L’AQUILA – Sul “bando della discordia” per l’assunzione di 23 esperti continua il rimpallo di responsabilità tra il Comune dell’Aquila e il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione (Usra), Paolo Aielli.
Una vicenda arricchita dalla proroga dai nove professionisti della Struttura speciale di alta consulenza (Ssac), decisa da Aielli su richiesta dell’amministrazione del capoluogo, in un intreccio singolare di nomi: sei di loro, infatti, sono anche i coordinatori selezionati a seguito dell’avviso che ha scatenato le polemiche e riceveranno complessivamente un emolumento di 105 mila euro annui.
Per l’assessore alla Ricostruzione dell’Aquila Pietro Di Stefano “è una questione che riguarda solo Aielli”, come spiega ad AbruzzoWeb: “li ha selezionati lui, io rispondo solo di quello che faccio personalmente, per il resto non so altro”.
“Ho saputo del bando dal sito, sulle scelte non abbiamo messo bocca”, dice ancora Di Stefano, ribadendo la posizione tenuta a suo tempo dal Comune, quando la questione aveva incominciato a infiammare gli animi.
Aielli si difese sostenendo di averne parlato “con l’amministrazione, con il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e con i primi cittadini del cratere”.
Una circostanza che il super-manager, raggiunto telefonicamente, conferma: “prendo atto di quanto dice Di Stefano, ognuno si prende la responsabilità di ciò che afferma, su questa faccenda ho già detto quello che dovevo dire”.
A questo punto è bene fare un rapido riassunto dei fatti: a metà marzo, tra le pieghe del sito istituzionale del Comune, era spuntato un bando per la scelta di 23 figure da affiancare all’Usra, oltre ai 50 provenienti dai vincitori del “concorsone” (25 a tempo indeterminato) e del “concorsino” (25 per tre anni).
Esperti ingegneri, architetti, geologi, geometri per un compenso lordo totale da 1,1 milioni di euro prelevati dalle risorse messe a disposizione dalla delibera Cipe per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere.
Dalle parti di Villa Gioia si erano smarcati, sostenendo di non saperne nulla, e lasciando la patata bollente nelle mani di Aielli.
Di questi 23, quelli con lo stipendio più polposo (sette) sono stati già individuati, come rivelato da AbruzzoWeb, con una determinazione del direttore dell’Usra il 9 aprile scorso che, contestualmente, assegna loro un’indennita di 72 mila euro annui ognuno.
Lo stesso giorno un altro documento di Aielli disponeva pure la proroga dei componenti della Ssac: i nove che affiancano direttamente il Comune nella definizione delle strategie della ricostruzione che, invece, percepiscono 33 mila euro l’anno.
La coincidenza è che sei di essi prestano servizio in entrambi gli uffici, cumulando i due stipendi.
Una scelta che Aielli non fa fatica a rivendicare: “li ho ritenuti i migliori perché sono figure che hanno una preparazione unica nel panorama nazionale e che, soprattutto, hanno già lavorato alla ricostruzione”.
Quanto ai costi, il manager sottolinea che “solo al termine del loro lavoro potremo valutare se quanto percepiscono è giusto o sbagliato, nel secondo caso vorrà dire che ho commesso degli errori”.
“Stiamo mettendo faticosamente in piedi una squadra che possa affiancare i vincitori dei concorsi – aggiunge – che per il momento sono solo 19 a fronte dei 50 previsti, quando saremo a pieno regime li formeremo insieme ai tecnici della filiera Fintecna-Cineas-Reluis e potremo partire con il ritmo giusto”.
Per Aielli i sei fortunati che sono sia nell’Usra che nella Ssac “riusciranno a svolgere entrambi gli incarichi senza problemi, anzi: serviranno da trait d’union con il Comune”.
“Le vere incompatibilità ci sarebbero solo se qualcuno di loro fosse anche impegnato nella ricostruzione privata”, un’affermazione sibillina che, però, Aielli non circostanzia a dei nomi precisi: “parlo in linea teorica”. Pierluigi Biondi
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