L’AQUILA: E’ MORTO SANTINO, CON LEDA TITOLARE DEL NOTO RISTORANTE

26 Agosto 2014 12:29

L'Aquila -

L'AQUILA – È morto Santino Argentini, storico ristoratore dell'Aquilano ma originario di Manoppello (Pescara), che da anni gestiva il locale “Leda e Santino” nel Comune di Villa Sant'Angelo.

L'uomo, 72 anni, combatteva da tempo con la malattia sostenuto dalla moglie Leda.

Un'istituzione, il ristorante nella piazza principale del paese, riaperto, dopo molti sacrifici, quasi 2 anni dopo il sisma del 6 aprile 2009 in una nuova struttura alle porte del borgo.

Lascia i figli Guido e Patrizia e i nipoti Ivan, Nives, Leda, Guido e Letizia, tutti coinvolti nell'attività di famiglia, notissima nell'Aquilano. (alb.or.)





LE REAZIONI

BIONDI (SINDACO VILLA SANT’ANGELO): “CORDOGLIO PER SCOMPARSA SANTINO”

“Profondo cordoglio per la scomparsa di Santino Argentini, simbolo della voglia di rinascita dopo il terremoto”.

Lo esprime il sindaco di Villa Sant’Angelo (L’Aquila), Pierluigi Biondi, paese nel quale Argentini ha operato per anni come ristoratore nel celebre locale “Da Leda e Santino”, morto la scorsa notte all’ospedale dell’Aquila all’età di 72 anni .

“Santino era arrivato a Villa da giovanissimo dal suo paese di nascita – ricorda – e, dopo anni di sacrifici, insieme alla moglie Leda, aveva messo in piedi uno dei punti di riferimento della gastronomia aquilana, conosciuto anche fuori regione e meta di vari volti noti dello spettacolo”.





“Io stesso – ricorda – ho avuto modo di sperimentare la celebrità del posto durante uno dei miei frequenti spostamenti per raccogliere la solidarietà manifestata da tante parti d’Italia in occasione del post-sisma; entrando in un bar di Pantigliate, in provincia di Milano, una donna, nel leggere sulla mia felpa il nome di Villa Sant’Angelo, aveva esclamato: ‘Il paese di Santino!’”.

“Santino non era soltanto un ottimo ristoratore, ma anche un eccellente anfitrione – aggiunge il primo cittadino – sempre accogliente, con il volto perennemente sorridente e in grado di far sentire a suo agio qualsiasi cliente”.

“Con il terremoto del 6 aprile 2009 – prosegue Biondi – purtroppo il suo locale in piazza Grande era divenuto inagibile, nonostante ciò non si era dato per vinto e, con grandi sforzi, era riuscito a rimettere in piedi l’attività a distanza di 2 anni”.

“Fondamentale è stato l’apporto dato da sua moglie Leda, dai figli Guido e Patrizia e dai nipoti Ivan, Nives, Leda, Guido e Letizia che gli sono stati costantemente a fianco, sia nella gestione del locale sia nei momenti più difficili della sua vita: a loro vanno le più sentite condoglianze dei dipendenti e dell’amministrazione comunale tutta di Villa Sant’Angelo”, conclude Biondi.

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