LIRIS CAMBIA IN CDA CON LA SCOCCIA MA POI ''CALA'' FEDERICO, PROTESTE CIALENTE CONTRO DE MATTEIS, ''LA SUA RIFORMA E' UN COMMISSARIAMENTO''

LA GUERRA DI FORZA ITALIA VA IN TEATRO, VALZER DELLE POLTRONE E CASO-LEGGE

di Alberto Orsini e Marianna Galeota

7 Dicembre 2013 19:05

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – Sulle vicende del Teatro stabile d’Abruzzo si scatena la battaglia politica tra centrosinistra e centrodestra e la guerra interna a quest’ultimo schieramento, dilaniato dalle divisioni dopo la rinascita di Forza Italia e la scissione di Nuovo centro destra che si portano dietro i conflitti di quello che era il Popolo della libertà.

Una guerra che partendo dai gradi più bassi prefigura già quello che sarà lo scontro al vertice per il dominio nel partito berlusconiano, tra il presidente della Regione uscente e ricandidato, Gianni Chiodi, forzista storico e oggi vicinissimo a Silvio Berlusconi, e quello che era il coordinatore vicario pidiellino, il deputato Fabrizio Di Stefano, ex An.

L’altro ieri si è tenuta l’assemblea degli azionisti dell’ente culturale per il rinnovo degli incarichi, sul quale è scoppiata la bagarre, mentre nonostante non fosse all’ordine del giorno si è parlato anche della nuova legge regionale di riforma dell’ente, con ulteriori scontri che hanno messo in difficoltà la presidenza, vista la connotazione squisitamente politica che sta assumendo la vicenda.

Presenti il consigliere Luca Ricciuti per la Regione Abruzzo, l'assessore Guido Liris per la Provincia dell'Aquila, l’assessore Remo Di Martino per la Provincia di Chieti e il sindaco Massimo Cialente per il Comune dell’Aquila. Tra l’altro la Provincia di Chieti è ancora socio del Tsa ma c’è in corso una strategia di uscita dalla compagine.

La causa scatenante dell’ennesima faida è stata la rappresentanza della Provincia dell’Aquila in seno al Consiglio di amministrazione del Teatro, una poltrona fin qui occupata dall’assessore provinciale alla Cultura Marianna Scoccia.

Secondo quanto si è appreso, nei giorni scorsi proprio Liris aveva avuto un colloquio con il consigliere provinciale Udc Andrea Gerosolimo, marito della Scoccia e compare d’anello dello stesso Liris, per concordare il passaggio del testimone e garantire al Tsa una rappresentanza aquilana e più assidua della Provincia.

Il patto era stato poi suggellato con una seconda chiamata a Gerosolimo, questa volta del presidente Del Corvo. La sostituzione, insomma, era stata concordata e preparata nel dettaglio.

Ecco perché i protagonisti a tutti livelli sono rimasti stupiti, per poi infuriarsi, quando nell’assemblea dei soci decisiva Liris ha indicato a sorpresa il nome di Paolo Federico, consigliere provinciale di Per L’Aquila (ex lista civica di Mimmo Srour) politicamente vicino alla nuova Forza Italia anche se non ha aderito al nuovo gruppone, tenendosi la sua mini-formazione.

La mossa non è andata giù a Gianluca Alfonsi, neo capogruppo forzista in Consiglio provinciale, che in una nota ha attaccato duramente l’assessore aquilano per non aver concordato la nomina con il resto dello schieramento.

“Se Liris ritiene di non volersi più confrontare con il gruppo di Forza Italia, lo dica chiaramente – ha scritto Alfonsi – Quel che però non è tollerabile è che si assumano iniziative personali che prevaricano e mortificano un gruppo consiliare importante  per premiare logiche individualistiche”.

