LA FUSIONE TRA CARABINIERI E FORESTALE SARA’ VALUTATA DA CORTE COSTITUZIONALE

17 Agosto 2017 16:26

Regione - Cronaca

PESCARA – La legittimità della soppressione del Corpo Forestale dello Stato e l'assorbimento del personale nell'Arma dei Carabinieri, riforma voluta nel 2016 dal governo in base alla legge delega Madia, sarà valutata dalla Corte Costituzionale.

Il provvedimento è risultato del contenzioso apertosi dinanzi ai Tar d'Italia a seguito dei ricorsi presentati da oltre 2.000 membri dell'ex Corpo Forestale i quali, con la riforma, avevano visto mutato lo status giuridico da civile a militare.





In particolare il Tar Abruzzo, sezione di Pescara, al quale si è rivolto il vice sovrintendente della Forestale Vincenzo Cesetti, ha considerato la riforma contraria alla 'libertà di autodeterminazione' degli appartenenti alla Forestale, “in mancanza della possibilità di esercitare una scelta pienamente libera e volontaria di divenire personale militare”.

Lo riferisce l'avvocato Egidio Lizza dello Studio Legale Romano di Benevento, che assiste gran parte degli ex Forestali nel contenzioso in corso.

I giudici abruzzesi, osserva il legale, “dubitano della razionalità della riforma che cancella un Corpo ad alta specializzazione per indimostrate esigenze di bilancio. La critica è ancor più severa quando focalizza l'attenzione sul fatto che il disciolto Corpo Forestale – conclude Lizza – è sempre stato riconosciuto quale capace tutore del bene ambiente, che è uno dei diritti fondamentali della persona”.





La Corte Costituzionale, investita della questione dal Tar, spiega ancora l'avvocato Lizza, “dovrà valutare anche se il Parlamento, nel delegare la riforma al governo, non sia intervenuto in modo troppo indefinito e generico, e se la scelta del governo di militarizzare un Corpo di Polizia a ordinamento civile sia in contrasto con la tradizione e l'evoluzione giuridica del nostro ordinamento”.

In attesa della decisione della Consulta, le cause introdotte su tutto il territorio nazionale dovranno sospendersi, spiega ancora Lizza, “potendo la decisione dei Giudici costituzionali sovvertire le sorti del Corpo Forestale e del suo personale, decise probabilmente in modo poco ponderato”.

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