L’AQUILA: CANI RINCHIUSI IN LAGER IN ZONA ROSSA, ”COSI’ LI ABBIAMO SALVATI”

4 Settembre 2015 08:05

L'Aquila -

L’AQUILA – “Stavo facendo una passeggiata nei dintorni della zona rossa di Colle di Roio (L’Aquila, ndr), quando all’improvviso ho sentito dei lamenti di cani che provenivano da alcuni palazzi nella parte chiusa per i danni causati dal sisma.

Così, con altre persone che erano con me, abbiamo deciso di capire dove fossero gli animali e abbiamo trovato una situazione impressionante”.

Così una cittadina aquilana racconta ad AbruzzoWeb il ritrovamento di alcuni cani tenuti dai proprietari in condizioni che rasentavano il limite della decenza.





“Richiamati dal latrato di questi animali – continua la donna – ci siamo avvicinati al luogo da cui provenivano i lamenti e ci siamo accorti che c’erano dei cani rinchiusi al buio in quelle che probabilmente prima del terremoto erano cantine. Gli animali erano imprigionati dentro veri e propri loculi ricavati da muri caduti, in alcune stanze c’erano macerie sparse. Queste cantine, inoltre, erano chiuse con cancelli e portoni improvvisati. Gli animali erano praticamente al buio e vivevano in condizioni igieniche pietose, si sentiva un puzzo intorno veramente intollerabile”.

I cani si trovavano in palazzine disabitate nel cuore del paese, tra via Sassa e via Barete.

“Con le persone che mi accompagnavano abbiamo provato ad affacciarci e capire quanti erano, ma il posto è pieno di erbacce, ortiche, inoltre non c’erano spiragli facili da raggiungere per guardare all’interno. Siamo riusciti a scorgere un cane solo che si lamentava disperato, con gli occhi ci chiedeva aiuto – ricorda – Oltre a questo ne passavano altri dietro di lui, credo fossero ben più di una decina. Erano chiusi in questa casa diroccata e la porta era stata chiusa dall’interno. Non sapevamo come entrare, dove trovare un’apertura, quindi abbiamo deciso di chiamare i Carabinieri, la Asl e la Lega del cane”.

Questi fatti, che risalgono a due settimane fa, sono stati resi noti solo oggi. Il tutto per non intralciare le indagini e per non dare la possibilità ai proprietari di spostare gli animali prima dell’arrivo della Asl.





“La situazione era veramente disastrosa. Gli animali erano in stanze in cui si potevano vedere fili dell’elettricità che penzolavano da un locale all’altro e soprattutto, trattandosi di case nella zona rossa, abbiamo subito pensato che chi li teneva in quelle condizioni non solo metteva a rischio la loro vita, ma infrangeva anche il divieto di passarci”.

“Nelle vicinanze abbiamo trovato la casa di una signora che vive lì, ci è parsa del tutto indifferente sia ai lamenti degli animali che al cattivo odore che proveniva da queste cantine. Devo ringraziare i volontari della Lega del cane che si sono subito attivati con la Asl e i Carabinieri per risolvere questa situazione. Ho saputo proprio poco fa dai volontari – ha concluso – che in queste cantine sono stati ritrovati anche dei cuccioli e che altri cani che sentivamo abbaiare sono stati trovati in condizioni migliori rispetto a quelli che avevamo visto noi. Da quel che so a uno dei proprietari è stata fatta un’ammenda e un verbale. Per fortuna, con il lavoro coordinato dei vari organismi, tutto è andato per il meglio”.

Esprime molta soddisfazione la Lega del cane. Soddisfazione dovuta soprattutto all’intervento tempestivo e alla rapidità con cui si è conclusa questa spiacevole faccenda. 

“In seguito alla segnalazione – hanno dichiarato in una nota i volontari – il nostro Nucleo provinciale di guardie zoofile volontarie è intervenuto per un controllo. Abbiamo riscontrato le criticità del caso e quindi abbiamo coinvolto il Servizio veterinario della Asl e la Polizia municipale per rintracciare i proprietari e mettere gli animali in condizioni idonee. Vogliamo continuare a ringraziare – conclude la nota – i cittadini che, consapevoli del fatto che gli animali sono tutelati da una normativa ben precisa che va fatta rispettare, si impegnano a segnalarci i casi di maltrattamento”. Giulia Di Cesare

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