L’AQUILA: CAOS AL RITIRO BUONI MENSA, ‘FILE PER RITARDATARI E POCO PERSONALE”

di Giulia Di Cesare

15 Settembre 2015 08:01

L'Aquila -

L’AQUILA – Non solo asili nido rimasti chiusi, educatrici in bilico e stangate sui servizi di mensa e trasporti. Il primo giorno di scuola è stato accompagnato quest’anno da una situazione critica con una gran folla in fila negli uffici del Comune dove si ritirano i buoni pasto per la scuola.

Alcuni genitori inferociti hanno voluto segnalare a questo giornale la “situazione vergognosa in cui si trova l’ufficio del Comune. Gli orari per ritirare i buoni sono ridicoli – hanno sottolineato – e nei momenti di apertura dell’ufficio si trovano file assurde per un servizio per il quale gli aumenti sono stati vergognosi e la qualità è precipitata”.

L’assessore al ramo Emanuela Di Giovambattista spiega ad AbruzzoWeb come si tratti di un “sovraffollamento normale” visto che continuano a mettersi in coda famiglie che vogliono presentare le domande a termini scaduti e dal 24 agosto a oggi “le mille domande che avevamo ricevuto sono praticamente raddoppiate”.

L’ufficio comunale è aperto tre giorni a settimana per un totale di 10 ore settimanali. Gli orari di apertura sono lunedì e giovedì dalle 9.30 alle 13.30 e mercoledì dalle 15.30 alle 17.30.

Per molti genitori risulta praticamente impossibile conciliare questi orari con quelli del lavoro.





Anche l’associazione “Mamme per L’Aquila” ha preso posizione in questa vicenda scrivendo una lettera inviata all’assessore all’Assistenza alla popolazione Fabio Pelini.

“Le nostre richieste – si legge nella nota – sono collegate al ritiro dei buoni mensa, a causa del disagio arrecato ai genitori nel ritiro degli stessi presso il Comune. Desideriamo sapere l’elenco ufficiale delle delegazioni dove ogni cittadino può ritirare i buoni”.

Negli scorsi anni si era ovviato a questo problema creando dei punti di ritiro anche nelle scuole, cosa che non avviene quest’anno, “non hanno voluto, a fronte della richiesta d'aiuto si sono rifiutate di farlo”, precisa l’assessore.

L’associazione “Mamme per L’Aquila” ha voluto inoltre sottolineare un altro problema sorto dalle modalità di ritiro di questi buoni mensa.

“Alcune segreterie scolastiche sono dubbiose sulla lesione della privacy dello studente – hanno concluso – Infatti per l’acquisto dei buoni mensa bisogna ogni volta presentare l’Isee per verificare l’appartenenza alla fascia”.





La lettera, inviata all’assessore Pelini il 10 settembre, ha ricevuto una risposta a voce, ma la competenza è del settore guidato dalla Di Giovambattista.

“Il sovraffollamento è determinato da tre fattori – spiega – primo, la normale coda per buoni pasto, secondo le persone che consegnano la documentazione Isee, terzo gli altri che continuano a presentare le domande nonostante i termini siano scaduti. Le prendiamo lo stesso per ascoltare i cittadini, ma è normale che si crei il caos”.

Impossibile aumentare la dotazione di personale, “magari si potesse! Veramente dal 30 settembre temo che mi tolgano anche i precari, a quel punto ci andrò io agli sportelli”, spiega con ironia amara l’assessore.

Quanto alla questione Isee e privacy, “se la presentazione serve a verificare dei requisiti non solo non si viola, ma è obbligatorio per legge”.

L’informatizzazione? “Servono 35 mila euro e in bilancio non ci sono, ci riproverò in occasione dell’assestamento oppure il prossimo anno”.

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