I ROSSOBLU' CONQUISTANO I PLAY OFF IN UNO STADIO 'FATTORI' MEZZO DESERTO IL SINDACO CIALENTE, ''CITTADINI VIA DI DOMENICA PER NON PENSARE AL SISMA''

L’AQUILA CALCIO, STORIA PER POCHI INTIMI ”CITTA’ STANCA, MA PER LA B SARA’ PIENONE”

di Roberto Santilli

6 Maggio 2014 08:05

Regione -

L’AQUILA – “La città è ancora disgregata. E la domenica subisce quello che io chiamo ‘effetto Roma’: gli aquilani ‘staccano’ per un giorno, o per il fine settimana. Non è una questione di poco amore o interesse per L’Aquila Calcio, è che a L’Aquila è difficile vivere e aggregarsi e appena si può, molti scelgono di passare la domenica fuori per respirare, per riprendere fiato e scordare per un po’ del terremoto. Adesso, però, bisogna stringersi intorno ai rossoblù, in attesa dello stadio nuovo che sarà un grande stimolo per tutti noi”.

Il calcio aquilano torna a splendere, giocandosi i playoff ma allo stadio ‘Fattori’ la risposta è stata dei tempi peggiori.

Il  sindaco del capoluogo abruzzese terremotato, Massimo Cialente, ha la sua spiegazione per un fenomeno che, secondo lui, “va al di là del problema degli stadi vuoti in Italia”.

Escludendo quella tifoseria ufficiale che ha saputo tenere duro di fronte a fallimenti e campionati da incubo conquistando rispetto e applausi su e giù per lo Stivale (questo’anno la presenza in trasferta è stata a dir poco eccezionale), il fatto, storicamente grandioso, dell’Aquila Calcio che dopo 80 anni torna a respirare l’odore della serie B, play off in Prima divisione contro il Pisa, primo round domenica prossima proprio al ‘Fattori’ per i quarti di finale, non ha suscitato quel clamore che pochi anni fa avrebbe mobilitato un intero territorio.





L’ultima di campionato contro il Catanzaro, zero a zero l’altro ieri all’Aquila, ha visto la truppa di mister Giovanni Pagliari ottenere il punto necessario all’accesso ai play off, da quinti in classifica e con tanto di polemica dalla Curva Sud per quello skatepark da costruire a piazza d’Armi con i soldi raccolti dagli ultrà aquilani grazie all’affetto di tante tifoserie italiane, però rimasto impantanato nella burocrazia comunale.

Proprio mister Pagliari, molto amato dalla piazza, quello che ha riportato L’Aquila Calcio in Serie C1, oggi Prima divisione di Lega Pro – trionfo con bagno di folla contro il Teramo nel giugno del 2013 – ha dichiarato a margine dell’incontro con i calabresi: “Credo che le istituzioni e l’ambiente aquilani non si siano resi conto di quanto abbiamo fatto”.

“Ho letto qualcosa di simile anche da esponenti del rugby – commenta Cialente ad AbruzzoWeb – ma la verità è che lo sforzo lo stiamo garantendo, parlo delle istituzioni, per stare vicino alle società sportive locali. Però devono starci vicino anche loro, serve la più completa collaborazione e comprensione perché il bene della città è interesse di tutti. Il discorso vale per il calcio come per il rugby, sui quali stiamo lavorando moltissimo, per amore e per dovere. Molto del lavoro che facciamo è anche nell’ombra, ci impegniamo a trovare il sostegno economico e le strutture da offrire a livello di spazi definitivi per le due squadre maggiori della nostra città, ma non solo, visto che siamo impegnati per fare il meglio sul territorio, vedi campo di calcio a Paganica”.

“Posso dire a Pagliari – continua Cialente – persona e allenatore che stimo moltissimo, che seguiamo molto da vicino L’Aquila Calcio, ma il poco pubblico al ‘Fattori’ non è solo un problema che rientra nel quadro degli stadi vuoti a livello nazionale. La città ‘spia’ i risultati, purtroppo in questo momento è ancora psicologicamente disgregata e difficilmente si ritrova allo stadio, le nostre sono ancora delle vite sospese. So di persone che stanno nello stesso progetto C.a.s.e. da 5 anni e che, al contrario di quanto accade in altre realtà, non hanno stretto alcun rapporto umano, di vicinato”.





“E al contrario di quei luoghi come Murata Gigotti, o Collebrincioni e altri che hanno subìto meno il terremoto di 5 anni fa, dove l’aggregazione è rimasta spontanea, dove il tessuto sociale non è cambiato. E se allarghiamo il discorso – spiega poi il sindaco – il non prendere parte a tante iniziative è ormai una consuetudine che non riguarda solo il calcio o il rugby, quest’ultimo ignorato anche dagli ex giocatori”.

Cialente però non dispera e si dice convinto del pienone contro il Pisa.

“Dobbiamo tifare i rossoblù in massa, vivere al meglio questa bellissima avventura. Sono sicuro che col campo nuovo ad Acquasanta, le cose cominceranno a cambiare. Siamo aquilani, siamo tosti per davvero. E anche se ci troviamo ripiegati su noi stessi, dobbiamo puntare alle uniche due soluzioni per ritornare a credere nel presente e nel futuro: ricostruzione e rilancio economico”.

“Pagliari e i ragazzi non devono sentirsi soli. La città c’è, lo vedranno contro il Pisa”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: