L’AQUILA: NASCERA’ TERMINAL BUS OVEST, IN CAMBIO COMUNE DONA NEGOZI E UFFICI

di Alberto Orsini

12 Gennaio 2015 08:35

L'Aquila -

L’AQUILA – Per l’amministrazione comunale è cosa fatta, ma il progetto edificatore privato per il nuovo terminal bus in zona Ovest non è stato ancora approdato formalmente negli uffici del Comune dell’Aquila.

La singolare vicenda riguarda l’importante iniziativa presentata da un’impresa di costruzioni aquilana di prestigio e molto solida, il gruppo Barattelli, per la realizzazione di spazi commerciali e direzionali su un terreno di proprietà nella zona Ovest del capoluogo, uno spazio che ha bisogno di essere riqualificato.

Proprio per questo, in “cambio”, l’impresa ha previsto un’infrastruttura di utilità pubblica con la creazione di un terminal per gli autobus di fronte all’hotel “Amiternum”, posto molto frequentato da pendolari e turisti, essendo il capolinea di molte corse.

Altra curiosità è che si tratta di un terreno facente parte delle “aree bianche”, con vincolo urbanistico decaduto e normate l’anno scorso dal Comune dopo 30 anni di blocco, per le quali la famiglia Barattelli, che ha numerose proprietà nella zona, nel fare ricorso per denunciare la non-decisione dell’amministrazione, si era messa contro il Comune, mentre ora le parti, nel trovare l’accordo, si sono decisamente riavvicinate.





La circostanza del via libera informale viene confermata ad AbruzzoWeb dall’assessore comunale alla Ricostruzione Pietro Di Stefano che, comunque, spiega di aver già preso visione “in via ufficiosa” dell’idea dell’impresa Gruppo Barattelli e conferma l’avallo dell’amministrazione già anticipato qualche tempo fa in tv dal sindaco, Massimo Cialente.

Davanti alle telecamere quest’ultimo aveva dato praticamente per fatta la cosa, facendo un po’ i conti senza l’oste, ma non dovrebbero esserci sorprese: il progetto non viene ancora presentato in via ufficiale: sui tavoli è arrivata una “proposta informale”, sulla base della quale si stanno tarando gli indici di edificabilità per presentare un piano che non rischi di essere bocciato.

Un progetto che, secondo Di Stefano, porterà “indubbia utilità” tanto all’interesse della gente quanto a quello imprenditoriale, con la nascita di “numerosi parcheggi” e della stazione per impedire di prendere caldo o freddo, acqua e neve a chi aspetta il passaggio del bus.

Quando si costruiscono realizzazioni commerciali o direzionali un certo numero di parcheggi viene reso obbligatorio in base alle previsioni del piano regolatore, ma l’idea del terminal è un’idea dell’imprenditore che, in caso di concretizzazione, ne ricaverebbe discreti vantaggi in termini di circolazione di gente nelle sue strutture, e di affitto dei suoi spazi a biglietterie, bar o boutique.

Il terreno si trova accanto al complesso commerciale noto come “Barbarossa”, di proprietà pure di Barattelli, in un’area in cui il gruppo possiede comunque numerosi terreni ed edifici residenziali.





Si tratta di una “area bianca”, che aveva, cioè, un vincolo urbanistico poi decaduto e che ha dovuto essere normata nuovamente prima di diventare costruibile, attraverso il ricorso al Tar della proprietà e la nomina di un commissario ad acta con pieni poteri, che ha assegnato alla particella un indice di edificabilità di 0,30 metri cubi per metro quadrato.

L’accordo Comune-Barattelli, uno scambio tra strutture pubbliche in cambio del permesso di costruirne di private, replica con la concertazione quello che è stato reso obbligatorio dalla delibera di salvaguardia che, dopo trent’anni, ha nuovamente normato tutti questi terreni, esclusi quelli già oggetto di ricorso: si potrà costruire solo donando una parte all’amministrazione in servizi.

L’adozione della norma ha messo fine alla processione di istanze ai giudici amministrativi e al commissariamento selvaggio che portava ad appioppare alle aree indici molto maggiori di quello uguale per tutti, 0,08 metri cubi per metro quadrato, imposto dalla nuova norma, sparigliando le carte di una visione complessiva dell’urbanistica cittadina.

Certo, chi ha fatto ricorso prima, come lo stesso Barattelli, resta avvantaggiato dall’azione del commissario, ma si tratta di diritti acquisiti che non possono essere toccati.

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