L’AQUILA – L’Auditorium del Parco del Castello dell’Aquila diventerà cornice per coronare i sogni d’amore degli aquilani.
Sono troppo poche, infatti, le strutture dove nel capoluogo abruzzese post-sisma, si può celebrare il rito civile del matrimonio, ed ecco che a ovviare a questo problema ci pensa la creazione amata e odiata dell’archistar Renzo Piano, donato dalla Provincia Autonoma di Trento.
È stata firmata ieri, infatti, la delibera di Giunta che rende l’edificio “Casa Comunale” ai sensi dell’articolo 106 del Codice Civile, per permettere a tutti gli innamorati di celebrare il rito in una città che ha troppe poche strutture dedicate.
A portare l’amministrazione a questa scelta è stata la carenza di locali adatti: sono disponibili, infatti, solo il palazzetto dei Nobili e la sala civica della frazione di Paganica, poco per soddisfare tutti gli aquilani che desiderano sposarsi nel centro storico del capoluogo abruzzese.
Come precisato anche nella delibera, comunque, l’edificio è e rimane luogo di espressione culturale, nonostante tutti i problemi che vi ruotano intorno non siano ancora stati risolti.
Non va dimenticato che l’Auditorium è formalmente ancora un cantiere e quindi inagibile. A mancare sono i camerini, che necessitano di 200 mila euro per essere ultimati, anche se a breve dovrebbero partire i lavori.
Rendere la struttura funzionante vorrebbe dire un esborso ingente di fondi da parte del Comune dell’Aquila, cifra che si aggira intorno ai 100 mila euro annui.
Per velocizzare i lavori di costruzione è stato realizzato per il riscaldamento un impianto elettrico, che, contestualizzato al luogo in cui si trova, significherà un cospicuo costo per le “casse” comunali. Tra l’altro l’auditorium è privo di pannelli fotovoltaici.
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