LANDINI A CHIETI: ”RITARDI DEL GOVERNO SU VERTENZA MERCATONE UNO”

6 Luglio 2019 13:43

Chieti -

CHIETI “Ci sono stati dei ritardi e degli errori molto gravi anche da parte del governo, è evidente che per noi la partita è ancora aperta, è stata riconosciuta la cassa integrazione, c'è un problema di come si calcolano le ore e noi stiamo chiedendo che si torni all'orario pieno, non agli orari ridotti che erano legati a questa esperienza drammatica e disastrosa che si è rivelata alla fine e poi c'è il problema oltre alla cassa integrazione di non chiudere la vicenda e di ragionare, non solo per Chieti, ma per tutta Italia, di come si dà continuità a questa esperienza e quindi di come si possono trovare soluzioni industriali che utilizzino al massimo questo marchio e questa capacità dei lavoratori”.





Lo ha detto oggi a Chieti il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a proposito della vertenza Mercatone Uno a margine della tavola rotonda organizzata per celebrare i cento anni della camera del lavoro della Cgil teatina che si tiene nella sede della Camera di commercio di Chieti Pescara.

“Salvare le vite non è un reato e dall'altra parte basta fare campagna elettorale – ha aggiunto Landini -: ci sono i problemi delle persone che vanno affrontati e risolti. Ci hanno fatto credere che saremmo un paese invaso quando in realtà siamo un paese di evasori e quando il problema non è chiudere i porti, ma evitare che i giovani italiani se ne vadano via dal nostro Paese: credo che bisogna smetterla”.





“Come Cgil, Cisl e Uil in questi mesi ci siamo mobilitati – ha spiegato – siamo scesi in piazza e stiamo facendo delle proposte precise, stiamo chiedendo di cambiare le politiche economiche e sociali di questo Governo perché non stanno rispondendo alle esigenze che le persone hanno: la precarietà c'è ancora, la ripresa non c'è, abbiamo evitato per fortuna un'infrazione europea ma c'è bisogno di cambiare. Come è noto la flat tax così come l'hanno descritta fino a oggi non ci convince perché per noi bisogna fare una vera riforma fiscale che abbassi le tasse a chi le paga, lavoratori dipendenti e pensionati, combatta davvero l'evasione fiscale e allo stesso tempo in un paese dove come dice la banca d'Italia la ricchezza patrimoniale è quattro volte e mezzo il debito pubblico e questa ricchezza è concentrata al 50 per cento nel 10 per cento delle persone, bisogna andare a prendere i soldi dove sono per fare gli investimenti e creare lavoro”.

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