L’AQUILA: CIALENTE A LA7, ”SE RIGA COLPEVOLE GLI METTO LE MANI ADDOSSO”

di Sandra Console

14 Gennaio 2014 11:54

L'Aquila -

L’AQUILA  “Se si dovesse confermare che Riga davvero è coinvolto nella vicenda delle tangenti non lo 'ammazzo' perché ho famiglia, ma gli metto le mani addosso”.

Queste le parole piene di amarezza del sindaco dimissionario dell’Aquila, Massimo Cialente, in un’intervista al programma Piazzapulita su La7 riferendosi al suo ormai ex vice sindaco Roberto Riga, indagato nell'inchiesta “Do ut des” sulle presunte tangenti legate agli appalti per la ricostruzione post terremoto.

“Roberto è stato con me nelle ore più difficili dopo il sisma. Lui mi ha sempre giurato sui suoi figli la sua innocenza. Mi diceva: Massimo questa è una città cattiva, io sono pulito” ha ricordato Cialente.





“Io sono l’unico sindaco in Italia, l’unico politico, che si dimette per un avviso di garanzia al suo vice sindaco e per l’arresto di un ex assessore su cose fatte quando non era mio assessore” ha ribadisce l’ex primo cittadino.

Tirato in ballo anche Ermanno Lisi, assessore comunale alle Opere pubbliche prima del sisma del 6 aprile 2009, che da alcune intercettazioni telefoniche sembrerebbe aver speculato sul sisma, definendolo “un colpo di c…, è da fessi farsi scappare ‘ste opere”.

“Fa schifo! Noi abbiamo patito, anche lui ha patito; però Lisi è un geometra ed è entrato in quello che sto denunciando. Qui è come vendere i gelati nel deserto del Sahara per alcune categorie professionali. C’è una parte di città, mi creda, che dice veramente che è una fortuna che ci sia stato il terremoto – ha sottolineato riferendosi all’ex assessore – Lo dice Lisi che è un geometra, lo dicono tutti gli ingegneri, lo hanno detto aquilani che hanno affittato le case ad altri concittadini disperati a prezzi altissimi che neanche a via Montenapoleone a Milano”.

Tante perplessità per Cialente che si trova a tirare le somme del suo operato.





“Io credo di aver sbagliato probabilmente a scegliere alcuni collaboratori e penso che potrebbe emergere che ho sbagliato ancora di più a fidarmi di alcune persone, però ne rispondo moralmente – ha aggiunto- Molti sindaci italiani mi hanno telefonando dicendomi che dimettendomi, affermerei la mia colpevolezza, ma non posso non farlo per una questione morale, perché ho uno scontro col governo perché L’Aquila si ricostruisca. La mia città è stata abbandonata soprattutto dal governo Letta, dal governo delle larghe intese”.

“Io volevo salvare L’Aquila… Aquilani reagite, pensate a voi, interrogatevi, rimandate il giudizio a quando la magistratura avrà fatto il suo lavoro, chiedete alla magistratura di andare ancora più a fondo” ha concluso lanciando il suo appello agli aquilani.

Video disponibile al link:  http://www.la7.it/piazzapulita/pvideo-stream?id=i789245

 

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