Gli attriti derivano anche dalla posizione incerta di Liris che ha sì aderito al rinato partito berlusconiano, ma a una specifica domanda di Del Corvo non ha indicato il gruppo consiliare come il ‘proprio’, tracciando il solco e rafforzando così la contrapposizione a Gianfranco Giuliante e ai suoi per il controllo del partito nell’Aquilano.

In quest’ottica altri strali contro Liris sono piovuti da uno giuliantiano doc, l’ex coordinatore provinciale L’Aquila del Pdl Alfonso Magliocco, che ora firma come coordinatore provinciale L’Aquila “pro tempore” di Fi, mentre Liris continua a insistere sull’azzeramento delle cariche scattato fin da ottobre in attesa dei nuovi quadri.

“Federico appare bulimico – l’affondo di Magliocco – Oltre a esprimere due assessori (Liris e Tinari) assomma in sé tre incarichi in Cda. Un gruppo monodose ben retribuito che si accredita 2 assessori e la rappresentanza in 3 enti. Niente male se si pensa che il rimanente gruppo di Forza Italia, composto da 5 consiglieri, è senza rappresentanza!”.

Il riferimento è alla presenza di Federico anche all’interno del Cda del Convitto nazionale e del gruppo di azione locale (Gal) Sirente Velino. Magliocco in una nota bis ha contestato anche il segretario della presidenza della Regione Abruzzo, Antonio Morgante, in questi giorni vicino alle posizioni di Liris, chiedendogli polemicamente a che titolo un funzionario della Regione si occupa di questioni di partito.

Altro strale quello di Francesco Cellamare del Club Forza Italia L'Aquila centro, che bolla Liris come “chiodiano”, marcando la distanza con i seguaci di Di Stefano, e bocciando “il nuovo che sembra un film già visto”.

Alla fine la gaffe della nomina slittata a Federico dovrebbe essere presto riparata: sempre secondo quanto appreso, Liris ha già assicurato la retromarcia.

Durante la riunione c’è stato scontro anche su un’altra figura. Liris avrebbe infatti chiesto la nomina di un revisore dei conti di sua fiducia, con la strategia di contrastare la stessa volontà espressa dalla Provincia di Chieti.





Questo secondo blitz, tuttavia, non è andato a buon fine. L’assessore provinciale chietino Di Martino è insorto rivendicando la poltrona e alla fine l’ha spuntata ottenendo la nomina di Giuseppe Giuli, che si affianca agli aquilani Pierpaolo Visioni ed Ettore Perrotti, quest’ultimo riconfermati. I tre si divideranno come emolumenti la somma di 40 mila euro all’anno.

Sempre in tema di nomine, il Comune dell’Aquila ha ottenuto un vice presidente di sua fiducia, Adolfo Paravano, fratello di Giorgio, segretario dell’Istituzione sinfonica abruzzese (Isa), che prende il posto di Innocenzo Chiacchio.

ED E’ GUERRA ANCHE SULLA LEGGE REGIONALE

E dopo il caso-poltrone nell’infuocata assemblea dei soci, la guerra, condotta dal sindaco Cialente, è appunto continuata con altri avversari a fronteggiarsi anche sulla proposta di legge regionale a firma del vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, per la creazione dell’ente teatrale abruzzese “Abruzzo Teatro -Teatro Stabile”, che nei piani di Gdm dovrebbe unire il Tsa all’Uovo Teatro stabile d’innovazione, “tagliando fuori il Comune, che è socio fondatore”, secondo le accuse cialentiane.

Mercoledì scorso, infatti, il primo cittadino ha fatto ‘irruzione’ a palazzo dell’Emiciclo per essere ascoltato in audizione dalla commissione Cultura, dove il progetto di legge è approdato, dopo il parere di merito positivo espresso dalla commissione Bilancio, come confermato dal presidente Emilio Nasuti.

La votazione è stata rimandata a martedì prossimo, dopo le audizioni in V commissione degli enti e delle associazioni culturali regionali presenti che hanno voluto essere ascoltati, esponendo alla presidente, Nicoletta Verì, le proprie perplessità sulla legge che andrebbe, a loro avviso, a tutelare esclusivamente il Tsa e L'Uovo dai tagli alla cultura.

