L’AQUILA: LAVORI STADIO ACQUASANTA, DITTA ESCLUSA DICE NO A SOSPENSIVA

di Roberto Santilli

24 Luglio 2014 08:32

L'Aquila - Sport

L’AQUILA – Ha rinunciato alla sospensiva dell’atto di aggiudicazione della gara d’appalto per il completamento dei lavori dello stadio comunale di Acquasanta, destinato all’Aquila Calcio, la ditta pugliese che aveva presentato il ricorso al Tar d'Abruzzo lo scorso giugno. 

Il ricorso resta in piedi nel merito di quanto contestato dalla ditta ricorrente, al Tar per via del troncamento delle cifre decimali delle offerte economiche, fissato a 4 da parte della Commissione di gara prima di aprire le buste.





Adesso la palla passa al Comune dell’Aquila, luogo del pastrocchio burocratico che ha portato all’ennesima puntata di una vicenda a dir poco grottesca che dura da oltre trent’anni e che in ogni caso farà allungare i tempi di fine lavori dello stadio, se tutto andrà bene pronto per il 2015, in un clima di rabbia, amara ironia e rassegnazione della tifoseria rossoblù. 

Andando nello specifico, il 31 luglio in una riconvocata Commissione di gara saranno presenti tutte le ditte che hanno partecipato al bando, tra cui ovviamente la vincitrice, un’associazione temporanea di imprese (Ati) composta dalla Fratelli Di Giammarco di Montorio al Vomano (Teramo) e da Elettroimpianti Srl. 

In quella sede si dovrà chiarire in quale direzione il Comune intenderà muoversi, passando per il riconteggio delle offerte al ribasso sulle quali erano state trovate – proprio in Commissione qualche giorno fa – nel caso di una delle ditte, tre discordanze fra numeri e lettere in fase di trascrizione delle offerte. 





Il Comune a questo punto deve sciogliere il dubbio sulla ditta delle tre discordanze, o ammessa o esclusa in sede di riconteggio via parere dell’ufficio legale. All’esito del riconteggio si saprà l’aggiudicatario, che potrebbe anche essere un terzo soggetto e non necessariamente la ditta ricorrente o la vincitrice del primo appalto. 

Nel caso in cui la ditta ricorrente fallisse anche stavolta l’aggiudicazione dell’appalto, può presentare una nuova sospensiva, oppure, andando avanti nel merito, nel giro di qualche mese tramutare il ricorso in una richiesta di risarcimento danni.

L’ufficio legale comunale, presente stamani al Tar con l’avvocato Antonio Orsini, ha cercato di mettere una pezza, ma i disastri combinati dai tecnici comunali in sede di Commissione di gara sono tali da non far dormire sonni tranquilli a nessuno.

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