LA DENUNCIA SU FACEBOOK: ”MORTO DOPO 4 RICOVERI” LA ASL, ”PAZIENTE FRAGILE”

6 Marzo 2014 09:26

Pescara -

PESCARA – “Quattro volte è andato al pronto soccorso non stava bene e si vedeva, quattro volte l’hanno fatto tornare a casa, la quinta non è uscito più. Che si sappia, oggi poteva stare qui”.

Si sfoga su Facebook Lorenza D’Ugo, sorella di Tiziano D’Ugo, 42 anni, morto martedì scorso in ospedale.

L'uomo, figlio della titolare del noto negozio di calzature e abbigliamento di via D’Avalos, Tip-Tap, si era recato più volte nel nosocomoio negli ultimi giorni.

D’Ugo lascia i genitori, la sorella e la moglie Lucia Mariano.





I funerali si terranno oggi alle 15.30 nella chiesa di Santa Caterina da Siena.

LA ASL SI DIFENDE: “AUTOPSIA CONFERMA MORTE NATURALE”

“Un paziente fragile, affetto da comorbilità. Una morte naturale, dovuta a un'embolia polmonare massiva, patologia che non lascia scampo, come confermato anche dall'autopsia”.

La Asl di Pescara interviene così sulle voci, circolate sui social network, relative alla morte di Tiziano D'Ugo, 42enne di Pescara, deceduto martedì scorso in ospedale dopo quattro accessi in pronto soccorso nel giro di pochi giorni.





La sorella dell'uomo, infatti, aveva scritto su Facebook: “Quattro volte è andato al pronto soccorso, non stava bene e si vedeva, quattro volte l'hanno fatto tornare a casa, la quinta non è uscito più. Che si sappia, oggi poteva stare qui”.

“Il 42enne – spiega il direttore generale della Asl di Pescara, Claudio D'Amario – nell'ultimo periodo ha effettuato quattro accessi in pronto soccorso, tre a Pescara e uno a Chieti, per patologie non collegate tra di loro e comunque tutte identificate. Nell'ultimo caso è arrivato con un'embolia polmonare in condizioni gravissime”.

“Proprio per la fragilità del paziente – aggiunge il primario del reparto di Pronto soccorso, Alberto Albani – lo abbiamo sottoposto ad accertamenti più approfonditi e a un numero più elevato di esami. Lo scorso 3 marzo è arrivato in condizioni gravissime; i tentativi di rianimazione sono andati avanti per oltre 20 minuti, senza esito”.

“Anche l'autopsia, eseguita ieri mattina su nostra richiesta – sottolinea il primario – ha confermato l'ipotesi diagnostica postulata all'ingresso e la gravità di una situazione che escludeva un esito positivo della rianimazione. A oggi, a mia conoscenza – conclude Albani – non ci sono denunce o esposti sull'episodio”.

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