L’AQUILA: CASAPOUND VS BOUCHAIB, ”NO EXTRACOMUNITARI A CONCORSI”

21 Aprile 2015 12:12

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “No extracomunitari ai concorsi pubblici, no stranieri nelle istituzioni”.

Questo il testo dello striscione affisso in nottata all’Aquila da CasaPound Italia in risposta alla proposta del consigliere comunale straniero del capoluogo Gamal Bouchaib di aprire i concorsi pubblici comunali agli extracomunitari con permesso di soggiorno di lunga durata.





“La proposta di Bouchaib risulta assolutamente irricevibile – così afferma CasaPound L’Aquila in una nota – L’equiparazione degli extracomunitari ai cittadini italiani per quanto concerne la possibilità di accesso ai concorsi pubblici renderebbe infatti nullo il valore della cittadinanza italiana, e anzi paradossalmente vedrebbe gli italiani svantaggiati nella loro nazione, in quanto manterrebbero gli oneri e i doveri che dalla cittadinanza derivano, e da cui gli stranieri sul nostro territorio sono esentati, perdendone i benefìci”.

“Inoltre – prosegue la nota – l’impiego presso l’amministrazione pubblica non può essere equiparato ad un impiego presso privati. Il settore pubblico rappresenta l’ossatura stessa dello Stato, e per garantire un suo efficiente funzionamento è importante che chi vi lavori si identifichi pienamente nella comunità nazionale cui va a prestare i propri servizi, garanzia che solo il possesso della cittadinanza, per nascita o per naturalizzazione in base alle attuali norme, può garantire”.





Secondo quelli di Casapound, “il fatto che l’Unione europea promuova l’applicazione di normative volte a favorire l’ingresso degli stranieri nelle istituzioni, dimostra solamente come l’Ue non faccia altro se non promuovere in ogni modo e ambito l’erosione del sentimento di identità nazionale e la sovranità degli stati membri”.

“Infine – conclude la nota dell’associazione di destra – bisognerebbe aprire una riflessione sul ruolo e sulla funzione del consigliere comunale straniero aggiunto. Le esternazioni di Bouchaib, su questa come su altre vicende, dimostrano come questa carica, che in teoria dovrebbe essere garante di un dialogo tra gli stranieri residenti in città e i cittadini aquilani, divenga strumento per la promozione di iniziative volte al favoritismo sfacciato degli stranieri, senza tenere in considerazione le necessità della grande maggioranza della popolazione”.

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