L’AQUILA – C’era, anni fa, un profumo di caffè che faceva sentire gli aquilani a casa.
Quell’aroma e quella familiarità delle mura del Bar Tropical, in via delle Aquile, proprio sotto Palazzo Margherita, sede storica del Comune dell'Aquila ancora incerottata dal sisma del 2009, potrebbe presto tornare realtà nel cuore del centro storico del capoluogo.
Nei progetti futuri di Valerio Polidori, proprietario insieme a suo fratello Luciano e suo padre Nestore dello storico locale che ha visto crescere generazioni di giovani aquilani e studenti universitari, c’è infatti il sogno di tornare a servire colazioni e aperitivi proprio dove il terremoto del 6 aprile ha inghiottito tutta la vita che c’era in pochi secondi.
“Stiamo aspettando che parta il cantiere e siamo fiduciosi anche se ancora non si conoscono i tempi – afferma ad AbruzzoWeb Polidori – Il nostro sogno è quello di tornare in centro storico dove, mattone dopo mattone, abbiamo costruito una vita lavorativa lunga quasi 30 anni. Il locale non ha riportato molti danni, ma intorno sono crollate delle case”.
Il Tropical è tornato alla vita con il nome di Tropical Next il 27 giugno 2011 in viale Corrado IV, grazie anche alla tenacia dei Polidori che subito dopo il sisma si sono messi subito alla ricerca di nuovi locali e, nel contempo, hanno preso in gestione il Bar Cin Cin nella zona di Pile nel luglio del 2009.
“Non volevamo fermarci e abbiamo deciso di gestire quel locale per un po’, anche se la tipologia di bar e di clientela era completamente differente – prosegue – Facevamo panini e caffè: un lavoro giornaliero di ristoro per chi stava lavorando in quel momento nelle tendopoli”.
Il pensiero di andare via per sempre da una città che li aveva privati quasi di tutto, come ammette lo stesso Polidori, “c’è stato, ma alla fine non abbiamo avuto il coraggio di abbandonare L'Aquila. Avevamo trovato un locale a Roma, ma alla fine abbiamo deciso di restare”.
Il sogno di Polidori di tornare ‘a casa’ tra i vicoli del capoluogo è quello di tutti gli aquilani, gli stessi che ad ogni vigilia di Natale si davano appuntamento per l’aperitivo nel suo locale, quegli stessi affezionati che “non era mattina senza quel caffè”, la lettura del giornale e poi via, a lavoro o a scuola.
Una grande famiglia quella del Tropical, allargata ad una cittadinanza intera nel cuore del centro storico, fatta di voci e musica fino a tarda notte, di abitudini e profumi che oggi sembrano lontanissimi, ma che restano nitidi nella mente di ogni singolo aquilano.
“Vorrei tanto poter tornare in centro, ma vorrei che prima tornasse un po’ di vita dove ora c’è solo silenzio – conclude – Mi manca la mia città, mi manca poter passeggiare tra la gente come se non fosse mai successo nulla”.
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