L’AQUILA: OK BILANCIO, MA MAGGIORANZA IN CRISI, CIALENTE ”SI TORNI AL VOTO”

di Marianna Galeota

25 Agosto 2015 09:30

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – “È  chiaro che ormai non c'è più una maggioranza e la mia amministrazione, quasi sicuramente, cadrà. Ritengo che , e lo dico con rammarico, forse è arrivato il momento di ridare la parola alla città”.

Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, annuncia con parole amare dalla sua pagina di Facebook la sudata approvazione alle ore 6,40 di questa mattina del bilancio 2015, ma è crisi di maggioranza dopo una giornata e una nottata infuocate in Consiglio comunale e il ritiro della delega al componente di giunta del Partito socialista italiano (Psi) Giancarlo Vicini, provvedimento già nell'aria dallo scorso maggio.  

“Con la franchezza e la determinazione che conoscete essere il mio faro nell'attività politica, dove non ammetto diserzioni nella squadra, ricatti, prove di forza o addirittura giochi di carambole, devo rilevare che la seduta della notte trascorsa, segna forse una fase di non ritorno della crisi del centrosinistra aquilano, una delle ultime giunte uliviste forse in Italia – ammette il sindaco che non potrà ricandidarsi in caso di eventuali elezioni – Per correttezza, a giorni riunirò i partiti, e comunicherò le mie scelte, sempre assunte, in scienza e coscienza, nell'interesse della mia gente”.

Il Consiglio ha avuto attimi di fuoco in concomitanza della discussione dell'emendamento numero 30, presentato dal consigliere di maggioranza di Rifondazione comunista Enrico Perilli e appoggiato da Gianni Padovani (Psi) e Giustino Masciocco di Sinistra ecologia libertà.





“Il Psi, o meglio Gianni Padovani, su motivazioni personali, di rancori per la vicenda delle elezioni regionali e provinciali che lo hanno visto regolarmente soccombere, ha votato contro il bilancio ed è quindi uscito dalla maggioranza – scrive il sindaco – Ne ho preso, direttamente in aula, immediatamente atto, e con mio profondo rammarico ho immediatamente ritirato la delega al componente di Giunta del Psi Vicini.Mi spiace terribilmente, poichè Giancarlo è stato tra gli assessori più disponibili, motivati, e soprattutto leali”.

L'emendamento, che ha visto spaccarsi la maggioranza, poi bocciato alle 2,30 per due voti, prevedeva lo stralcio dei lavori sugli impianti di Montecristo, sul Gran Sasso, dal piano triennale delle Opere pubbliche e ha visto schierarsi con l'opposizione Perilli, Masciocco, Padovani e anche Pierluigi Mancini (Api).

Gesto che ha mandato su tutte le furie il primo cittadino, che da quanto si apprende avrebbe chiesto le teste dei due assessori che in Giunta rappresentano i partiti di appartenenza dei consiglieri ribelli e cioè Fabio Pelini (Prc) e Betty Leone (Sel).

Forte la tensione fino alla mezzanotte, quando tra l'assessore alle Opere pubbliche Capri e i tre consiglieri ribelli si è quasi arrivati alle mani. 

“La maggioranza è a rischio soprattutto perchè Enrico Perilli di Rifondazione Comunista e Giustino Masciocco , con Padovani ed il centro destra (Liris, Imprudente, Raffaele Daniele, Piccinini, D'Eramo, Ferella) hanno votato un emendamento, proposto da Rifondazione, che chiedeva di cancellare dal programma triennale delle opere pubbliche la Cabinovia di Montecristo – precisa il sindaco – La vicenda Gran Sasso a mio avviso è la vicenda centrale del futuro della città. Perchè è il turismo, è il rilancio dei comuni del comprensorio, è occupazione e ricchezza. Complementare con la pista ciclabile Capitignano- Molina, la valorizzazione del Lago di Campotosto e le altre nostre enormi risorse. Io non medio su queste cose. Sono le scelte di fondo, strategiche. Una classe dirigente si misura sulle cose, le idee, le strategie. Campicchiare per stare seduti su una poltrona è vergognoso e da irersponsabili,: è la vecchia politica. Basta con le armate Brancaleone”.





Il primo cittadino poi non risparmia parole dure per Padovani e lo attacca a viso aperto.

“Spiace che le motivazioni di Padovani, che crea un danno enorme alla città, nascano solo da motivazioni di rancori, vendette, propositi di ricandidature nel gruppo del consigliere regionale Gerosolimo – chiarisce – Purtroppo quando non si ha vera passione politica, quando si fa politica per tradizione familiare, quando l'impegno politico arriva addirittura dopo una partita di pallone, quando non si studia e lavora con abnegazione, l'impegno politico è visto solo in funzione di se stessi e dei propri interessi ed umori, mai guardando ai propri amministrati.
Il doloroso segno dei tempi, sono le gravi conseguenze della morte dei partiti. In questa città il Psi ha avuto gloriose figure. Secondo me si spegne in modo tragico”.

“Con l'approvazione del bilancio, da questa mattina si possono finalmente attuare progetti e far partire investimenti, ma soprattutto sarà possibile, immediatamente, prelevare risorse da avanzi accertati, attraverso una immediata variazione di bilancio – conclude Cialente – Investimenti, investimenti, investimenti. Sull'arredo urbano, infrastrutture viarie previste nel Prg e mai realizzate, sistemazione parchi, progettazione e poi realizzazione di piste ciclabili, e tanti altri investimenti infrastrutturali.

 

 

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