita' sviluppate dal sito di Chieti non vengano utilizzate”.

All'Aquila, intanto, sui 300 dipendenti della Thales Alenia Space, controllata di Thales e Finmeccanica, pende ancora la trattativa in corso per il contratto di secondo livello.

“Finmeccanica ha sciolto una serie di società di cui era principale azionista e costituito la holding – spiega ad AbruzzoWeb Giovanni Di Sero della Cisl – è quindi in corso una trattativa per l'armonizzazione contrattuale, visto che ogni azienda aveva diverse condizioni”.

“È stato rinviato tutto a marzo quando si presume finisca la trattativa, solo allora capiremo se si rinnova l'accordo coi francesi o si decide una cosa diversa”.

Tornando allo stabilimento teatino, invece, l'obiettivo del progetto SafeCop, che partirà il prossimo aprile e durerà 3 anni, è quello di fornire tecnologie e metodi scientificamente validi per garantire la sicurezza nell'utilizzo della tecnologia wireless nei Cyber Physical Systems (Cps).





Un altro progetto, il progetto Alisha, sempre nell'ambito di Horizon 2020, nell'area dei “dual use” (uso militare e civile), è stato indicato dalla commissione valutatrice degno di ricevere un finanziamento Esif (fondi strutturali europei) a livello regionale.
“La Thales Italia – ha poi spiegato Lolli – ha chiesto che le venga consentito di cogliere alcune opportunità. La casa madre francese della Thales lamenta che nel mercato italiano della difesa, le attività sviluppate dal sito di Chieti non vengano utilizzate. L'impegno profuso in tal senso ha prodotto un emendamento del Governo alla legge di stabilità, dedicato ai problemi della protezione e della sicurezza informatica e quindi dei mezzi elettronici per la sicurezza e la difesa, che prevede ben 500 milioni di euro di investimento”.

A questo si è aggiunto un ordine del giorno presentato dai parlamentari abruzzesi del Pd Gianluca Fusilli e Antonio Castricone e già approvato che impegna il Governo a riservare una parte significativa dei fondi ad un progetto di sviluppo, di integrazione e funzione di sistemi di guerra elettronica e in modo particolare i sistemi che vengono sviluppati dentro Thales.

Risorse per il 2016 a cui, secondo Lolli, “Thales puo' accedere presentando un progetto industriale credibile”.

 

 

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