L’AQUILA CALCIO: CHIODI RILANCIA DOPO LA BEFFA, ”ANCHE L’ANNO PROSSIMO LOTTEREMO PER LA B”

di Alberto Orsini

12 Maggio 2014 19:41

L'Aquila - Sport

L’AQUILA – “L’Aquila Calcio lotterà per i play-off anche il prossimo anno”.

È una promessa importante, quella che il presidente rossoblù, Corrado Chiodi, affida ad AbruzzoWeb all’indomani della sconfitta beffa contro il Pisa nel primo turno degli spareggi che vedevano il club aquilano tornare a lottare per la promozione in serie B ottant’anni esatti dopo l’ultima volta.

Un Chiodi ancora affranto, “non riesco a spiegarmi questa sconfitta, è come una punizione e non so perché”, e c’è da capirlo: per lui è la prima volta, almeno da presidente, mentre i tifosi rossoblù di beffe oltre il 90’ sono abituati a subirle, basti pensare all'eliminazione subìta a Prato nel 2011.

Ma a dispetto della delusione ancora da smaltire, “ci riposiamo una settimana senza fare nulla per quanto riguarda il calcio”, il presidente non molla la presa e anzi rilancia: “In un campionato più difficile, sono sicuro che potremo fare meglio”.

Con qualche nuovo socio, “ci sono i presupposti”, con lo stadio di Acquasanta, “è fondamentale per il futuro della società, aspettiamo che il Comune ci faccia sapere”. Con Ercole Di Nicola ancora responsabile dell’area tecnica, “finché c’è lui ci sarò anch’io sennò vado via”, forse con Giovanni Pagliari ancora in panchina, “per noi non ci sono problemi per la riconferma, ma deve decidere lui”.

Per prima cosa, quali sensazioni 24 ore dopo?

Oggi è molto peggio di ieri, non riesco a trovare un minimo di positività, mi viene lo sconforto: non dovevamo perdere così, non ce lo meritavamo. È come una punizione, ma non capisco il motivo. Potevamo vincere 4-0 e invece abbiamo preso un gol stupido su un calcio di punizione inesistente. Abbiamo dato tanto quest’anno, anima e cuore. La semifinale, non chiedevo di più, se non entrare nel vivo degli spareggi. E di perdere con una squadra che meritasse di batterci. Ma non così.

Oltre alla sfortuna per le occasioni mancate e il gol beffa, è mancata la maturità della “big” a questa squadra, come già rilevato in altre partite-chiave dell’annata?

La maturità senza dubbio, ma ci è mancato anche finalizzatore, uno da 20 gol. Ieri è andata male a Pià e De Sousa, purtroppo.

Dopo una beffa del genere, c’è più voglia di rivincita e ricominciare subito o di staccare almeno per un po’?

Ci riposiamo una settimana, durante questa non si farà niente. La prossima siamo già d’accordo di rimetterci all’opera, non dobbiamo perdere l’entusiasmo e dobbiamo andare avanti anche se è dura, moralmente e in tutti i sensi. Ci daremo da fare. Cerchiamo di fare qualcosa di importante.





Il prossimo campionato sarà più difficile, sia perché si torna a retrocedere, sia per il blasone delle squadre con la serie C unica. Si sente di promettere ancora una squadra in grado di lottare per i play off promozione?

Il campionato sarà più tosto prima di tutto perché c’è il rischio della retrocessione e dovremo a ogni costo scongiurarlo. Tutte le società sono in condizioni disastrose, parlo con i presidenti e tutti vogliono lasciare, è più oneroso gestire una Prima Divisione che una serie B. Premesso ciò, quest’anno avevamo detto che almeno i play off lo avremmo voluti fare e ci siamo riusciti. Speriamo che l’anno prossimo sia la stessa cosa.

