ANNUNCIA LO SBLOCCO IL SINDACO CIALENTE, CHE HA TUONATO NELLE RIUNIONI

L’AQUILA: SEDI A RISCHIO DEMOLIZIONE, IL CASO RIENTRA DOPO GUERRA IN COMUNE

di Alberto Orsini

18 Marzo 2012 21:32

L'Aquila -

L’AQUILA – Dopo una guerra interna al Comune dell’Aquila si avvia a soluzione la vicenda della S.Print Srl, la società che si è vista sospendere i lavori di realizzazione di una sede all’interno del Nucleo industriale di Pile, della zona Ovest del capoluogo, da parte dell’ispettorato urbanistico dell’ente che ha denunciato la mancanza di un vincolo autorizzativo corretto nonostante la procedura seguita fosse uguale a quella applicata da altri enti privati per costruire sedi già realizzate.

Di conseguenza rientra l’allarme per eventuali demolizioni di queste sedi già tirate su che si era scatenato per analogia visto che l’iter autorizzativo di S.Print era esattamento lo stesso: una deroga adottata dal sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, dopo il placet ricevuto in piena emergenza terremoto dall’allora commissario di governo Guido Bertolaso.

Tra le sedi nuovissime che erano a rischio nomi di un certo rilievo come i sindacati Cgil e Uil e anche la Casa del volontariato.

Proprio il primo cittadino ha dipanato la matassa, intervenendo con grande decisione e toni durissimi nell’impasse tra due settori, quello dell’edilizia che aveva confermato l’ok e quello dell’ispettorato urbanistico che ha bloccato tutto.





Dopo giorni frenetici di riunioni è lo stesso primo cittadino ad annunciare ad AbruzzoWeb la svolta positiva della vicenda. Cialente ammette il “problema interno” anche se si mostra tranquillo, ma da quanto appreso da questo giornale il clima nei vertici convocati per sbloccare il caso è stato veramente infuocato.

Per il sindaco “c’è stato a mio avviso un problema interno tra uffici nella lettura burocratica, anche in seguito a uno strano ricorso dell’Anas. Penso – aggiunge – che domani sarà tutto chiarito immediatamente, abbiamo fatto due riunioni”.

“L’allarme è rientrato assolutamente, non c’è alcun rischio né di demolizioni per gli edifici già realizzati né di blocco dei lavori”, conclude Cialente.

Una delle preoccupazioni dell’amministrazione e in particolare dal sindaco, che ha capito la gravità della situazione, è che il privato potrebbe chiedere danni milionari.

Un rischio che con questo sblocco si cercherà di scongiurare, anche se ora starà agli attori coinvolti decidere l’iter ed è già stato minacciato un ricorso al Tar.





Secondo quanto si è appreso, anche se i fatti sono da confermare, il pronunciamento negativo sarebbe la conseguenza di atti messi in campo da grandi gruppi imprenditoriali che hanno già interesse in quella zona e vorrebbero favorire uno sviluppo delle aree commerciali.

TRASATTI: ”NOTIZIA SORPRENDENTE, MA NOI SIAMO IN REGOLA”

Lo sblocco della vicenda tranquillizzerà definitivamente anche il segretario provinciale della Cgil, Umberto Trasatti, visto che la nuova sede del sindacato è stata tirata su proprio con la procedura in deroga di cui si parla.

“Ho appreso la notizia con sorpresa – dichiara – noi siamo certi di aver seguito l’iter indicato nella normativa emergenziale e, comunque, il Comune non ci ha comunicato nulla. D’altra parte sarebbe paradossale: all’inaugurazione c’erano molte autorità, tra cui proprio il sindaco Cialente”.

“Non conosco la situazione degli altri – conclude Trasatti – per quanto ci riguarda riteniamo di avere tutte le carte in regola, speriamo che la situazione si risolva per il meglio. La nostra sede è stata costruita con il sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori, non abbiamo avuto nessun fondo pubblico”.

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