L’AQUILA: CHIUSURA MENSE UNIVAQ, STUDENTI FURIOSI ”INACCETTABILE”

24 Gennaio 2015 16:51

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – ''Siamo qua a ribadirlo nuovamente e a indignarci ancora di più, nonostante le nostre proteste e i nostri allarmi: la lunga lista di errori nella gestione del diritto allo studio in Abruzzo mostra tutti i suoi effetti ed ora anche le mense sono chiuse''.

L’Unione degli Universitari ribadisce il proprio sdegno per la gestione della questione DSU, chiedendo una risoluzione di emergenza che garantisca la fornitura di pasti fino all’espletamento della gara d’appalto.





 ''Abbiamo lanciato l'allarme nel lontano 9 ottobre, ma sin da subito siamo stati tacciati di catastrofismo. Ci auguravamo che non si arrivasse a tanto, ma ad oggi il nostro realismo di allora ha dimostrato di essere, ancora una volta, la dura realtà – comunica in una nota l’Unione – L’ Azienda del Diritto allo Studio Universitario per mesi ha avuto un CdA  inadeguato per affrontare l’ordinario, figuriamoci lo straordinario''.

''L’amministrazione regionale non è però esente da colpe – prosegue – in quanto  in una situazione che si paventava estremamente grave ha preferito non assumersi nessuna responsabilità. Ad oggi ci si ritrova senza l’organo di indirizzo politico dell’ente e con il servizio di ristorazione chiuso''.
 
''Le nostre denunce sulle inadempienze dell’Adsu – accusa l’Unione – sono state trattate con sufficienza; per farci ascoltare i nostri rappresentanti sono stati costretti alle dimissioni. Insufficienti anche queste a svegliare dal torpore la Regione, siamo stati obbligati a scendere in piazza, prima in Campomizzi e poi davanti al Consiglio Regionale stesso''.

''A nulla sono servite le nostre rimostranze – ribadiscono gli studenti – l’unico risultato ottenuto è stato che la Regione si è chiusa nei suoi palazzi, fingendo di capire la situazione e cercando di coprire le inadempienze del CdA che, a sua volta, tentava di arrampicarsi sugli specchi, cercando di scaricare le proprie responsabilità un giorno su uno, un giorno su un altro''.





''Noi, troppe volte – insistono gli studenti – con toni pacati quando ci è stata data l'opportunità di parlare nelle opportune sedi,  lo abbiamo fatto ed abbiamo urlato quando invece, la governance regionale sceglieva di non ascoltarci  o, in un finto stato di tranquillità, ci forniva soluzioni alternative non sempre praticabili e al limite della legalità''.

''Lo diciamo alla politica regionale – concludono – ci avete sfidato, avete operato ritenendo che solo la politica delle belle parole e del nulla di fatto avrebbe potuto risolvere la realtà, avete delegittimato le funzioni di un consiglio di amministrazione anche tramite il suo mancato rinnovo, avete negato il diritto di rappresentanza studentesca e, grazie anche a tutto ciò, non solo ci state togliendo il diritto a mangiare, ma avete reso invivibile la nostra casa universitaria di Campomizzi''.

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