L’AQUILA: TABACCHERIA 4 CANTONI TORNA IN CENTRO, ”VOGLIO RIPARTIRE”

di Elisa Marulli

15 Marzo 2015 10:36

L'Aquila -

L’AQUILA – Era “il tabaccaio dei Quattro Cantoni” dell'Aquila, non servono altre specificazioni per identificarlo.

Un piccolo locale, ma curato fin nei minimi particolari, che si trovava all’angolo tra il Corso stretto e via San Bernardino, la zona dell’appuntamento d’eccellenza per lo “struscio” sotto i Portici.

Pare di sentire ancora quel vociare allegro del centro gremito di gente. La frenesia dello shopping, la calma del semplice incontrarsi per un caffè pomeridiano, sono incastonati dentro quelle mura che oggi, dopo 6 anni di abbandono, emanano odore di chiuso e stanchezza.

E poi c’erano i ragazzi, i giovani che si incontravano in centro per passeggiare e che alla tabaccheria, nel tardo pomeriggio, arrivavano trafelati per comprare il biglietto dell’autobus che stava per partire e che li avrebbe riportati a casa.





La tabaccheria di Raffaele Sparano e del figlio Domenico, come tutte quelle del centro storico aquilano, è in stand-by dal 6 aprile 2009. Dal giorno del terremoto moltissime hanno chiuso, tante si sono ricollocate altrove in attesa di poter tornare nei locali storici.

Il negozio di proprietà della famiglia Sparano è uno di quest’ultime. Superati gli ultimi cavilli burocratici, che potrebbero portare via un mese o due – non è dato saperlo – la tabaccheria potrà tornare finalmente al piano terra di palazzo Fibbioni, edificio in cui si insedieranno anche alcuni uffici comunali.

Raffaele Sparano non riesce a trattenere l’emozione. Oggi ha 86 anni e ne aveva solo 23 quando ha rilevato, insieme a sua moglie, l’attività, gestita prima ancora dallo zio per più di quarant’anni e adesso in mano al figlio Domenico.

“Il centro mi manca tantissimo. Ogni settimana, però, ci faccio un salto per una passeggiata e mi sento a casa mia”, racconta ad AbruzzoWeb.

“Bisogna ripartire – dice Sparano – Per me non esiste altro pensiero ora. Stiamo aspettando l'ok per rientrare: il locale è pronto, abbiamo già allertato chi deve arredarlo e fatto la domanda per il riallaccio della corrente. Siamo in attesa”.





In realtà, i gestori della tabaccheria “fermi” non ci sono mai stati. Già alla fine del 2009 l’attività è stata riaperta nei pressi della zona industriale di Monticchio, vicino al salumificio Giuliani.

Un’area in cui, grazie alla vicinanza di un call center, c’è abbastanza movimento. Al contrario del centro, dove le attività riaperte sono poche.

“Se non si inizia a tornare in centro, le cose non possono cambiare – aggiunge – Piano piano, comunque, qualche ufficio sta rientrando, si spera che anche le tante attività commerciali che c’erano prima del terremoto facciano lo stesso passo. Ci sarà da soffrire, questo sì, ma già abbiamo sofferto tanto…”.

Come a dire che nulla sembra poter più spaventare. A parte le lentezze burocratiche. “Speriamo davvero che tutto scorra – conclude – credo inoltre che il Comune dovrebbe facilitarci, per noi non ci sono sovvenzioni e se non si lavora, non si guadagna”.

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