L’AQUILA – “Già in occasione di un incontro che facemmo a scuola invitammo la direzione a far collocare delle telecamere per controllare quello che avveniva, dopo che alcuni bambini avevano fatto intravedere qualche sospetto con il loro comportamento”.
Lo affermano alcune mamme dei bimbi che hanno frequentato l’asilo Cip& Ciop a Pettino, in cui tre educatrici sono state sospese perché accusate di maltrattamenti verso i minori.
Le madri sono indignate per quello che è successo anche perché, a loro dire, si poteva evitare.
“Avevamo segnalato già molti mesi fa che in quell’asilo avvenivano cose sulle quali occorreva indagare. Ma non è stato fatto nulla”, dichiarano al quotidiano Il Centro.
Le loro richieste però “non hanno avuto alcun esito in quanto sottovalutate per via di una malriposta fiducia nei riguardi di quelle maestre. Oggi le risultanze investigative dicono che avevamo ragione”.
Alcune di queste madri verranno ascoltate domani mattina in Questura per dare altre informazioni agli uomini della squadra Mobile che indagano.
Le tre sospettate (sospese temporaneamente dal lavoro) sono Marika Rapele, di Alatri (Frosinone), di 33 anni, Giuliana Colaiuda, di Barano di Tornimparte (33) e Giuliana Colaiuda, di Tornimparte di 36 anni e domattina compariranno davanti al gip in occasione dell’interrogatorio di garanzia, assistite dagli avvocati Ferdinando Paone e Manuela Paone. Le maestre sembrano intenzionate a rispondere alle domande dei magistrati.
I fatti contestati sarebbero stati commessi dal 21 luglio al 5 settembre. In quel periodo sono stati flmati con delle telecamere nascoste i maltrattamenti di cui sono accusate.
L’asilo è privato ma convenzionato con il Comune.
Le indagini sono condotte dalla squadra Mobile diretta da Maurilio Grasso.
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