Cialente, che boccia la legge in ogni suo punto, ad AbruzzoWeb afferma che “il Comune è il socio fondatore che investe più soldi nel Tsa, circa 100 mila euro l’anno, oltre a fornire lo stabile e pagare le utenze. In questo modo l’amministrazione sarà fuori dal Cda del nuovo ente teatrale, diventando un socio qualunque e questo è inaccettabile”.

Una legge che, secondo Cialente, sarebbe tutt’altro che regionale, “visto che taglia fuori tanti teatri come il Florian di Pescara, il Nuovo teatro dei colori di Avezzano e non considera il teatro amatoriale e giovanile – prosegue – Questo è un commissariamento, una fusione di Tsa e Uovo con la definiva fine dell’Atam e con la fuoriuscita del Comune dell’Aquila. Queste cose le facevano Saddam e Gheddafi”.

De Matteis, direttamente chiamato in causa dal suo storico oppositore Cialente, interpellato da AbruzzoWeb per il momento preferisce non rilasciare dichiarazioni al riguardo, rimandando la sua replica ai prossimi giorni settimana, dopo aver attentamente vagliato l’intervento del sindaco in commissione.

“Sulla legge stanno mettendo il becco troppe persone che non hanno titolo per farlo – commenta infine Ezio Rainaldi, presidente del Tsa – Sono dispiaciuto di questa bagarre politica che svuota di significato il mio lavoro svolto fino ad oggi in maniera seria e professionale”.

“Mi sono sempre mosso nell’interesse dell’ente, peraltro gratuitamente, e non voglio in alcun modo che le beghe politiche, nelle quali non voglio entrare, possano ledere l’immagine del Tsa”, conclude.

LE REAZIONI

LA NOTA DI MAGLIOCCO

Una situazione difficile. Nomine personalizzate che per effetto cumulo si assommano ad altre già ricevute (Paolo Federico). L’esordio dei giovani forzisti non è dei migliori. Funzionari della Regione che sfruttano impropriamente il proprio ruolo e attaccano la politica. Tutto è saltato!

Un dato eclatante: dalla fotografia che Del Corvo fa degli assessori e della loro “appartenenza”, Federico appare bulimico.

Oltre a esprimere due assessori (Liris e Tinari) assomma in sè tre incarichi in Cda. Un gruppo monodose ben retribuito che si accredita 2 assessori e la rappresentanza in 3 Enti.

Niente male se si pensa che il rimanente gruppo di Forza Italia, composto da 5 consiglieri, è senza rappresentanza! Potrebbe essere il caso di riflettere e di ridiscutere questi squilibri!

LA NOTA BIS CONTRO MORGANTE

Morgante nel suo intervento in difesa di Liris attacca coloro i quali, a suo avviso, utilizzano il “politichese” senza mai citarli per nome dimostrando in tal senso “un cuor di leone”. E comunque riesce a concentrare in alcune righe di comunicato il nulla.





Detto ciò, noi a differenza sua lo citiamo: a che titolo, Morgante, si occupi di questioni di partito (Fi)? E soprattutto di un coordinamento, quello dell’Aquila di cui, per nostra fortuna, non fa e non ha mai fatto parte?

Perché un funzionario della Regione invece di occuparsi di questioni di ufficio si permette di sindacare su scelte di partito? Perché un funzionario della Regione sfrutta il proprio ruolo, che dovrebbe essere per sua natura tecnico e neutro, per proprio tornaconto elettorale, viste le sue (o di altri?) velleità di candidatura alle prossime regionali?

Forse Morgante dovrebbe chiarire, non tanto a noi ma agli abruzzesi, tale ambiguità di ruolo! Anche la dicotomia vecchio/nuovo che Morgante pure vuole portare come metro per distinguere i buoni dai cattivi, ponendosi nel novero dei buoni/nuovi, oltre a essere fuori luogo appare pretestuosa e non rispondente alla verità.

