L’AQUILA:RICOSTRUZIONE PALAZZO BENZINAIO ALLA VILLA,”UN ANNO DI RITARDO”

27 Luglio 2015 16:00

L'Aquila -

L'AQUILA – Un anno di ritardo per la demolizione e ricostruzione del palazzo del benzinaio alla villa Comunale, confinante con quello del cinema Massimo, all'Aquila.

A denunciare la fase di “stallo del progetto urbanistico”, l’ingegnere coordinatore dei progettisti Sandro Verlighieri che sottolinea “i tempi lunghi del Comune e l'inadeguatezza di un piano regolatore generale ormai troppo vecchio”. 

“I tempi degli uffici e dell’amministrazione sono ormai inaccettabili – aggiunge – Il progetto è ancora all'esame dell'ufficio urbanistica che sta completando l’istruttoria prima del passaggio in Consiglio comunale. Nel frattempo all’Ufficio speciale per la ricostruzione resta fermo l’altro progetto in attesa che il Comune approvi il suo”. 





Il Consiglio dovrà approvare le variazioni di destinazione d’uso a locali commerciali, di quelli  occupati prima del sisma dala pompa di benzina.

Il palazzo ridisegnerà completamente l’ingresso a Corso Federico II con dei nuovi portici che costituiranno la prosecuzione di quelli del cinema Massimo, con negozi e attività commerciali.

La demolizione e ricostruzione dello stabile dal costo di 4,5 milioni di euro, era inizialmente prevista per ottobre dell’anno scorso.

“Secondo il prg vigente il centro storico dovrebbe essere ricostruito com’era, quindi se uno fa un progetto innovativo cambiando altezza e sagoma, va in deroga al prg, anche se i volumi restano sempre gli stessi e i tempi del comune sono quelli che sono”, aggiunge Verlinghieri.





La demolizione è collegata anche alla messa in sicurezza della strada e del terrapieno in comune anche con l’edificio del cinema Massimo, su cui dovrà essere posizionata una paratia di contenimento prima dell’abbattimento dello stabile.

L’opera di messa in sicurezza stradale, tuttavia, comporterà un incremento di 250 mila euro sulla spesa preventivata nel progetto parte prima. 

“Comincio a essere esasperato dai tempi – conclude – Anche se resto fiducioso. Se c’è questa volontà, si devono impegnare per perseguirla. Al momento non capisco quale sia la parte messa dal Comune, visto che si sta eseguendo un lavoro pubblico, quello dei portici, con un finanziamento privato per la ricostruzione”. Marianna Galeota

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