L'AQUILA – Riapre i battenti, in centro storico all'Aquila, a sei anni dal sisma, il fotografo Pettine che ricollocherà i suoi locali a palazzo Paone Tatozzi su corso Vittorio Emanuele.
La riapertura del negozio è prevista entro la fine di luglio e il punto vendita farà il paio con quello riaperto dopo il 6 aprile al piano di sopra della galleria commerciale di Via Vicentini.
Un sogno che si realizza per i fratelli Stefano, Maurizio e Roberto, figli di Evandro che aprì l'attività in centro storico nel 1959 immortalando per mezzo secolo i matrimoni di tantissimi aquilani.
Come per molti commercianti della città, la ripartenza non è stata semplice per i fratelli Pettine, che nel giugno 2009, a soli 2 mesi dal terremoto hanno riaperto l'attività in un container nel piazzale del supermercato Carrefour.
“Siamo ripartiti quasi subito e nell'immediata emergenza per tutti quelli che ne avevano bisogno abbiamo fatto foto tessera gratuite – racconta Stefano Pettine – Non è stato semplice ripartire, ma con la costanza e l'impegno ce l'abbiamo fatta. L'anno 2009 fu difficile per tutti ma non ci siamo persi d'animo”.
“In quell'anno abbiamo lavorato molto con i matrimoni fuori dalla città – aggiunge – tante coppie che avevano ideato di sposarsi lo feceremo comunque, sulla costa o in altre città”.
Il coraggio dei fratelli Pettine di tornare in un centro storico ancora in ricostruzione è quello di tanti imprenditori aquilani legati in modo inestricabile alla propria città e alle proprie origini, pronti a scommettere su una ripartenza che sembra ancora molto lontana.
“Abbiamo lavorato in centro in questi anni fotografando molti cantieri di ricostruzione della Basilica di san Bernardino e della chiesa delle Anime Sante e ci siamo resi conto che in centro manca ancora tutto – prosegue – La cosa più importante sono gli uffici, se non tornano quelli la gente non tornerà mai”.
In coincidenza del riavvio dell'attività in centro, i fratelli Pettine festeggeranno anche il cinquantenario dell'attività.
“Non abbiamo potuto farlo nel 2009 – conclude – Lo faremo senz'altro adesso”.
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