L’AQUILA: BUSTO DI UN ANTICO GUERRIERO SPUNTA DAI LAVORI DI PALAZZO ANTINORI

di Marianna Galeota

16 Luglio 2014 08:49

L'Aquila - Gallerie Fotografiche

L’AQUILA – Forse raffigurava un guerriero il busto in pietra rinvenuto all’interno del corpo di una muratura di palazzo Antinori, all’Aquila, durante i lavori di consolidamento e restauro post sisma.

La scultura, alta circa 70 centimetri, senza testa né gambe, e “in tutto simile al Guerriero di Capestrano” come spiegano gli esperti, è spuntata fuori tra lo stupore di operai, tecnici e professionisti, durante le opere di consolidamento del settecentesco edificio di via Garibaldi.

A raccontare il ritrovamento ad AbruzzoWeb è l’architetto Stefano Parisse, che si è occupato dei lavori insieme agli ingegneri Antonio Romani e Michelangelo Valente.

“Lo abbiamo consegnato subito alla Soprintendenza per i beni storici – afferma – Non si è riusciti, però, ad arrivare a una sua datazione. A nostro avviso non si tratta di un busto, ma di un'intera statua, perché il taglio è all’altezza del fianco, quindi probabilmente aveva le gambe”.

Il busto sarà esposto nell’atrio del palazzo quando, alla metà di agosto, riaprirà le sue porte alle famiglie che lo abitavano.





Palazzo Antinori è tornato a dominare piazza Chiarino qualche giorno fa, quando è stato finalmente tolto il telo a copertura dei ponteggi, mostrando per la prima volta la facciata rimessa a nuovo.

Il palazzo nel quale visse il vescovo ed epigrafista aquilano Antonio Ludovico Antinori fu edificato dopo il sisma del 1703 e, secondo la pianta della città di Francesco Vandi, la sua costruzione terminò nel 1753.

“All’impianto originario furono aggiunti nel corso dell'Ottocento due corpi laterali più bassi ancora visibili – spiega l’architetto – All’interno sono sopravvissute una serie di volte affrescate con delle carte e poi trasferite sull'intonaco. Oltre alle volte, abbiamo compiuto restauri di tutto il materiale lapideo, dei cornicioni, frontoni e dei portali”.

Secondo la ricostruzione storica, l’edificio a tre livelli ospitava le scuderie al piano terra, gli Antinori invece risiedevano al piano centrale e la servitù al secondo piano. Il palazzo aveva inoltre orti e giardini nella parte retrostante, dove oggi sorgono altri edifici.

“Abbiamo tolto l’impalcatura – afferma l’ingegnere Romani – ma c’è ancora da lavorare, bisognerà fare le finiture e gli allacci. Dovremmo comunque essere pronti intorno a Ferragosto”.

La scossa delle 3.32 ha causato crolli importanti di alcune pareti interne e molte lesioni alle volte, alcune delle quali affrescata, come specifica Romani.





“Per l’adeguamento sismico abbiamo usato un sistema di catene posizionate ai nodi dei piani. Abbiamo poi ricostruito l’originario tetto in legno”, aggiunge.

“Ci siamo occupati solo di un lotto dell’aggregato che è diviso in due – conclude – La parte in cemento armato che si affaccia su via Sant'Amico e quella storica che dà su via Garibaldi, sulla quale abbiamo lavorato insieme alla soprintendenza”.

I lavori di ripristino, costati 3,8 milioni di euro e iniziati a novembre 2012, saranno conclusi entro luglio dalla ditte Impresa Zoppoli & Pulcher di Torino ed Edilgamma Srl di Rieti, riunite nel Consorzio Ze.

 http://www.abruzzoweb.it/uploaded_files_2/guerrieropalazoantinori.JPG

 

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