CON IL PROGETTO 'INVESTIRE ALL'AQUILA' GIA' MOLTE AZIENDE INTERESSATEAD INSEDIARSI: RILANCIO DELL'ECONOMIA POST SISMA, AL VIA LA CAMPAGNA

L’AQUILA:INVESTIMENTI E POSTI DI LAVORO CONFINDUSTRIA A CACCIA DI IMPRENDITORI

di Marianna Galeota

3 Settembre 2015 08:12

L'Aquila - Economia

L'AQUILA – Investimenti per “80 milioni di euro” pronti a essere impiegati sul territorio con l'obiettivo di centinaia di posti di lavoro per il rilancio dell'economia dell'Aquila e del cratere, dopo i danni e la crisi profonda generati dal terremoto del 6 aprile 2009. 

Scommette sul grande potenziale del territorio di attrarre nuovi investimenti e intensificare quelli già esistenti, il progetto 'Investire all’Aquila',  promosso da Confindustria e dalla Camera di commercio del capoluogo.

Dopo un passaparola e un lavoro già avviato da mesi di ricerca di nuovi imprenditori da introdurre sul mercato, il progetto sta per entrare nel vivo con una massiccia campagna di comunicazione a livello nazionale e la realizzazione di brochure che raccontano il territorio e le sue risorse, presentate e diffuse anche all'Expo di Milano, in occasione dell'evento realizzato dal polo di innovazione Capitank la scorsa settimana.

Un’opera di ricostruzione del tessuto economico che punta a portare nuovi imprenditori anche da fuori regione nell’Aquilano e nei 56 comuni del cratere, grazie all’attrattiva delle risorse destinate alle attività produttive con il decreto enti territoriali che stabilisce per le aziende una quota fissa del 4 per cento degli stanziamenti annui per la ricostruzione.





“Disponiamo di un monte risorse che va dai 260 ai 300 milioni annui grazie al meccanismo del 4% – afferma il direttore di Confindustria L’Aquila Carlo Imperatore – Un’opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire. Per poterla gestire abbiamo bisogno però di fare un piano del territorio, considerarlo come una Spa e favorire gli insediamenti. Inoltre chi decide di investire qui ha finanziamenti a fondo perduto fino al 50 % delle somme investite ”.

Sono in prevalenza romane, ma anche estere, le aziende già contattate e interessate ad aprirsi un nuovi sbocchi nel capoluogo.

“I settori in cui sono occupate spaziano dal metalmeccanico a quelli della plastica e della gomma per ora – aggiunge – Sono interessate anche molte altre aziende già esistenti sul territorio che vorrebbero allargare il mercato e gli insediamenti”.  

Un lavoro lungo e certosino quello intrapreso da Imperatore e dal presidente di Confindustria L’Aquila Marco Fracassi che da oltre nove mesi stanno incontrando gli imprenditori interessati al progetto.

“Usiamo il canale di Confindustria nazionale che ci dà una mano nell’attività di scouting imprenditoriale (ricerca di imprenditori, ndr) – afferma – Un lavoro nell’ombra che sta dando i suoi primi frutti che sono destinati a crescere”.





Necessario per far ripartire l’economia aquilana, secondo Imperatore, puntare alle risorse già esistenti sul territorio, come i poli manifatturiero, chimico farmaceutico e aerospaziale e i centri di ricerca dei laboratori del Gran Sasso e del Gran Sasso Science Institute, fiori all’occhiello del capoluogo.

“Dobbiamo fare in modo di costruire un territorio attrattivo sfruttando tutte queste risorse – specifica – L’università coni suoi 25 mila studenti, i centri di ricerca, e i poli industriali che possono dare sviluppo e occupazione”.

“In occasione dell’Expo abbiamo incontrato anche molti altri imprenditori – aggiunge Imperatore  – Una vetrina importante per far conoscere il nostro progetto e per trovare contatti per nuovi investimenti”.

Confindustria L'Aquila era inoltre in prima linea in rappresentanza degli imprenditori aquilani e del cratere, in occasione dell’incontro con il premier Matteo Renzi, nel capoluogo in occasione di una visita lampo la scorsa settimana.

“Ho parlato personalmente con il presidente del Consiglio illustrando la situazione di crisi che vive l’imprenditoria aquilana – conclude – Gli argomenti toccati sono stati quelli dello sviluppo e delle tasse richieste dall’Ue: su questo punto sulle tasse non ammettiamo nessuna negoziazione. Gli imprenditori non pagheranno mai per un problema che nasce da un’inefficienza governativa”. 

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