”L’AQUILA SPENDACCIONA, STRINGA LA CINGHIA!”, SINDACI CRATERE BACCHETTANO SU BUCO BILANCIO

di Marco Signori

5 Maggio 2016 08:30

L'Aquila -

L'AQUILA – “Il Comune dell'Aquila si è abituato a spendere più di quello che ha, ma l'emergenza non è mica infinita!”.

Dai sindaci del cratere arriva la bacchettata al capoluogo, alle prese in questi giorni con la predisposizione di un bilancio lacrime e sangue in attesa che il Governo, come accade ogni anno dal 6 aprile 2009, trasferisca le risorse necessarie (18 milioni di euro, secondo le più recenti stime) a colmare il buco di bilancio prodotto dalle minori entrate e maggiori spese dovute proprio al terremoto.

Difficoltà che, fatte le dovute proporzioni, non vivono i Comuni del cratere sismico, che ad esempio non hanno aumentato le aliquote delle tasse locali, che il Consiglio comunale del capoluogo ha deliberato prima ancora di avere la certezza che fosse fallita la trattativa col Governo.

Ai Comuni del cratere, come spiega il sindaco di Barisciano Francesco Di Paolo, che insieme a Sandro Ciacchi di Goriano Sicoli coordina anche i sindaci del cratere, semmai Roma dovesse mantenere gli impegni, dovrebbero arrivare 4 milioni di euro, per colmare il buco di bilancio prodotto dalle minori entrate e maggiori spese dovute proprio al terremoto.





Ma per molti amministratori i problemi di bilancio del capoluogo sono legati agli eccessivi costi di gestione.

“Il Comune dell'Aquila è abituato a spendere più di quello che ha – dice il sindaco di Pizzoli Gianni Anastasio ad AbruzzoWeb – Il 25 per cento circa del bilancio, perché di tanto parliamo, non può essere il trasferimento dello Stato, se è così evidentemente si tratta di una gestione troppo costosa”.

“Con le severe regole di finanza pubblica di oggi – spiega Anastasio – se non hai soldi non puoi spenderli, non capisco come fanno a spendere quel che non hanno. Per programmare delle spese, devi a monte avere la copertura finanziaria”.

“Non so se abbiano una deroga eccezionale, ma se così non fosse vorrebbe dire che non hanno rispettato le regole”, aggiunge, sottolineando comunque come il Comune di Pizzoli, con un bilancio di circa 5 milioni di euro, ha un rapporto di 1 a venti con L'Aquila.





“Noi siamo stati i primi ad approvare il bilancio, l'8 marzo. Abbiamo fatto i conti senza considerare eventuali trasferimenti straordinari, evidentemente all'Aquila si erano abituati a questo trasferimento e ora si ritrovano uno scoperto, ma la straordinarietà prima o poi deve finire!”, esclama ancora Anastasio.

“L'anno scorso dalla legge di stabilità 2015 abbiamo avuto 2,5 milioni di euro destinati ai Comuni del cratere per i mancati introiti, 500 mila sono serviti solo per coprire la Tasi, quest'anno la senatrice Stefania Pezzopane ha chiesto 4 milioni di euro, uno da destinare solo alla Tasi”, spiega Di Paolo, svelando come la richiesta sia maggiore di quanto avuto l'anno scorso per fare in modo che anche se il Governo decurtasse l'importo complessivo, arrivi comunque il necessario a far quadrare i conti.

“Il problema dell'Aquila è diverso, di ben altra dimensione ed è difficile da paragonare – aggiunge il sindaco – Se nelle pieghe del bilancio devi trovare 100 mila euro è un conto, se devi trovare 24 milioni è un altro”.

“L'Aquila ha deciso di aumentare la Tari per far fronte alle spese che deve sostenere per la gestione dei rifiuti, ha dei costi che deve necessariamente scaricare sui cittadini. L'Asm ha un costo!”.

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