L’AQUILA: PIANO PROTEZIONE CIVILE, AL VIA LA COMUNICAZIONE

5 Maggio 2015 13:22

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – “L’Aquila  ha finalmente un Piano di emergenza  all'avanguardia, ma ora  la sfida è aggiornarlo costantemente, e soprattutto di comunicarlo alla popolazione”.

A parlare è Daniela Ronconi, coordinatrice del Nucleo prevenzione rischi e comunicazione del Comune dell’Aquila, che assieme a Eugenio Vendrame, responsabile dell'ufficio comunale di Protezione civile, che, insieme ed altri componenti dell'ufficio, e a Giuliano Di Nicola, consigliere comunale con delega alla Protezione civile, ha illustrato il nuovo Piano di Protezione civile, che comprende il Piano stralcio ad hoc per il centro storico dell'Aquila, approvato dopo tante polemiche e a ben sei anni dal terremoto, il 30 aprile scorso in Consiglio comunale. Ed ora disponibile anche on line sul sito del Comune.

“Un Piano che resta nei cassetti a prendere polvere – ha  spiegato la Ronconi  – serve a poco, visto che è determinante la collaborazione dei cittadini. Per la pubblicizzazione del Piano sono per ora a disposizione 10 mila euro, che saranno utilizzati per brochure e materiale informativo cartaceo. Si stanno già pianificando anche i percorsi di formazione e divulgazione nelle scuole”.

La campagna partirà subito dopo l’Adunata nazionale degli Alpini del 15,16 e 17 maggio prossimi.

“Già da un anno – ha ricordato a tal proposito Vendrame – ci curiamo del coordinamento tra il Comune dell'Aquila e il comitato organizzatore dell'Adunata. E la tre giorni sarà per noi anche un bel banco di prova, per testare il funzionamento della macchina organizzatrice che diventa di vitale importanza in casi tragici di emergenza”.

Macchina che, assicura Ronconi, “ha funzionato a pieno regime anche in occasione dell’esercitazione del 23 aprile, a cui hanno partecipato anche la Sala operativa della Protezione civile della Regione Abruzzo e per la quale è stata simulata la successione di eventi che potrebbe verificarsi in centro storico a seguito di una scossa di magnitudo 4.0 della scala Richter”.





Contestualmente si procederà all’affidamento delle 18 aree di accoglienza, dove in caso di emergenza vanno fatte pernottare e dimorare gli sfollati.

Al bando, scaduto l’11 aprile scorso, hanno risposto 17 organizzazioni di Protezione civile, disposte a gestirle e farsene carico in caso di emergenza. A giorni la commissione individuata provvederà alla verifica delle domande pervenute.

Le aree di accoglienza vanno distinte dalle 74 aree di attesa, dove i cittadini in caso di emergenza si devono recare per avere informazioni, non correre rischi, ricevere i primi soccorsi; e dalle 3 aree di ammassamento, a disposizione invece della macchina dei soccorsi.

“Nel Piano – ribadisce Vendrame – è stata ridisegnata la mappa delle aree di raccolta e accoglienza della popolazione, scaricabili dal sito. del Comune, come tutto il resto del materiale. La facilità di accesso ad ogni singolo documento è del resto uno dei punti di forza del Piano”.

Nel sito del Comune è online anche un pagina per gli  avvisi delle le condizioni meteorologiche avverse e per gli avvisi di criticità per il rischio idrogeologico e idraulico.

Andrà poi costantemente aggiornata la parte del Piano relativo all’emergenza sismica del centro storico, che prevede un scenario diurno e uno notturno.





La fotografia scattata dai tecnici e dai funzionari del Comune parla di circa 3 mila operai che ogni giorno lavorano nei 220 cantieri aperti, ai quali bisogna aggiungere i circa 400 residenti, di cui 4 persone fragili, 700 frequentatori di locali notturni il giovedì e il sabato, 2mila persone che frequentano uffici, banche e università.

Per il centro sono state individuate otto aree di attesa: slargo via Filomusi Guelfi; piazza Duomo; parco giochi di via Rendina; viale Medaglie d'oro; piazza San Bernardino; piazza Santa Maria di Farfa; area verde di fronte Cristo Re; viale Duca degli Abruzzi.

Il Piano, è stato infine spiegato, oltre a stabilire chi fa cosa in caso di emergenza, “con una rigorosa definizione della filiera delle decisioni e della divisione dei compiti”, si compone di 250 pagine di procedure, di 26 schede tecniche con l'elenco delle risorse comunali (personale, materiale e mezzi), censimento della popolazione fragile e dei residenti delle zone a rischio.

E poi ci sono 19 cartografie a cui tutti, dai cittadini alla macchina dei soccorsi, si dovranno scrupolosamente attenere, con aree di attesa, accoglienza e ammassamento, con indicati i 36 edifici strategici, come l'ospedale, palazzi della Regione, prefettura e così via, più 77 edifici scolastici. Altre artografie indicano le aree a rischio incendio, frana, alluvione e valanghe. Il piano si occupa anche del rischio neve e ghiaccio, rischio industriale, rischio eventi a rilevante impatto locale.

Rispetto al vecchio piano, il nuovo “prevede un ricambio automatico dei responsabili di funzione, la dislocazione del Centro operativo comunale (Coc) non più alla Provincia, ma nella sede di Villa Gioia.

 

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