L’AQUILA: EX ONPI, SINDACATI ”APPROSSIMAZIONE NELLA GESTIONE”

3 Aprile 2015 20:06

L'Aquila -

L'AQUILA – “Tutto questo è inaccettabile”. È quanto si legge in una nota di Cgil e del Sindacato Pensionati dell'Aquila, in riferimento alla gestione dell'Ex Onpi, la struttura che si trova nel quartiere San Giacomo, e che ospita il distretto sanitario ed altri servizi medici del capoluogo.

“Non ci sono spazi per parcheggiare, non ci sono spazi adeguati per l’attesa e in strada ci sono i vigili urbani che devono svolgere il loro dovere, cioè multare le auto in divieto di sosta – si spiega nella nota – perché non si è lavorato per la riqualificazione del parco dell'ex ospedale Santa Maria di Collemaggio, per la ristrutturazione degli edifici e la consegna in uso al Comune di tutto il complesso?” 

Secondo i sindacati “i cittadini e le cittadine, i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati e le pensionate hanno il diritto di sapere perché la Asl, proprietaria del patrimonio edilizio di Collemaggio, non ha avviato in questo luogo nessun lavoro di ristrutturazione lasciando l'intero parco dell'ex ospedale psichiatrico nel degrado “.





“Hanno anche il diritto – conclude la nota – di pretendere scelte di buonsenso per il futuro della città da parte delle istituzioni preposte”.

LA NOTA COMPLETA 

Da alcuni mesi, in base ad un accordo tra amministrazione comunale e Asl, proprio all’ex Onpi sono stati trasferiti il Distretto sanitario e diversi servizi, mentre altre strutture della Asl sono in attesa di trasferimento. Tale scelta è stata comunicata come una svolta logistico-organizzativa che avrebbe segnato uno spartiacque come qualità di accoglienza dell’utenza e gestione di spazi per il personale della Asl. 





Purtroppo i fatti dimostrano il contrario: non ci sono spazi per parcheggiare, non ci sono spazi adeguati per l’attesa e in strada ci sono i vigili urbani che devono svolgere il loro dovere, cioè multare le auto in divieto di sosta. È sorprendente la leggerezza e l’approssimazione della stessa amministrazione comunale, che ha sottovalutato le conseguenze della scelta.

Tutto questo è inaccettabile. È doveroso riproporre un interrogativo: perché non si è lavorato per la riqualificazione del parco dell'ex ospedale Santa Maria di Collemaggio, per la ristrutturazione degli edifici e la consegna in uso al Comune di tutto il complesso con destinazione per servizi socio-sanitari, Centro di Salute Mentale e Centro Diurno, Consultorio familiare, strutture di accoglienza a studenti universitari, centro sociale, attività produttive turistico-alberghiere con ricaduta sociale e tutto quello che restituisca vita al luogo più prossimo al centro? 

I cittadini e le cittadine, i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati e le pensionate hanno il diritto di sapere perché la Asl, proprietaria del patrimonio edilizio di Collemaggio, non ha avviato in questo luogo nessun lavoro di ristrutturazione lasciando l'intero parco dell'ex ospedale psichiatrico nel degrado e invaso da container a uso amministrativo e sanitario. Hanno anche il diritto di pretendere scelte di buonsenso per il futuro della città da parte delle istituzioni preposte.

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