CERIMONIA PER IL RITORNO NEL CUORE DELLA CITTA' DI SCIENZE UMANECARENZA SERVIZI, PARCHEGGI E ETERNIT SUL TETTO DI FRONTE LA FACOLTA'

L’AQUILA: POLO UMANISTICO IN CENTRO TRA PROBLEMI APERTI

di Giorgio Alessandri

25 Ottobre 2012 13:10

Regione - Video

L’AQUILA – Tante luci e segnali di speranza per il futuro, ma anche tante criticità e nodi ancora da sciogliere.

L’Università dell’Aquila torna nella sua casa naturale, il centro storico, con il dipartimento di Scienze umane ricollocato, dopo oltre tre anni di ‘esilio forzato’ in un capannone del nucleo industriale di Bazzano, in un’ala dell’ex ospedale San Salvatore.

Struttura moderna, antisismica, ma architettonicamente ancora da digerire. Linee ultramoderne in un contesto caratterizzato dalla presenza del settecentesco monastero di San Basilio, a due passi dalle mura storiche della città. In ogni caso segna un buon punto di partenza per la ripresa dell’intero tessuto economico e sociale cittadino.

Ma dietro la cortina di lazzi e cotillon di quello che era e rimane un giorno di festa si celano problemi che, al momento dell’inaugurazione, non sarebbero dovuti neanche esistere.

Dai parcheggi alle infrastrutture, dalle aree ancora precluse nell’edificio alla presenza di eternit sul tetto dell’edificio antistante la facoltà. Ecco tutto quello che ha scoperto AbruzzoWeb.

L’INAUGURAZIONE

“La realizzazione dei questa nuova struttura si inserisce in una strategia che l’Ateneo sta perseguendo per superare la fase transitoria di strutture non di nostra proprietà – ha detto il rettore, Ferdinando Di Orio nel suo intervento durante la cerimonia inaugurale – Permettetemi di ringraziare gli studenti, che hanno da subito dimostrato fiducia in questa città e in questa università”.

Anche il rettore non ha mancato di sottolineare come la questione servizi sia prioritaria: “Ma stiamo già discutendo con il Comune. Questa non sarà una cattedrale nel deserto. Dimostreremo con i fatti come l’Università sia integrata con il resto della città”, la promessa.

Emozionato il direttore del dipartimento di Scienze umane, Alfio Signorelli, che non ha nascosto l’enorme soddisfazione “per un percorso che si conclude nel migliore dei modi. Da lunedì cominceranno le lezioni nel nuovo edificio”, ha promesso.

“Ragioneremo su come implementare trasporti e infrastrutture – ha aggiunto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente – L’Università è uno dei pilastri su cui si fonda la rinascita della città”.





Alla cerimonia erano presenti autorità militari, docenti, studenti, il vescovo ausiliare dell’Aquila, monsignor Giovanni D’Ercole, il prefetto dell’Aquila uscente, Giovanna Iurato, il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, e il vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis.

Quest’ultimo ha rivendicato come l’inaugurazione “sia il frutto di un percorso iniziato nel 2004, quando la Regione diede il via a un accordo di programma che portò al contratto di quartiere per riqualificare una parte importante della città. Un totale di otto milioni di euro – ha ricordato Gdm – Oggi si pone un tassello per il futuro della città”.

Durante la cerimonia il professor Giuliano Volpe, rettore dell’Università di Foggia e membro del Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici, ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Università, studi umanistici, territorio, bene comune”.

COSA NON VA

Il problema più lampante, quello sottolineato da tutti, è l’insufficienza di parcheggi e delle infrastrutture in un’area dove già insistono un paio di cantieri, con tanto di camion che vanno e vengono nonché un paio di grandi palazzine, dove i cittadini vivono da tempo e dove giocoforza quei coraggiosi che si avventurano per il centro storico per il tempo libero sono soliti lasciare l’autovettura. A tutti questi si aggiungeranno i veicoli di studenti, docenti e personale amministrativo che quotidianamente si recheranno in facoltà per le lezioni.

I ragazzi iscritti all’ex facoltà di Lettere sono 1.945, quelli dell’ex facoltà di Scienze della formazione 3.286. Magari non tutti questi 5.231 studenti saranno dotati di automobile, ma una buona parte è presumibile che si rechi all’Università in auto.

Con l’inizio dell’anno scolastico l’Azienda aquilana per la mobilità (Ama) ha iniziato una sperimentazione con le corse 80-83-106 e 108 con una frequenza di mezzi che ogni 10 minuti giungono dalle varie zone della città alla Fontana Luminosa.

“Ma siamo pronti a implementare le corse se ce ne fosse bisogno, anche per consentire ai ragazzi di raggiungere la caserma Campomizzi dove è situata la mensa”, spiega ad AbruzzoWeb il direttore dell’Ama Angelo De Angelis.

Già, la mensa. Da premettere che neanche nell’ex capannone di Bazzano gli studenti avevano a disposizione una struttura per poter consumare un pasto caldo a fine lezioni. L’assenza si ripete anche per il nuovissimo polo umanistico dell’ex ospedale. “Siamo in contatto costante con l’Azienda per il diritto agli studi universitari – ha spiegato Di Orio alle telecamere di questo giornale – ed entro un paio di mesi la situazione dovrebbe essere risolta”.

Richieste ribadite anche dagli studenti di Azione universitaria che hanno manifestato davanti l’ingresso della facoltà: “Solo ieri ci hanno detto ufficialmente che la didattica inizierà in questo stabile da lunedì prossimo – spiega Luca Rocci, responsabile di Au – Ora attendiamo risposte su parcheggi, viabilità e mensa”.





Passando all’interno dell’edificio, come testimoniato dalla fotogalleria, sono ancora diverse le questioni aperte. Gli ascensori non sono ancora entrati in funzione, alcune ali dei blocchi sono inaccessibili e sbarrate alle persone con sedie e nastro rosso-bianco di plastica, addirittura una porta è già scheggiata e rovinata ancor prima di essere utilizzata, qualcuno ha anche lamentato l’eccessiva presenza di barriere architettoniche durante la cerimonia inaugurale, mancano ancora le indicazioni e i cartellini che contraddistinguono le aule.

Ma, soprattutto, sul tetto del vecchio edificio dell’ospedale, lì dove c’era l’ingresso principale, sono in bella vista e alla mercé di intemperie, pioggia e vento lastroni e onduline che a tutti gli effetti sembrano essere di eternit, materiale tossico che contiene amianto, in attesa (si spera) di essere rimossi.

UNIVERSITA’ E NUMERI

Il progetto per la nascita del polo umanistico all’ex San Salvatore nasce nel  2003, quando l’Ateneo era guidato dal rettore Luigi Bignardi.

Queste le cifre dell’opera: importo totale dei lavori 14.455.773,52 euro. Superficie lorda costruita: 11.510 metri quadrati, per 1.250 euro a metro quadrato

L’edificio è costituto da quattro corpi di altezza variabile denominati “A”, “B”, “C”, “D”; i vari corpi sono collegati orizzontalmente e ospitano autorimessa, locali tecnologici, aula magna, sala lettura, aule, uffici, segreterie, oltre a servizi igienici, depositi.

Tutto l’edificio ha una struttura in copertura piana  e presenta alla basa un sistema di isolamento sismico con isolatori elastometrici e dispositivi multi direzionali.

Le aule didattiche sono 19: 2 aule da 150 posti, 4 aule da 100 posti, 1 aula da 60 posti, 1 aula da 50 posti, 5 aule da 43 posti, 1 aula da 40 posti, 5 aule da 25 posti.

L’Aula magna è da 218 posti, la sala lettura da 250 posti. Presenti inoltri laboratori, uffici amministrativi, sale riunioni, segreteria didattica, segreteria amministrativa.

Ci sono infine 60 studi destinati ai docenti per un totale di 117 posti.

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