Riteniamo, infatti, che non è sufficiente il dato anagrafico per essere considerati vecchi e i metodi di Morgante ne sono la dimostrazione. Ribadiamo in questa sede, come già detto in altra circostanza, la volontà di un confronto, anche pubblico, sulle varie vicende che lo hanno visto protagonista, in negativo (fondi Giovanardi, Scuole etc.).

Sulle assenze di Liris e Federico alla conferenza stampa di ieri e organizzata su input del livello nazionale di Forza Italia crediamo di poter affermare che si tratta di una assenza giustificata. Si stavano, infatti, spartendo i posti nel Cda del Teatro stabile d’abruzzo dopo quelli del Gal e del Convitto Nazionale, giocando una partita in proprio e in danno al gruppo ufficiale di Fi in Provincia.

Ci risulta inoltre che Federico, pur spacciandosi di far parte del Partito non abbia mai aderito nè al PDL nè alla nuova Forza Italia e che mantenga un gruppo autonomo in Provincia con tutti i benefit economici che ne derivano.

Tanto per dimostrare che l’anagrafe non è sufficiente per definirsi nuovi se poi si utilizzano vecchi e squallidi metodi della peggiore politica politicata.

Riteniamo infine di comunicare a Morgante che questa è l’ultima volta che rispondiamo direttamente a lui Perché è un funzionario della Regione e non un soggetto politico e gradiremmo confrontarci con chi stabilisce le linee politiche e non con il portavoce delle altrui strategie. Come sempre privilegiamo il rapporto o se necessario anche lo scontro con l’originale piuttosto che con la copia sbiadita!

LA NOTA DI ALFONSI

“La nomina del consigliere provinciale Paolo Federico in seno al Cda del Teatro Stabile di L’Aquila nasce da un’indicazione personale dell’assessore provinciale Guido Liris e non è stata in alcun modo concordata con il gruppo consiliare di Forza Italia in Consiglio Provinciale”.

Lo rende noto Gianluca Alfonsi, capogruppo di FI in seno al consiglio provinciale: “L’assessore Liris, in quanto espressione di Forza Italia, è tenuto a confrontarsi con un gruppo che conta cinque consiglieri ed ha al proprio interno amministratori dei diversi territori della provincia, ognuno dei quali con un significativo patrimonio di rappresentanza, professionalità ed esperienza”.

“Se poi Liris ritiene di non volersi più confrontare con il gruppo di Forza Italia, lo dica chiaramente e il gruppo da me presieduto – continua Alfonsi – ne prenderà serenamente atto”.

“Quel che però non è tollerabile – conclude Alfonsi – è che si assumano iniziative personali che prevaricano e mortificano un gruppo consiliare importante come quello di Forza Italia per premiare logiche individualistiche che non possono essere consentite”.

LA NOTA DI CELLAMARE

Siamo nati nel 94 con mille speranze! Torniamo in pista dopo 20 anni e l’esordio di ciò che dovrebbe essere la nuova generazione di Forza Italia (Liris e Federico) ci lascia allibiti.

Si assentano dalle riunioni ufficiali per presidiare le segreterie del potere e accaparrarsi posti. Federico dopo aver scippato i voti di Srour continua imperterrito la sua azione di accaparratore di posti.

Dopo il Cda del Convitto nazionale che ha la gestione di un patrimonio immobiliare enorme e dopo essersi catapultato nel Gal in rappresentanza della Provincia, conquista anche il Tsa in danno all' intero gruppo di Forza Italia, che non viene neanche sentito.

Il chiodiano Liris che è di Pianola e quindi per antonomasia furbo, gli fa da mosca cocchiera e fa nominare il suo amico, a discapito di tutti gli altri. Per essere il nuovo sembra un film già visto!

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: