L’AQUILA: NUOVA PROTESTA DI TOMEO, ”PASSO IL NATALE IN PROVINCIA”

di Elisa Marulli

17 Dicembre 2014 11:35

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Nuova clamorosa protesta negli uffici della Provincia dell’Aquila in via Monte Cagno da parte dell’imprenditore edile vastese Massimo Tomeo, che da tempo si batte per avere i soldi dei lavori effettuati nell'istituto di Sulmona (L'Aquila) “De Nino Morandi”.

Insieme a sua moglie, ieri si è barricato nell’ufficio della Vicepresidenza e lì ha passato la notte, sotto la vigilanza della Polizia provinciale.

Esattamente 15 giorni fa l’imprenditore, dopo 5 ore di protesta chiuso nel bagno della sede provinciale, aveva ottenuto il  pagamento entro due settimane di 80 mila euro di spettanze che gli servono per pagare gli operai e sanare il Durc (documento unico di regolarità contributiva).

Ieri è tornato nel capoluogo abruzzese chiedendo quali fossero le novità, non ottenendo però le risposte che cercava.





“Appena arrivati – spiega ad AbruzzoWeb – siamo stati trattati in malo modo dalla responsabile Stefania Cattivera, la quale ci ha riferito che occorre ancora tempo per avere ciò che chiediamo. A quel punto sono intervenuti i carabinieri e hanno verificato insieme a noi che la Provincia non aveva ancora neanche verificato con Equitalia l’importo dei pagamenti da fare”.

“Avrebbero dovuto inviare solo un'email a Equitalia perché nel frattempo non siamo riusciti a pagare l'Inps e l'Inail ha inviato la documentazione per la riscossione coatta. Per chiudere la nostra posizione la Provincia deve prima pagare per nostro conto Equitalia”, spiega Tomeo. Solo dopo l’intervento delle forze dell’ordine è stata inoltrata la richiesta alla società di riscossione, alla quale devono 27 mila euro, “somma a cui siamo arrivati in due anni e mezzo partendo da un importo di 11.500 euro”.

“Equitalia – spiega ancora – avrà 5 giorni lavorativi per replicare, ciò significa che probabilmente si arriverà alla Vigilia di Natale per ottenere risposte”.

Nonostante i tempi lunghi l’imprenditore annuncia di continuare la protesta.





“L'ente potrebbe benissimo farci un acconto, conoscendo l’importo, ma non vogliono farlo. A questo punto noi restiamo qui. Facciamo il Natale insieme alla Provincia”, conclude.

Tomeo riferisce che è stato accompagnato dalla moglie “che non mi vuole lasciare da solo a difendere i mie diritti e siamo stati lasciati soli senza che nessuno ci abbia offerto nemmeno un caffè. Siamo seduti su delle sedie piantonati dalla Polizia provinciale”.

Nelle scorse proteste messe in atto, Tomeo aveva minacciato di togliersi la vita se la stessa Provincia non avesse pagato la sua ditta edile per i 120 mila euro che gli spettano.

 

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