L’AQUILA: CASERMA, I VIGILI DICONO NO AL PROVVEDITORE ”SI DEVE RIFARLA ALTROVE”

di Elisa Marulli

14 Aprile 2015 08:33

L'Aquila -

L'AQUILA – “A tutti gli attori che nella ricostruzione della sede dei vigili del fuoco ricoprono un ruolo, compreso il sindaco Massimo Cialente, rilanciamo la nostra proposta di delocalizzare la caserma dei Vigili del fuoco in un sito più idoneo, che tenga conto della mutata urbanizzazione della zona dove insiste attualmente quello che resta della struttura rispetto a quando fu edificata”.

Il sindacato dei vigili del fuoco Conapo, attraverso le parole del segretario aquilano Elio D'Annibale, rilancia l’idea di spostare la caserma, ancora da ricostruire, in un altro posto rispetto a quello attuale, vicino al centro storico tra il quartiere Torrione e la località Acquasanta.

Un’ipotesi comunicata già un anno fa al provveditore interregionale alle opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, Roberto Linetti, “quindi è quantomeno singolare che oggi dica di non saperne nulla”, polemizza D’Annibale in riferimento alle recenti dichiarazioni a questo giornale.

L’iter di questo appalto da 8,5 milioni di euro, tra i più importanti del post-terremoto, è stato fin da subito caratterizzato da fortissimi ritardi, con il culmine raggiunto lo scorso anno con l’annullamento della gara per una busta smarrita e poi ricomparsa nel corso della seduta conclusiva della commissione giudicatrice del provveditorato.

Adesso, come annunciato ad AbruzzoWeb da Linetti, i lavori dovrebbero iniziare già a giugno, dopo la riprogettazione della gara e il bando ancora da espletare.





Ma i vigili chiedono che si ricostruisca altrove e denunciano una scarsa presa in considerazione delle loro istanze.

Delocalizzando, spiega il segretario del Conapo D’Annibale, “si consegnerebbe alla collettività un’opera pubblica che non sia già vetusta e fuori tempo prima ancora di essere costruita, in perfetto stile italico, e ai vigili del fuoco una sede degna di questo nome, tirandoli finalmente fuori dalla topaia in cui sono confinati da 6 anni e sulla quale non è stato speso un solo centesimo nonostante i danni subiti dal terremoto del 2009″.

“Per loro, tra l’altro, sarebbe anche un parziale risarcimento rispetto allo stato di abbandono ed umiliazione, personale e professionale, che per tutti questi anni hanno dovuto subire a cominciare proprio dalla loro stessa amministrazione”, rivendica.

D’Annibale denuncia la non considerazione delle loro richieste da parte del provveditorato, nonostante diverse comunicazioni fatte.

“All’indomani della notizia dell’annullamento della gara d’appalto da parte del provveditorato – spiega – il Conapo è immediatamente intervenuto e il 1 marzo 2014 ha scritto esprimendo delusione per l’accaduto e chiedendo di sapere le cause che hanno indotto all'annullamento ed i provvedimenti successivi che si ritenevano di attuare. A questa nota, tuttavia, non abbiamo ricevuto risposta alcuna”.

Il 14 marzo 2014, il Conapo ha scritto una nuova nota, indirizzandola anche al provveditore Linetti, in cui si evidenziano “serie perplessità sulla opportunità di ricostruire detto immobile nel medesimo sito”.





I siti presi in considerazione per la delocalizzazione della caserma sono l’attuale direzione regionale del Corpo in località Coppito e la dimessa caserma “Francesco Rossi”, già sede del IX Reggimento Alpini e l’area nei pressi di Piazza d’Armi, che ospita già le sedi di servizio dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

“Ben vengano, inoltre – esortava il Conapo – ulteriori eventuali siti da destinare allo scopo, di cui l’amministrazione comunale dovesse disporre e volesse eventualmente proporre”.

Anche a questa seconda nota, dice D’Annibale, “nessuno ha risposto, a eccezione del prefetto Alecci, che ringraziamo per l’interessamento”.

Il prefetto elencava, nella nota, i “motivi ostativi a un’eventuale delocalizzazione”, tra i quali i soldi spesi per lavori già effettuati e il fatto che il sedime sul quale è prevista la ricostruzione della caserma è già di proprietà del Comune, mentre altri siti andrebbero comprati.

“È deprimente per i vigili del fuoco constatare come tra le sedi di tutti i Corpi dello Stato, quella degli 'angeli del terremoto' – aggiunge – come ci hanno definito gli aquilani in seguito al sisma del 2009, sia l’unica per cui a oggi, al netto delle innumerevoli promesse e rassicurazioni, non si intravede neanche lontanamente l’inizio della ricostruzione. È spiacevole vedere come rispetto a uno degli interventi pubblici più importanti del post-sisma  da 6 anni vi siano solo melina e silenzi assordanti”.

“Auspichiamo, disponibili a confrontarci con chiunque e in qualsiasi sede, un minimo di responsabilità e di coraggio da parte di tutti affinché si lavori da subito con determinazione per individuare un sito idoneo per la ricostruzione della sede del comando provinciale dei vigili del fuoco dell’Aquila”, conclude D'Annibale.

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