Magari con il supporto di 5 mila tifosi come contro il Pisa…

Il pubblico è stato meraviglioso, mi piacerebbe averlo tutto l’anno perché farebbe la differenza. Speriamo che la prossima stagione, partendo dagli stessi presupposti dell’anno scorso, non ci sia una media di 1.200-1.500 come quest’anno ma, anche grazie allo stadio nuovo, la vorrei almeno raddoppiare.

La società ha investito un budget milionario, alla luce di questo, dopo essere usciti al primo turno dei play-off, l’obiettivo stagionale viene considerato centrato e soddisfacente?

Le aspettative di inizio anno erano altre, un campionato con qualche difficoltà e non sempre ai vertici come poi invece abbiamo fatto. Siamo stati primi, secondi, terzi, un torneo di tutto rispetto e nessuno può recriminare niente, abbiamo dato il massimo e più di questo non potevamo. Mi auguro che l’anno prossimo ci sia anche qualche altro socio, i presupposti ci sono.

Non diventereste troppi galli a cantare?

No, penso sarebbe un vantaggio, più siamo e meno soffriamo: siamo talmente uniti che non credo che un nuovo ingresso ci crei fastidio, chi è entrato dopo si è trovato bene e abbiamo condiviso tutto.

La società in quanto tale secondo lei si è strutturata, è cresciuta?

È stato il primo anno di Prima divisione per me, per Elio Gizzi e per gli altri. Un mondo diverso, più difficile, ma in fin dei conti non abbiamo deluso, abbiamo rispettato gli impegni. Penso che il prossimo anno sarà altrettanto impegnativo, ci sarà il rischio retrocessione, non dobbiamo sottovalutare le cose.

A inizio anno ha chiesto il supporto della città, delle istituzioni, è arrivato?





Non chiediamo niente, se non che le istituzioni ci siano vicine anche moralmente. La telefonata del sindaco, Massimo Cialente, o della senatrice Stefania Pezzopane, che ha provato a consolarmi dopo la partita di ieri, sono segnali importanti. Ne abbiamo bisogno. Chiediamo una cosa, di avere il nuovo stadio il prima possibile, a quel punto ci organizzeremo e faremo di tutto per un campionato importante. Sono sicuro che qualcosa si smuoverà.

A proposito dello stadio Acquasanta, quanto sarà importante e quando si concluderà l’odissea?

Nello stadio confido per l’avvenire di questa società che ha i presupposti per un’altra, ottima stagione. A oggi siamo al di fuori delle notizie ufficiali sulla tempistica, attendiamo di essere convocati per avere novità.

La società proverà a realizzare un proprio centro sportivo per infrastrutturarsi maggiormente?

Ci potrebbero essere i presupposti per questo passo, ma ora è prematuro parlarne. Adesso pensiamo all’impianto di Acquasanta come a un’opportunità. Uno stadio da vivere tutti i giorni e non solo per la partita della domenica. Una volta fatta esperienza potremo pensare al centro sportivo.

Veniamo ai quadri tecnici. Ercole Di Nicola resterà uomo mercato?

L’ho detto e lo ripeto, senza di lui non si fa niente. Se se ne va non saprei che cosa fare, lascerei la società. Ho piena fiducia in lui e non sarei in grado di trovare un altro direttore. È un percorso che ho iniziato e che finirò con lui. Deve rimanere, anche se è corteggiato da altre squadre: abbiamo preso un impegno comune e da rispettare.

E Pagliari? Al 91’ le sue sono sembrate parole d’addio.

Mi sono trovato bene con questo allenatore e lui ha dimostrato di essere un tecnico valido, è andato oltre ogni aspettativa e non credo ci siano problemi nella riconferma per quanto riguarda noi. La scelta ovviamente dev’essere bilaterale, non escludo che abbia altri progetti. Se ne parlerà.

Forse ha il dubbio di non potere fare meglio con L’Aquila.

E perché non dovrebbe? Quest’anno ha fatto bene, con l’esperienza di un gruppo già consolidato, visto che molti giocatori hanno un biennale, integrandone altri con le caratteristiche che richiede, possiamo fare meglio di quest’anno.

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