INTERVISTA VIDEO AL DIRETTORE TERRITORIALE TARCISIO FORNACIARI ''SIAMO IL SESTO GRUPPO BANCARIO D'ITALIA, FACCIAMO BENE AL TERRITORIO''

L’AQUILA, DOPO LE POLEMICHE ECCO BPER ”CARISPAQ LA STORIA, ORA TOCCA A NOI”

21 Ottobre 2014 08:01

L'Aquila - Economia

L’AQUILA – “Questo cambiamento dà all’Aquila un’enorme opportunità di crescita, al di là delle polemiche che ci sono state e che credo siano giustificabili. Ora, però, c’è da lavorare bene con quello che è il sesto gruppo bancario nazionale. E L’Aquila lo sta già facendo”.

Tarcisio Fornaciari, direttore territoriale L’Aquila della Bper, gruppo che ha assorbito la storica Cassa di risparmio della provincia dell’Aquila (Carispaq), è convinto di poter fare il bene del territorio, nonostante in sottofondo siano ancora forti le polemiche istituzionali che hanno accompagnato un passaggio epocale nel settore bancario aquilano e regionale, con lo spostamento a Lanciano (Chieti) della nuova direzione abruzzese, chiamata Adriatica, ‘testa’ di una banca che per decenni è rimasta ben salda all’Aquila. 





“La banca – spiega Fornaciari ai microfoni di AbruzzoWeb – ha in corso una ristrutturazione a livello generale, a seguito della fusione di alcune banche del gruppo. Sul territorio nazionale rimarrà soltanto il marchio Bper. Una volta fuse le ultime tre banche, verrà riorganizzata tutta la struttura distributiva in nove direzioni territoriali, per efficientare maggiormente il nostro presidio sul territorio ed essere più efficaci sulla clientela. Soltanto il polo sardo è escluso”.

Secondo Fornaciari, la scelta di Lanciano “è esclusivamente di carattere industriale, nel ridisegnare tutta la mappa sul territorio nazionale e per dare omogeneità alle nuove direzioni che verranno costituite è nata una filiera di sportelli che va da metà Marche, tutto l’Abruzzo e tutto il Molise, chiaramente con una predominanza di sportelli lungo la dorsale adriatica. Questo ha fatto sì che la scelta cadesse su Lanciano, dove abbiamo anche una struttura operativa di un certo peso. Nel fare questa ristrutturazione si aprono prospettive enormi, interessantissime per tutti i dipendenti, che, però, vanno colte: non si deve rimanere seduti sulla scrivania, altrimenti rimangono tali. Insomma, c’è una possibilità di crescita professionale”.

Fornaciari poi plaude alla struttura della direzione territoriale aquilana targata Bper, “che sta facendo un enorme sforzo per portarsi al livello di efficienza del gruppo, non disgiunto dalle attività commerciali che devono continuare, perché se la banca non fa business ha dei problemi. Il personale è all’altezza della situazione”.





E non si tira indietro quando si parla delle polemiche per il passaggio da Carispaq a Bper.

“La polemiche erano prevedibili e giustificabili – il suo pensiero – del resto, se una cosa del genere accadesse la stessa cosa a Modena, la mia città, con Bper, farei lo stesso. Ma oggi si è entrati in un gruppo che ha una certa posizione a livello nazionale, con una responsabilità di 11.000 dipendenti e 1.300 sportelli, restando comunque una banca che guarda molto al territorio. Siamo qui per servire il cliente privato, l’impresa e dare delle risposte. Se le diamo, mi comporto come una banca del territorio”.

E sul rapporto con la Fondazione Carispaq, una delle istituzioni aquilane più arrabbiate, Fornaciari garantisce: “Fra di noi va tutto bene”. Alberto Orsini

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