L’AQUILA CALCIO, ‘CASA’ ACQUASANTA LONTANA MANCINI, ”SULLO STADIO PER ORA SOLO PROMESSE”

di Roberto Santilli

23 Giugno 2014 15:37

L'Aquila - Sport

L’AQUILA – Una casa per cominciare un discorso imprenditoriale diverso e più redditizio. Basta che si faccia in fretta, “perché fino ad oggi solo promesse e nessuna certezza”. 

L’Aquila Calcio attende con ansia e da ormai tempo immemore di traslocare nello stadio di Acquasanta, di proprietà del Comune dell’Aquila, struttura-scandalo degli ultimi tre decenni della storia sportiva cittadina per anni promesso all’Aquila Rugby prima che si decidesse di ‘dirottarci’ la squadra calcistica più importante del territorio tornata a livelli degni, la Prima Divisione Lega Pro, dopo fallimenti e difficili ricostruzioni. 

Dallo stadio ‘Fattori’, quello storico, alla nuova casa, quella di Acquasanta, stadio senza barriere. 

Anche se all’orizzonte le nuvole ‘dicono’ che altri stop burocratici sono un rischio concreto, dopo che una ditta esclusa dalla gara d’appalto per gli ultimi lavori dello stadio ha fatto capire, atti alla mano, di poter presentare ricorso al Tar. 





A fare il punto della situazione è il vice presidente del sodalizio rossoblù Massimo Mancini, imprenditore romano impegnato nella ricostruzione dell’Aquila terremotata, a poco più di un mese dalla cocente – ma immeritata – sconfitta contro il Pisa rimediata lo scorso maggio contro il Pisa, 0-1 casalingo nei quarti di finale play off, culmine di una stagione comunque esaltante. 

“Cominciamo con quello che ho già detto più volte – le parole di Mancini ad AbruzzoWeb – fare calcio costa troppo. Oggi le regole impongono alle società di essere produttive,  di generare introiti, insomma, di fare soldi. Non più di spenderli per spenderli. Però tutto questo può essere fatto soltanto se si hanno a disposizione strutture valide permettendo di fare calcio in modo più ‘puntuale’. In questo senso lo stadio per noi è assolutamente centrale, ma su Acquasanta ormai ci sono solo promesse e nessuna certezza. Ammesso che poi lo stadio ci venga affidato”.

Il messaggio di Mancini da questo punto di vista è chiaro e ha anche suscitato un vespaio di polemiche all’indomani del match col Pisa. 

“Non possiamo svenarci per la gestione di uno stadio – spiega il vice presidente del sodalizio rossoblù – ecco perché  con l’amministrazione comunale ci si deve sedere attorno a un tavolo per pianificare il tutto”.





“E poi, è importante gettare le basi per creare un settore giovanile all’altezza della situazion – va sviluppato per creare giocatori in casa e anche per venderli, non soltanto per farli esordire in prima squadra. Intanto, ci prepariamo a un’altra stagione da lacrime e sangue dal punto di vista economico, anche se l’impegno, pur gravoso, mira a dare ancora grandi soddisfazioni a una città che merita davvero tanto”. 
Insomma, secondo Mancini verranno mantenute le promesse “per allestire una squadra all’altezza dei play off”, col responsabile dell’area tecnica Ercole Di Nicola e il mister Giovanni Pagliari a far mercato. “Sperando in un aiuto in più della fortuna, che la scorsa stagione è mancata, non ha premiato la nostra bravura”.

“Ma in società non vogliamo restare da soli – continua Mancini – è sempre aperta a nuovi ingressi. Per costruire una società di prospettiva si deve allargare il discorso, L’Aquila Calcio è un bene della città”.

Sul fronte degli abbonamenti, in attesa di capire il livello della squadra allestita da Di Nicola e Pagliari, “è necessario ‘irrobustirli’, aumentarli. I costi sono accessibili a tutti e abbonandosi si dà sostegno a questa macchina”.

“L’Aquila – conclude Mancini – ha acquistato a livello nazionale molta credibilità, è una piazza cercata da calciatori e dirigenti, in questi anni abbiamo dimostrato serietà, paghiamo gli stipendi regolarmente. Ci guadagna anche l’immagine della città”.

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